𝑐𝑎𝑝. 𝟷: 𝑈𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑖𝑛𝑐𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑖𝑛𝑎𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑎

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Un anno dopo.

«Sono tornato!» Urlai per farmi sentire da Hunter, togliendomi sia le scarpe che il cappotto.
Avevo fatto il doppio turno ed ero stanco morto. Mi trascinai con i piedi in cucina passandomi la mano ai capelli e mi sedetti di peso sulla sedia accanto a Hunter. Stava mangiando una torta al cioccolato.

«Mi hai portato il gelato?»

«Mi dispiace, non ci ho minimamente pensato...» dissi poggiando la fronte sul tavolo.

«Ringrazia che io abbia ancora un vasetto alla stracciatella.»

Alzai le braccia in segno di resa come anche il viso e lo notai puntarmi il coltello contro.
«Domani te lo prendo in mattinata, okay? Il camion dei gelati si ferma al parco, quindi non dovrei arrivare tardi a lavoro.»

«Sarà meglio per te, o ti ritroverai con la crema depilatoria al posto dello shampoo oltre che a questo coltello conficcato da qualche parte» borbottò tagliando un'altra fetta di torta per me.

Cominciai a mangiarla con delizia, affamato.
Hunter era straordinariamente bravo a cucinare i dolci ma era una schiappa a cucinare il salato. Invece per me era il contrario.
Ci dividevamo i ruoli.

«Sono arrivati i nuovi vicini?» Chiesi mentre masticavo. Hunter si allungò con le braccia per colpirmi sulle labbra con la mano. Lo faceva sempre quando, senza accorgermene, parlavo con la bocca piena. Poi si sistemò sulla sedia a rotelle a braccia conserte.

«La tua bellezza scompare quando mangi a bocca aperta-»

Trattenni una risata cercando di non soffocare.

«Comunque... i nostri vicini sono una donna anziana e un ragazzo asiatico. Lei sembra essere una hippie, lui invece uno della mafia cinese.»

Aggrottai le sopracciglia inumidendomi le labbra per pulirle dalle briciole. «Mafia cinese? Non si nascondono a China Town per non destare sospetti?» Chiesi ironicamente, mi guardò male.

«Intendevo che è particolare... non mi sembra socievole.»

«E come fai a dirlo? Sei un detective?»

«Sembra uno di quei ragazzi nei film che spaccia droga e che nelle serie asiatiche fa parte di un gruppo di vandali»

Scoppiai a ridere facendo un cenno con la mano. «Tralasciando il fatto che stai tirando stereotipi a destra e a manca come tuo solito... non perdonerò mai Irene per averti fatto appassionare alle serie tv asiatiche. Appena vedi un asiatico pensi subito al peggio. Una bella trama d'amore no? Solo azione e horror.»

«Li trovo più divertenti. Le trame d'amore sono tutte uguali.»

Quando finimmo di mangiare, sistemammo le cose al loro posto e lui andò a mettersi davanti alla finestra sbirciando fuori.

«Ora ti metti a spiare da dietro le tende?»

«Da che pulpito viene la predica, me l'hai insegnato tu!»

Mi avvicinai appena mi fece cenno di farlo e gli diedi un colpetto in testa. «Lo so che te l'ho insegnato io, ma non devi farlo così palesemente. Si fa attraverso le tapparelle così non c'è il rischio che qualcuno ti scopra»

𝐃𝐨𝐩𝐨 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐭𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora