Capitolo 5

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Tigran si passò una mano tra i capelli osservando fuori dalla finestra della sua camera il cielo nero mentre il suo stomaco non faceva altro che protestare per la fame. Stranamente quel giorno non lo avevano minimamente considerato tanto che non mangiava da quella mattina a colazione e lui era davvero tanto affamato. Cosa diavolo era successo per far si che nessuno gli avesse portato da mangiare? Che si fossero dimenticati della cosa? O semplicemente dopo la loro discussione recente Kayin aveva deciso di mostrare la sua vera natura facendolo morire di fame.

-avrei mangiato più lentamente la mia colazione maledetto bastardo- ringhiò poi il minore staccandosi dalla finestra e andando verso la porta di quercia per iniziare a bussare con forza certo che le guardie che erano davanti alla sua porta potessero sentirlo -EHI STRONZI BASTARDI DATEMI DA MANGIARE- urlò con tutta l'aria che aveva dentro i suoi polmoni sperando in qualche modo di attirare l'attenzione anche di altra gente. Non ebbe risposta e si spazientì continuando a bussare con forza alla porta della sua camera. Certo stava sprecando davvero tante energie in quel momento ma non gli importava. Solo dopo una decina di minuti però finalmente avvertì quello che era un rumore di chiavi e si spostò dalla porta per permettere a chiunque fosse dall'altro lato di entrare. Tigran si sorprese nel notare quello che era il consigliere di Kayin con una faccia cupa.

-non so perché non ti sia arrivato il cibo- gli disse Florian posando poi quello che era un piatto con dentro un'abbondante cena sul tavolino della sua camera.

-perché Kayin è stronzo ecco perché- ringhiò Tigran -e poi perché sei venuto tu?-

-tuo fratello...-

-non è mio fratello ma uno stronzo bastardo che mi ha rovinato la vita-

-tuo fratello- continuò Florian ignorando le parole del biondo -è scomparso questa mattina. Doveva partecipare a una riunione del consiglio ma non è mai arrivato, lo stiamo cercando da quel momento per questo tutti si sono dimenticati di te- spiegò poi il castano mentre Tigran sgranava gli occhi e cercava allo stesso tempo di non far vedere quanto fosse contento per quella notizia: erano riusciti a togliere dai piedi quel damerino viziato.

-non sono affari miei-

-tuo fratello è stato rapito e credi che la cosa possa non ritorcersi contro di te?- domandò invece Florian osservando attentamente il biondo che aveva difronte chiedendosi come avesse fatto per tutti quegli anni Kayin a parlargli tranquillamente senza crollare -sei vivo e trattato bene solo perché Kayin si è imposto con il consiglio altrimenti saresti a marcire in prigione da quando sei arrivato-

-certo come no- sbuffò Tigran alzando gli occhi al cielo e stufo di sentire in continuazione quelle parole. Suo fratello non era buono, Kayin non era buono e si era meritato di essere rapito dalla sua gente.

-sua madre è stata rapita quando aveva tre anni da tuo padre, ha vissuto tutta la sua infanzia con un padre poco presente il cui unico scopo era riportare la moglie a casa e non ha fiatato quando sei arrivato tu. Ti ha trattato come se fossi veramente suo fratello e non il bambino nato da uno stupro. Ha sempre avuto fiducia in te e tu non hai mai provato a fare un passo verso di lui-

-non sono nato da uno stupro ma da amore e lui mi ha portato via mia madre!- sbottò Tigran furioso -se lui non ci fosse stato mia madre non sarebbe morta!-

-se mai è il contrario Tigran- sussurrò Florian -il principe Kayin è il primogenito-

-mia madre è scappata da questo inferno per vivere la sua vita con la persona che amava e me! Quel bastardo del re ha solo cercato di rapirla nuovamente cosa che ha portato alla sua morte. Tutto per colpa di un fottuto capriccio-

-sei così cieco che davvero mi chiedo come abbia fatto Kayin a non volerti morto anni fa- disse con un velo di tristezza Florian -sono stato io quello che gli ha detto che la madre era morta. Un ragazzino che non aveva ricordo della madre perché gli era stata portata via quando era troppo piccolo per ricordarlo e che ha sempre sperato di poterla rivedere e vivere con un padre che potesse amarlo ha visto il suo intero mondo crollare a solo quattordici anni. È stata l'unica volta che l'ho visto piangere poi si è sempre comportato come se niente potesse scalfirlo provando a parlare con te, provando a creare un buon rapporto con una persona che non l'ha mai apprezzato ignorando tutto quello che gli dicevi-

-vuole solo mantenere la facciata di colui che è buono con tutti quando in realtà è solo un bastardo che ha sempre vissuto nella ricchezza senza avere paura di morire- disse a stento Tigran cercando anche di non farsi intimidire da quelle parole. Non erano la realtà e non doveva crederci, sapeva che sua madre l'aveva amato più di qualunque altra cosa.

-senza paura di morire dici?- domandò quasi ridendo Florian -è terrorizzato dai vichinghi che premono sui nostri confini, non vuole ammetterlo ma è terrorizzato anche dai banditi che hanno rapito la madre e credimi ha rischiato di morire molte volte- Florian distolse lo sguardo -il re era così poco attento al figlio dopo la scomparsa della moglie che se solo non ci fosse stata la servitù Kayin non sarebbe nemmeno arrivato ai quattro anni-

-state solo gonfiando il tutto. Non crederò mai alle vostre parole- continuò convinto Tigran che voleva solamente chiamare Larry per fargli mandare una lettera dove pregava la sua gente di torturare in modo feroce Kayin visto che se lo meritava.

-come vuoi- disse semplicemente Florian -per il momento rimarrai qui rinchiuso fino a quando non troveremo un modo per capire dove sia finito il nostro principe. Nel peggiore dei casi la decisione della tua fine verrà presa dal consiglio e credimi ci sono alte probabilità che finisca davvero male- e dopo aver detto quelle prole Florian uscì da quella camera lasciando il biondo completamente da solo con i suoi pensieri. Era felice ma allo stesso tempo dentro di se si sentiva strano.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora