Prologo

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L'uomo estrasse con violenza l'ascia che aveva in precedenza conficcato nel cranio del suo avversario e continuò ad avanzare con calma anche se con sguardo vigile. Intorno a lui la battaglia infuriava nel campo innevato che stava passando da un bianco candido ad un rosa tenue fino a quando la neve non si sarebbe completamente colorata di rosso. Il rosso che a lui piaceva perché significava che il sangue dei suoi nemici era stato versato.

Lui e la sua tribù avevano affrontato un lungo viaggio partendo dal mare orientale per arrivare, attraverso il mare settentrionale, ai loro nemici. La strada più breve sarebbe di sicuro stata quella attraverso i monti ma proprio quando suo fratello, ex capo di quella tribù, aveva provato ad attraversarli era stato colpito da una valanga morendo insieme ai suoi uomini fidati. Era stato un disonore per suo fratello che non era riuscito in quel modo a raggiungere il Valhalla, non aveva armi con se quando era stato completamente sepolto dalle nevi e questo gli aveva completamente precluso l'accesso al Valhalla.

Era toccato quindi a lui mandare avanti quella battaglia per riprendersi le terre che una volta erano state della loro famiglia, della loro tribù. Un suo antenato era stato esiliato ad oriente della capitale e loro avevano continuato a vivere in esilio fino a quel momento. Il loro esilio però era finalmente giunto al termine e tutti loro avrebbero dimostrato quanto valevano realmente.

-stai ghignando Knut- Ingrid sorrise in direzione di quello che era il suo compagno mentre si toglieva del sangue dal viso -temo che se i nostri nemici non si arrenderanno non avremo nessuno su cui governare-

-non si arrenderanno mai- ringhiò Knut che conosceva i suoi avversari e sapeva che proprio come lui non si sarebbe arreso, nemmeno loro lo avrebbero fatto portando quella battaglia a durare ancora molto -ma noi siamo più determinati di loro e vinceremo sicuramente- continuò Knut osservando per un attimo la rossa per poi continuare ad avanzare verso quello che era il resto dei loro nemici. Amava combattere, era vero, ma in quel momento erano stanchi per il lungo viaggio nel mare ghiacciato che avevano affrontato e tutti i suoi uomini avevano assolutamente bisogno di riposarsi con un bel boccale di idromele.

Ingrid ridacchiò per quell'affermazione stringendo meglio la sua lancia corta nella mano destra pronta a seguirlo nuovamente in modo da potergli guardare le spalle in caso di necessità. Non ovviamente che Knut ne avesse veramente bisogno ma davvero Ingrid voleva essere sicura e per esserlo aveva davvero bisogno di stare alle sue spalle, di essere in prima persona a vegliare sul suo compagno.

Ingrid voleva solo una cosa in realtà in quel momento: che Knut mettesse dine a quel combattimento risultando vincitore in modo che lei potesse rivelargli del loro bambino in arrivo: farlo prima avrebbe solo significato dare una preoccupazione maggiore all'altro che non aveva bisogno di niente se non di concentrarsi su quella maldetta battaglia, battaglia che il loro sciamano aveva confermato a loro favore e lei, lei voleva credere in quello che aveva visto perché l'altra opzione sarebbe stata raggiungere il Valhalla ma aveva ancora tanto da fare ed era davvero certa che la sua ora ancora non fosse giunta.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora