Capitolo 19

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Bakari entrò in casa con molta calma tenendo un sacco di iuta nella mano sinistra mentre con la destra chiudeva la porta di legno dell'edificio. Il silenzio era quasi assordate e Bakari si guardò intorno curioso di scoprire dove fosse andato a finire Kayin. Solitamente, principalmente nell'ultimo periodo, il biondo ogni qual volta sentiva il rumore della porta faceva capolino dalle scale o da quella che era la sala principale per accettarsi che fosse lui. In quel momento però Kayin non si era fatto vivo e Bakari iniziò a preoccuparsi: che fine aveva fatto il biondo? Gli aveva detto un semplice no per paura di fargli male ma di certo non si aspettava che l'altro se la prendesse così tanto letteralmente per niente.

-ehi- disse a voce abbastanza alta sperando di essere sentito da Kayin -ho una cosa per te- aggiunse sperando in qualche modo che con quelle parole, che non erano del tutto vere ma nemmeno del tutto false, l'altro uscisse allo scoperto. Non dovette aspettare molto prima di vedere Kayin fare capolino dal piano superiore e scendere con calma quelle che erano le scale in legno. Il ragazzo ormai sembrava davvero essersi abituato al freddo di quel posto e in casa girava finalmente solo con una casacca pesante e dei pantaloni di cotono diversamente dai primi tempi dove era tutt'uno con la pelliccia di lupo.

-cosa?- domandò titubante Kayin mentre scendeva gli ultimi gradini e si avvicinava al rosso.

-questo- ridacchio Bakari aprendo leggermente il sacco e facendo sbirciare all'interno il ragazzo che subito sgranò gli occhi sorpreso nel notare quel dolcissimo frutto che lui tanto amava.

-come lo sapevi?- non riuscì a non chiedere il ragazzo prendendo quasi titubante un grappolo d'uva per poi mangiarne un chicco con gusto sotto lo sguardo indagatore di Bakari.

-non lo sapevo- disse invece il rosso con un leggero sorriso che si andava ad ampliare sul volto nel capire che stranamente aveva fatto la scelta giusta con l'altro -semplicemente oggi sono arrivati con il carico e ho pensato ti facesse piacere mangiare qualcosa del tuo posto-

-grazie- sussurrò Kayin realmente felice di quel piccolo gesto da parte di Bakari nei suoi confronti -anche se non dovevi-

-sei arrabbiato con me- constatò Bakari che nonostante il ragazzo avesse cercato di usare un tono piatto di voce comunque aveva avvertito quella leggera punta di rabbia.

-non è vero-

-si invece. Devi parlarmi se...-

-non vuoi combattere contro di me e questo mi da fastidio perché mi ritieni debole- sbottò alla fine Kayin guardando furente in direzione di Bakari sgranocchiando un altro chicco d'uva.

-non credo che tu sia debole semplicemente conosco la mia forza e non voglio farti del male- cercò di usare un tono calmo il vichingo per non far arrabbiare ancora di più il biondo che aveva difronte.

-potrei essere più bravo di te- sbottò Kayin -non puoi sapere se mi batterai o no se non ci provi coglione-

-ehi- ringhiò Bakari lasciando il sacco con l'altra uva a terra e avvicinandosi pericolosamente al biondo -ricordati con chi sai parlando-

-con un coglione che si crede chissà chi solo perché è il capo di questo posto e crede anche di essere invincibile-

-non credo di essere invincibile ma ho visto come combatti e so che non riuscirai ad averla vinta contro di me- continuò Bakari avvicinandosi ancora di più al ragazzo che aveva difronte tanto che entrami si trovarono ad osservarsi negli occhi con i loro visi che erano a meno di un centimetro di distanza.

-presuntuoso-

-vuoi continuare ad insultarmi un altro po'?- ringhiò davvero arrabbiato Bakari -perché potrei davvero incazzarmi ancora di più-

-ti senti potente quando in realtà non lo sei. Riesci ad avere potere sulla gente di questo villaggio solo perché sai fare una faccia brutta ma questo non ti aiuta con gli altri clan che non ti rispettano. Non puoi definirti il capo dei vichinghi quando non li hai sotto controllo. Puoi essere forte quanto vuoi Bakari ma se non lo dimostri con i fatti nessuno ti crederà mai e tutti continueranno a proclamarsi capi dei loro clan e non rispettare il tuo volere. Non serve essere semplicemente il figlio del vecchio capo per poter governare- e Kayin non si accorse di aver usato parole sbagliate per dire quello che pensava veramente fino a quando non vide lo sguardo rosso di rabbia di Bakari e lo schiaffo che subito dopo gli fece voltare la faccia dal lato destro: era stato parecchio forte.

-sparisci dalla mia vista- ringhiò Bakari che stava davvero cercando di trattenersi il più possibile: non voleva fare del male a Kayin e si era ripromesso di non farlo ma aveva agito prima di pensare finendo quindi per dare quello schiaffo al biondo.

-lo farei volentieri ma vi ostinate a tenermi rinchiuso per la vostra stupida visione- sbottò a sua volta Kayin che non poteva davvero avercela con l'altro per quello schiaffo: aveva toccato un punto dolente, e lo sapeva anche per quel poco che ne avevano parlato il primo giorno, usando anche le parole sbagliate.

-gli Dei credono che tu sia utile qui ma io inizio davvero a non vedere l'utilità della cosa- disse Bakari ringhiando e allontanandosi piano dal volto del biondo la cui guancia sinistra si stava arrossando e non poco.

-allora lasciami tornare a casa- si trovò a sussurrare Kayin anche se sotto sotto non voleva farlo veramente: anche se non voleva ammetterlo in quel periodo che aveva passato li si era sentito davvero al sicuro e non aveva minimamente voglia di essere nuovamente caricato di tutte le responsabilità da sovrano del regno di Urrur.

-non posso, non dopo aver mandato un'intera nave al sud per salvarti- ringhiò ancora Bakari anche se si stava leggermente calmando vedendo come il biondo che aveva difronte non stesse reagendo minimamente a quello che aveva fatto. Kayin a quelle parole annuì sospirando pesantemente.

-mi dispiace per prima comunque- disse in fine il biondo abbassando leggermente lo sguardo ghiaccio -ho parlato prima di pensare- concluse poi e non aspettando una risposta da parte dell'altro prese un grappolo d'uva velocemente per poi salire velocemente le scale che portavano alla sua camera.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora