Capitolo 2

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Tigran sospirò pesantemente prima di alzarsi nuovamente dal divanetto sul quale si era spalmato per riprendere a camminare avanti e indietro per quella che era la sua camera ma che per lui era solo e soltanto una bruttissima prigione dalla quale non vedeva davvero l'ora di poter uscire. Si sentiva rinchiuso dentro quelle mura nonostante tutti non facessero altro che dirgli che in realtà era molto fortunato a trovarsi in quella situazione. Voleva solo una cosa: uscire di li e riprendersi la vita che quegli stronzi gli avevano tolto facendo finta di fargli solo del bene. E li che continuavano a dirgli, nonostante fossero nel torto più assoluto, che era in buone mani e che tutto sarebbe cambiato per il meglio. Tigran invece era certo di trovarsi in un posto che non conosceva e lui ostile, con persone che non conosceva e che facevano semplicemente finti di tenerci a lui quando in realtà avrebbero volentieri potuto ucciderlo in pochissimo tempo.

Doveva agire prima lui assolutamente se voleva avere la pelle salva e di certo non si sarebbe fatto trovare impreparato. Era per quel motivo appunto che lui si trovava in stato di agitazione totale mentre cercava in qualche modo di calmarsi e aspettare anche l'arrivo di quello che a tutti gli effetti era un messaggio per lui ma stava aspettando da così tanto tempo che per un attimo pensò anche di essere stato beccato e che quindi si sarebbe trovato a dover spiegare quello che stava facendo. Probabilmente quella sarebbe anche stata la volta buona che si sarebbe trovato a finire in prigione per colpa delle sue azioni, sempre se finire in prigione perché in contatto con la restante parte della sua famiglia fosse quello che distingueva un criminale da una brava persona.

-andiamo non puoi metterci così tanto tempo quando ti ho detto di muoverti- protestò proprio Tigran ringraziando anche che nessuno fosse in grado di ascoltare quello che stava succedendo all'interno della sua camera. Nemmeno il tempo di sussurrare quelle parole che si trovò a sentire qualcuno bussare alla porta di quercia della sua camera e dopo aver ringhiato leggermente come era solito fare quando qualcuno si permetteva di andare a disturbarlo fuori da quelli che erano gli orari dei pasti disse un "avanti" parecchio arrabbiato. La porta si aprì rivelando quella che era la figura di Larry e che fece sospirare di sollievo Tigran visto che per un attimo il ragazzo aveva avuto paura potesse essere Kayin o peggio ancora uno dei consiglieri del ragazzo con i quali non voleva assolutamente parlare visto che lo consideravano come ancora meno importante dello sterco di cavallo. Kayin anche se non lo sopportava minimamente almeno si rivolgeva a lui come se fossero due persone dello stesso livello e anche se gli sembrava una paraculata incredibile lo preferiva all'altro trattamento che gli veniva sempre rifilato.

-hai fatto tardi, qualcuno potrebbe anche averti visto lo sai questo vero?- ringhiò Tigran guardandolo storto e incrociando le braccia al petto fermandosi finalmente al centro della sua camera della quale aveva ormai quasi del tutto consumato il pavimento per quando ci aveva camminato sopra.

-non mi ha visto nessuno Tigran- borbottò Larry alzando gli occhi al cielo mentre chiudeva alle sue spalle la porta e dando al biondo che aveva difronte un foglietto di pergamena, non quella di fattura pregiata che Tigran era solito usare li ma una molto più economica tanto che si vedeva chiaramene la differenza anche senza mettere le due a confronto, e Tigran gli strappò il foglietto dalle mani per leggere velocemente quell'unica riga li presente che era stata scritta anche in modo abbastanza maldestro.

-ottimo- sussurrò Tigran mentre il suo sorriso andava ad ampliarsi esponenzialmente al solo pensiero che finalmente non si sarebbe più dovuto preoccupare di tutto quello che lo circondava visto che sarebbe andato via da quella prigione e sarebbe tornato a casa. Ovviamente nessuno avrebbe mai potuto in qualche modo ridargli la madre, che era stata uccida davanti ai suoi occhi quando aveva solamente dieci anni ed era anche da allora che si era ritrovato imprigionato li dov'era, ma almeno la sua libertà avrebbe potuto riconquistarla.

-volete che porti loro qualche altro messaggio?- domandò il ragazzo del quale Tigran si era per un attimo completamente dimenticato.

-no, di solo che possono attuare quello che abbiamo concordato quando vogliono e che io non ho nessuna intenzione di interferire con quello che faranno- disse semplicemente Tigran sperando che l'altro andasse via da li il più velocemente possibile. Non aveva davvero nessuna intenzione a farsi beccare a confabulare con qualcuno. Larry parve capirlo e dopo aver fatto un leggero cenno con il capo uscì dalla sua camera.

Tigran si trovò nuovamente da solo con i suoi pensieri e dopo aver dato un'ennesima occhiata a quella riga leggermente scarabocchiata, perché non si poteva chiamare calligrafia ricercata quella, si trovò a piegare la pergamena per poi buttarla velocemente nel fuoco che stava ardendo con voracità all'interno del caminetto della sua stanza e che stava tenendo perfettamente al caldo la sua camera visto che si stavano avvicinando quelli che erano i mesi più freddi dell'anno.

In realtà Tigran era abituato al freddo, e anzi si ricordava che quando era più piccolo non gli erano mai dispiaciute le temperature più rigide, ma da quando era arrivato nella sua prigione non poteva davvero far altro che accettare quei camini accessi, che non controllava lui, e ai quali si era anche in parte abituato tanto che sospettava che non sarebbe minimamente riuscito a resistere come anni prima ad un rigido inverno senza quel camino e quel calore proveniente dal fuoco.

Tigran osservò la pergamena bruciare quasi completamente per appurarsi ovviamente che nessun altro potesse recuperare quei pezzetti e quindi ricomporre con un po' di fatica quello che ci era scritto sopra. Una volta appurato che da quei piccoli pezzetti davvero non si potesse ricavare niente si diresse nuovamente verso il divanetto e si sdraiò chiudendo finalmente gli occhi tranquillo.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora