20. AcquaPark

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Il giovedì era sempre stato uno dei miei giorni preferiti.

Il fatto che fosse in mezzo alla settimana e ne preannunciasse la fine, come solitamente avessi sempre materie leggere e allenamenti gradevoli in quel giorno.

Insomma il giovedì mi aveva sempre portato una calma assurda, lui e le sue attività rilassanti.

Così quando alle nove di mattina fui svegliata da una chiamata di un Lando energico, avevo deciso che non lo avrei investito solamente perché era il mio giorno speciale e perché era veramente una delle mie persone preferite al momento.

"What." Avevo risposto semplicemente, la mia voce assonnata e gli occhi ancora mezzi chiusi.

"We're going to the acqua park!"

Rimasi qualche secondo in silenzio, il mio cervello che ancora doveva elaborare.

"So?"

"So we'll pick you up in thirty minutes. Be ready, bye!" E mi chiuse il telefono in faccia, io che ancora non avevo ragionato sulle sue parole.

Mi concessi giusto due minuti prima di buttarmi dal letto, afferrandomi un due pezzi bianco a caso e un copricostume colorato e strisciando fino al bagno per farmi una doccia veloce.

Nonna era sulla solita sedia, il suo volto scioccato come ogni mattina quando mi vedeva sveglia a quell'ora.

Doveva ancora abituarsi.

Avevo appena finito di preparare la borsa quando sentii il clacson suonare, io che davo velocemente un bacio a nonna mentre scappavo per le scale del palazzo, fiondandomi nel sedile anteriore della macchina a me davanti.

Mi aggiustai i capelli specchiandomi al telefono e nel frattempo sistemavo le cose nella borsa, augurando buongiorno a Lando senza neanche guardarlo.

"Yeah, I know I'm late. Sorry Land- oh." E dovetti fermare un'imprecazione quando al volante vidi il ragazzo dagli occhi verdi e non il ricciolino.

Lo salutai velocemente e mi guardai in macchina, Pierre e Kika impegnati a risucchiarsi l'uno la faccia dell'altro nel sedile posteriore.

Charles si schiarì la voce. "Lando è nella macchina dietro. Siamo venuti con due oggi perché ci vuole circa un'oretta." E quasi desiderai di piangere.

"Oh- Hi Mart!" E Kika mi appioppò un bacio sulla guancia prima di bisbigliare qualcosa al fidanzato, io che stringevo le labbra non sapendo che fare.

Il monegasco mi guardò con un sopracciglio alzato e io corrucciai il volto non capendo cosa volesse.

"Allora? Scendi dall'auto o andiamo?" Osservai il viso ancora una volta indifferente del ragazzo, e notai che dietro ai suoi occhi si nascondesse qualcosa, un cipiglio di cui la causa non riuscivo a riconoscere.

Scossi leggermente la testa e mi misi la cintura, il pilota Ferrari che annuiva a sé stesso mentre metteva in moto la macchina, Lando e Carlos che ci seguivano dietro.

E mentirei se dicessi che il viaggio non fosse stato imbarazzante.

Ma mentirei anche se non dicessi che era con Charles alla guida che mi sentivo più sicura.

*****

Mi stiracchiai leggermente mentre uscivo dalla macchina, la stanchezza che ancora mi affannava mentre agganciavo il mio braccio a quello di Lando per sorreggermi. E gli tirai pure un pizzicotto.

Lui mi guardò fintamente innocente e io scossi la testa mentre ci dirigevamo sotto il nostro patio, i ragazzi che avevano deciso di fare le cose in grande quel giorno mentre mi lamentavo di quanto li detestassi.

Gocce d'estate[C.L]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora