TW: accenno a pratiche sessuali.
Sono in una camera di una clinica privata. Davanti ai miei occhi pendono un tubicino bianco e un altro marroncino. Ho una strana sensazione di fastidio che dal naso arriva in gola, e ho anche un braccio intorpidito con una flebo attaccata.
A dire la verità, sono tutto intorpidito.Perché mi fa male il collo? Non respiro bene.
A fatica, con la mano libera mi sfioro la gola, invece della pelle trovo una medicazione, bende e cerotti.
Jane, che non avevo messo a fuoco, mi salta al collo spaccandomi i timpani «Sei vivo! Sei cosciente!».
«Ah!» quello che vorrei è urlare, ma esce un flebile ansimo.
Abbraccio Jane e le sorrido: non che abbia una ragione particolare per farlo, tra l'altro mi ha pure fatto male.
Intorno a noi ci sono le nostre due famiglie.Appoggio una mano sui suoi capelli un po' crespi.
Apro la bocca, lo sforzo per parlare mi punge sulla gola «Che succede? perché piangi? Perché sono qui?» la mia voce è ancora un sibilo e uno strano fastidio in gola mi impedisce di parlare come facevo prima.Jane mi guarda, ha il volto invaso da lacrime «Ma come? Non ricordi? L'incidente al concerto, tre settimane fa?». La sua mano calda mi passa sulla fronte.
«Incidente? Concerto?». Cerco di concentrarmi, ma ho come un vuoto e mi duole la testa. Ricordo solo che dovevo partire per qualche parte in America, dopo aver fatto un tirocinio presso l'azienda di Ella.
Sono costernato «Siamo stati a un concerto? Da quando partecipiamo a concerti?». Certo che, da come sono messo, come minimo doveva essere uno di quei rave party o come li chiamano. Non è possibile, non è da Jane. Non è da me.Jane si rimette in piedi «Non ricordi niente?». Col fazzoletto si pulisce il naso.
Mio padre si avvicina «Non fa niente Patrick, non c'è bisogno che ti sforzi a ricordare, non sono cose importanti. Quello che è importante è la notizia che ti dobbiamo dare».
Jane si avvicina a lui, solleva la mano sinistra, dove sull'anulare c'è un cerchio dorato, poi prende la mia e vedo lo stesso tipo di anello.
«Cosa?»
Lui mi fa un largo sorriso «Mentre eri in coma, Jane ha espresso il desiderio di poterti sposare, e siccome non avevi volontà, il giudice ha dato l'autorizzazione di far decidere a noi».
Ho un sussulto di collera, anche se non capisco il perché «Cosa?» ripeto.
Jane ha gli occhi lucidi «Non sapevo se ti saresti svegliato e volevo suggellare il nostro amore eterno».
Non so cosa dire. Se c'è un amore eterno, non sono sicuro che sia il mio verso il suo.
Tuttavia, la guardo e non trovo niente di male nell'averla sposata.
In fondo, non c'è niente di meglio sul mercato, almeno per quanto riguarda la mia posizione. In questa maniera potrò andare al MIT.Già, il MIT «Scusate, ma quindi, il MIT?» domando.
«Sei già iscritto. Il tempo di rimetterti e potrai presentarti per l'inizio dei corsi» risponde mio padre.
«Quanto tempo è passato?» Dovremmo essere a luglio. I corsi iniziano a settembre.Mia madre, con le mani sul petto, si fa avanti. «Tre mesi. Ma non importa quello che hai fatto».
Ella mi osserva seria ed è l'unica che non parla.
Mia madre appoggia delicata la sua mano sul dorso della mia. «Forse è meglio così per tutti, no? Non sei felice?».
Felice? Perché all'improvviso, è una parola che non sento mia? Non qui.«Ma cosa è successo?» ancora non sono convinto del perché sono qui.
Ella si fa avanti. «Mentre il taxi ti portava in ufficio da me, hai avuto un incidente e la lamiera ti ha quasi decapitato» narra distante, come se leggesse un trafiletto di cronaca. Questa donna mi ha sempre fatto venire i brividi. Attorno a lei, mia madre, mio padre e Jane annuiscono.
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🔞 Apple Pie 🔞
RomanceBeverley, rossa, sfacciata, viaggia per l'America in tour con suo zio cantante e la madre, e si diverte con i ragazzi che lavorano dietro le quinte. Patrick, inglese, rigido, fidanzato per opportunità all'amica di infanzia di Beverley, è costretto a...