Capitolo 10

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Tigran osservò davvero confuso Florian che lo stava guardando a sua volta con braccia incrociate davanti a quello che era l'ingresso della sua camera.

-si può sapere cosa vuoi?- domandò allora il biondo che non ne poteva più di tutta quella situazione. Aveva sperato che una volta rapito Kayin lui sarebbe stato liberato e quindi avrebbe potuto in qualche modo uscire da li e tornare alla sua vita prima di essere catturato. Invece era stato rinchiuso nuovamente nella sua camera per giorni interi che gli erano sembrati davvero anni per quanto erano stati interminabili. E in quel momento si trovava con il consigliere del fratello davanti.

-il consiglio ha deciso- sussurrò quasi esasperato Florian -hanno bisogno di un re-

-e io cosa centro in tutto ciò?- domandò ancora Tigran per niente contento di quello che stava succedendo. Cosa diavolo centrava lui con tutta quella questione? Non lo riusciva davvero a capire.

-la regina era la vera erede al trono Tigran- si trovò a spiegare Florian mentre il biondo sgranava gli occhi iniziando a capire quello che stava succedendo e quindi maledicendosi da solo per tutto quello che stava succedendo. Non aveva minimamente aumentato le sue possibilità di riuscita ma anzi le aveva semplicemente peggiorate -ed essendo scomparso tuo fratello tu sei l'unico erede. Anche se non sei nato nel più ortodosso dei modi comunque sei suo figlio e quindi erede al trono dopo Kayin-

-io non lo voglio- si affrettò a dire Tigran con il terrore negli occhi neri completamente diversi da quelli del fratello -non ho mai voluto niente di tutto ciò, la mia unica richiesta è quella di tornare dalla mia gente- continuò i biondo sperando che Florian lo lasciasse veramente andare.

-come è successo per Kayin non puoi rifiutarti, non quando sei letteralmente l'unico rimasto che può davvero governare- e sentendo quelle parole Tigran si sentì morire: perché diavolo si era messo in quel vicolo cieco da solo?

-invece posso perché come hai detto tu non sono il figlio del vero matrimonio di mia madre secondo la vostra stupida legge- cercò di arrampicarsi sugli specchi per poter in qualche modo uscire da quella situazione.

-non hai scelta: devi prenderti le tue responsabilità- Florian sembra davvero sicuro di se tanto che Tigran si sentì morire: perché diavolo aveva deciso di vendicarsi di Kayin facendolo sparire in quel modo?

-mi lascerete più libertà di movimento?- si trovò quindi a domandare Tigran sperando di avere una risposta affermativa.

-avrai completa libertà di movimento promettendo ovviamente che ti occuperai del regno che tuo fratello ha lasciato-

"perché me lo avrebbe di certo lasciato il suo fottuto regno" pensò Tigran distogliendo lo sguardo da Florian per poterlo riportare fuori dalla finestra e osservare il cielo grigio che in quei giorni aveva fatto da padrone.

-me ne occuperò io- disse Tigran cercando di sembrare il più serio possibile e quindi di far credere all'altro che avrebbe continuato quel compito anche se la sua idea era letteralmente quella di scappare alla prima occasione possibile.

-ottimo. Vedi di cambiarti velocemente che tra qualche ora incontrerai il resto dei consiglieri. Non hai mai saputo niente di come regnare e devi iniziare il più velocemente possibile a capire come fare- e dicendo quelle parole Florian gli voltò le spalle uscendo dalla sua camera ma quella volta Tigran non avvertì il famigliare rumore della chiave che girava nella serratura segno che proprio come aveva detto Florian non lo avrebbero richiuso nuovamente. Ghignò felice di quella possibilità e aspettò qualche secondo prima di cambiarsi velocemente e aprire quella che era la porta in quercia della sua camera. Osservò attentamente a destra e a sinistra, e dopo aver appurato che non c'era nemmeno una guardia, uscì velocemente dalla stanza per poi camminare altrettanto velocemente per quei corridoi che non aveva mai realmente avuto il modo di conoscere. Probabilmente si sarebbe perso in quel palazzo ma in quel momento non era il suo problema principale visto che doveva solamente trovare l'uscita più vicina per poi trovare un modo per raggiungere la sua gente.

Fu davvero strano per lui non trovare letteralmente nessuno per la strada verso l'uscita, a parte qualche guardia che era riuscito ad evitare nascondendosi dietro le armature, fino a quando finalmente non risentì l'aria fresca sulla sua pelle. Certo ogni tanto teneva aperta la finestra ma non era come essere finalmente libero.

Il ragazzo prese una profonda boccata d'aria prima di incamminarsi verso le mura del castello in modo da poter uscire da quel posto che era stato la sua prigione per ben dieci anni. Purtroppo per lui però c'erano fin troppe guardie che stavano controllando l'ingresso delle mura e di certo non poteva uscire come se niente fosse. Il biondo si osservò intorno in cerca di una qualche soluzione fino a quando non intravide Larry che stava uscendo con calma dal castello.

-ehi!- attirò la sua attenzione Tigran e Larry lo osservò sorpreso, quasi sconvolto, prima di avvicinarsi cautamente -come faccio ad uscire da qui senza farmi vedere?- gli chiese secco il biondo sperando di avere un qualche aiuto dal ragazzo.

-come sei uscito?- domandò invece Larry guardandosi intorno preoccupato che qualcuno potesse vederli.

-mi hanno lasciato libero volontariamente solo che non voglio che mi vedano uscire. Dammi un modo per andarmene e ti lascerò stare. So che conosci un modo comodo per poter in qualche modo uscire da qui senza essere visto-

-vieni con me- si arrese Larry facendo strada al biondo verso un'area poco trafficata del castello che veniva usata solitamente dai servitori per poter uscire senza problemi dal palazzo e Tigran non si fermò nemmeno un secondo per ringraziare Larry di averlo aiutato andandosene il più velocemente possibile. Ringraziò che nessuno nella città lo potesse riconoscere e camminò con molta calma per le stradine della capitale del regno sperando di non arrivare troppo tardi per poter in qualche modo trovare il suo vecchio villaggio.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora