Le qualifiche erano andate benissimo, Carlos Sainz che si era preso la pole position mentre io finalmente avevo afferrato il significato di quell'espressione.
E Leclerc si era dovuto accontentare della terza posizione per un nullessimo di millisecondo, Max Verstappen davanti a lui.
E mi ero congratulata con entrambi i piloti rossi ma avevo notato la leggera delusione di Leclerc, il disappunto con sé stesso.
Ma subito dopo erano stati chiamati per un meeting sulle strategie e non avevo avuto il tempo di chiedergli se fosse tutto apposto; noi che, dopo essere passati velocemente dal box McLaren per dare una pacca a Lando e dirgli che nella gara sarebbe andato meglio, ci dirigevamo verso la nostra camera; la promessa del pilota papaya che ci sarebbe venuto a prendere per cenare insieme nell'aria mentre riflettevo su cosa mettere.
Perché ovviamente avevo portato più outfit del necessario. E ovviamente avevo con me qualcosa da mettere per andare a ballare.
Comunque, dopo essere uscita da una doccia veloce ed aver tirato fuori phon e piastra per allisciarmi come si deve i capelli, entrai nella nostra stanza in comune sollecitando mio fratello di farsi una doccia rapida perché altrimenti avremmo fatto tardi.
E forse non mi ero accorta di essere stata quasi due ore in bagno.
Edo, steso sul letto in pantaloncini sportivi con il telecomando in una mano e un pacco di patatine nell'altra, scosse semplicemente la testa mormorando un 'non vengo' mentre si portava una manciata dello snack alla bocca.
"Cosa?"
"Non. Vengo." Scandì meglio mio fratello e lo guardai storto perché sapeva essere davvero un coglione.
"Che cazzo significa non vieni? Non puoi rifiutare."
"Sono sicuro che non morirà nessuno se stasera non mi presento."
"Ma- è il tuo sogno!" E mi sembrò leggermente patetico il modo in cui la mia voce risuonò infantile.
Edo congiunse i nostri sguardi e i suoi occhi si addolcirono leggermente, la sua mano che posava il pacco di patatine mentre si alzava con il busto.
"E il mio sogno è stato esaudito. Domani vedrò la Ferrari e ho perfino conosciuto Carlos Sainz e Charles Leclerc. Ma non significa che siano dei miei amici. Sono i tuoi, Marti, non dobbiamo mischiare le due cose per forza."
"Non ti lascio certamente solo, allora. Sono già andata a fare serata con loro, una volta in più una in meno non cambia niente."
"Non sparare minchiate, Marti', non vedi l'ora di andare. C'è qualcuno che ti aspetta, poi."
"Eh?" E il mio cuore tremò al pensiero che avesse capito, che finalmente gli potessi raccontare di cosa fosse successo per intero e togliermi ultimamente quel peso di dosso.
Ma lui scrollò le spalle con noncuranza e tornò a spaparanzarsi sul letto, una manciata di patatine nel suo palmo mentre mi lanciava un ultimo sguardo.
"Niente. Ora vatti a preparare, Norris sarà qui fra venti minuti." E notai la difficoltà che aveva nel pronunciare il nome del pilota quasi fosse ancora incredulo. Ed un po' era buffo.Seguii il suo consiglio e osservai le due scelte d'outfit che avevo poggiato all'estremità del letto matrimoniale, lontano dalle grinfie di mio fratello e dalle sue stupide patatine.
Mi provai il vestito viola in ciniglia prima di trovarlo non adatto, l'orlo fin troppo corto e lo scollo veramente evidente. E poi mio fratello non mi avrebbe mai fatto uscire vestita così. Stupida gelosia.
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Gocce d'estate[C.L]
RomanceDove una ragazza persa incontra un ragazzo ancora più perso e insieme ritrovano la via di casa. Oppure. Martina ha ventun anni e nessuna idea di chi sia, di cosa voglia a fare e quale siano le sue aspirazioni. E quando si ritrova improvvisamente a...