2. Cameriera

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Spostai subito lo sguardo dai suoi occhi divertiti al tavolo, notando l'assenza del menù ma la presenza dei qr code.

"La linea non funziona." Disse di nuovo occhi-verdi e chiusi per un momento gli occhi sentendomi una stupida.

Annuii velocemente e cominciai ad indietreggiare marmorando un veloce arrivo subito.

In un attimo ero in cucina e stavo prendendo quattro menù cartacei mentre nel frattempo mi maledicevo.

E maledicevo occhi-verdi e il suo tono divertito, occhi-verdi e il suo accento particolare e occhi-verdi e i suoi occhi... beh così verdi.

Mi diressi di nuovo verso il loro tavolo e mi stampai un sorriso educato in viso, poggiando i menù al centro del tavolo.

"Scusatemi per l'inconveniente, nel frattempo posso portarvi qualcosa da bere?" Osservai occhi-verdi girarsi verso i ragazzi a lui di fronte e mormorare una frase in inglese.

Aggrottai le sopracciglia ma stetti zitta, cercando di evitare un'altra figura imbarazzante.

Occhi-verdi si girò di nuovo verso di me, una mano sotto il mento e il suo sguardo fisso nel mio.

"Un'acqua e una coca cola, grazie."  E per la prima volta pensai che anche lui potesse essere straniero.

"Naturale?" Occhi-verdi aggrottò le sopracciglia.

"L'acqua. Naturale o frizzante?" Specificai e osservai le sue sopracciglia rilassarsi.

Mi presi qualche attimo per guardarlo.

Aveva i capelli mossi castani che si posavano morbidamente sulla fronte.
Era leggermente arrosato in faccia, specialmente sul naso dritto e sugli zigomi sporgenti.

Aveva un paio di lentiggini e una leggera barba sopra la bocca e il mento. Le sue labbra erano rosa e sulla mano su cui si stava poggiando indossava due anelli spessi neri.

E poi c'erano i suoi occhi verdissimi.

"..aturale." Sentii a stento e mi risvegliai dalla mia trance, scrivendo ciò che aveva detto sul mio taccuino.

I suoi amici avevano già i menù in mano, e i due ragazzi difronte occhi-verdi lo guardavano quasi confusi.

Il ragazzo accanto, invece, lo leggeva come se lo capisse davvero.

Gli diedi un occhiata prima di girarmi e notai che aveva una carnagione piuttosto abbronzata e dei capelli scuri che sembravano luccicare.

Mi portai una mano in testa cercando di aggiustare il mio ciuffo che non sembrava nemmeno una metà perfetto come il suo.

Mi girai stizzita e mi diressi verso il bar.

Gli portai le bibite dopo circa cinque minuti per dargli il tempo di decidere cosa ordinare.

Mi presentai al loro tavolo ancora una volta e presi il taccuino in mano, ancora una volta.

"Siete pronti per ordinare?" Dissi pregando di non dover stare al tavolo troppo a lungo.

Il primo a parlare fu, stranamente, uno dei ragazzi che non parlava italiano.

"Mozarela e salami." Disse semplicemente il primo e la sua pronuncia della pizza mi fece pensare che fosse francese.

Aveva gli occhi azzurrissimi e i capelli castani, un sorriso smagliante e la barba che gli copriva la parte inferiore del volto.

Solitamente non mi piaceva la barba, eppure.

Gocce d'estate[C.L]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora