Capitolo 7

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-io dico che stiamo solo perdendo tempo- sbottò Leif osservando con rabbia in direzione di Bakari che lo stava ignorando palesemente mentre osservava il mare calmo, o meglio la striscia di terra che si vedeva dalla loro imbarcazione -BAKARI-

-placati Leif- disse in tono calmo il rosso riportando il suo sguardo smeraldino su quello che era in fin dei conti un suo buon amico -le rune non mentono-

-Bakari lo sai anche tu che le Volva possono vedere anche futuri lontani-

-lo so- continuò Bakari facendo cenno agli altri presenti su quella nave da guerra di prepararsi a scendere dalla stessa per affrontare quello che sarebbe stato il loro attacco -ma conosco il mio corpo e il Valknut è diventato incandescente mentre parlava-

-eh?- domandò sorpreso Leif -perché diavolo non lo hai detto prima coglione!- sbottò il moro guardando malissimo il suo migliore amico -cazzo quello è il dono di Odino e non dici niente! Sei proprio impossibile Bakari-

-forse non ho detto niente perché non voglio che si sparga troppo la voce che questa è una missione importante- disse serio Bakari -ma tu dai fastidio e quindi devo risponderti a tono. Ne ho parlato ovviamente con Aila prima di partire ed era l'unica autorizzata a saperlo- continuò il rosso impugnando con forza la spada che una volta era stata di suo nonno. Suo padre non aveva mai realmente avuto il coraggio di impugnarla, anche dopo aver riconquistato Deeltrent, probabilmente per un timore reverenziale. Lui invece si era sentito quasi chiamare da quella spada in ferro che aveva visto il sangue di tanti dei loro nemici. Ed era diventata sua e che aveva chiamato Gunnhild per via delle tante battaglie che aveva affrontato e che di sicuro avrebbe continuato ad affrontare al suo servizio.

-ovviamente ne parli con Aila e non con me- sbuffò Leif in parte ferito nell'orgoglio mentre Bakari alzava gli occhi al cielo.

-ti ricordo che lei è la nostra Volva e devo parlare con lei se voglio comprendere il volere degli Dei e di Odino in primis- disse seriamente Bakari scendendo agilmente dall'imbarcazione e, nonostante l'acqua facesse un po' di attrito, raggiungendo abbastanza velocemente la terra ferma che gli faceva un po' strano non vedere innevata come invece era quella dei suoi territori.

-lo so che devi dare conto a lei ma comunque in qualità di tuo migliore amico avrei gradito saperlo ecco- concluse il discordo iniziato sull'imbarcazione Leif una volta raggiunto Bakari -allora dove dobbiamo andare? Io qui vedo solo montagne-

-su una di quelle montagne- rispose sinceramente alle sue parole Bakari osservando quegli alti picchi che erano l'unica cosa che si vedeva da dove si trovavano loro. Sapeva, osservando principalmente le carte dei vari esploratori, che la piccola punta a sud ovest del loro regno era una zona completamente montuosa ma aveva creduto di vedere almeno un villaggio sulle pendici di quelle montagne vicino alla costa. A quanto pareva dovevano davvero salire su quei picchi montuosi come aveva detto Aila leggendo il volere degli Dei solo una settimana prima.

-quindi dovremmo andare alla cieca fino a quando non troviamo quella giusta? Che poi sai solo che troverai il tuo destino prigioniero in uno di quei picchi ma non sai realmente cosa ti aspetta. Potrebbe anche essere tutta una trappola e noi non vogliamo che il nostro capo venga ucciso giovane! Tutti gli altri faranno di sicuro gara a chi...-

-se non ci muoviamo non lo sapremo mai e se è una trappola faremo quello che ci riesce meglio: combattere- Bakari riprese a camminare incurante che i suoi pantaloni fossero ancora bagnati per via della camminata nell'acqua.

-e se non ci riusciremo finiremo nel Valhalla- aggiunse Leif riprendendo a sua volta a camminare per seguire l'amico che aveva già fatto un bel po' di strada completamente da solo nonostante la stessa fosse già leggermente in salita.

Salirono per quello che a Leif parve un'infinità e fu quando completamente stravolto raggiunse una delle cime che vide quelle che sembravano delle abitazioni di legno nascoste leggermente dagli alberi.

-abbiamo avuto fortuna- disse Leif osservando verso Bakari che diversamente da lui non era minimamente stanco per tutta quella salita.

-è il volere di Odino- fu il semplice commento di Bakari che subito dopo si girò verso i suoi fidati compagni -è ora di attaccare ma mi raccomando...i prigionieri di questa gente sono miei- e dopo quella raccomandazione urlò correndo per prima verso quelle che erano le prime abitazioni brandendo Gunnhild. Leif fu il primo del gruppo a seguirlo e poco alla volta anche tutti gli altri attaccarono quel piccolo villaggio tra i monti che non si era minimamente preparato a quel disastro. Bakari avanzava con furia ignorando chiunque volesse provare a combattere contro di lui per raggiungere quella che aveva capito essere la casa del capo perché più grande delle altre. Bakari non si premurò nemmeno di vedere se la porta fosse aperta ma la abbatté con un calcio facendo si che la tavola di legno che una volta era stata la porta di quell'abitazione andasse a cadere con un tonfo secco nell'abitazione.

-EHI!- urlò Bakari avanzando nella casa -VIENI FUORI- continuò il ragazzo aprendo anche altre porte con lo stesso metodo di quella precedente fino a quando non trovò finalmente delle persone all'interno di quella che doveva essere una sottospecie di prigione. Lo sguardo di Bakari ignorò completamente l'uomo che non appena l'aveva visto era corso a prendere le sue armi ma si piantò su quello che era il bellissimo ragazzo legato. I lunghi capelli biondo gli finivano in parte sul volto ma nonostante quelli Bakari poteva tranquillamente intravedere degli occhi azzurri quasi come il ghiaccio che andava a formarsi sui fiumi durante l'inverno ed erano quasi rassegnati, così come rassegnata sembrava l'espressione del ragazzo. Ragazzo che era senza maglia e ciò permise a Bakari di notare non solo enormi lividi su tutto il suo torace ma anche quelle che sembravano frustrate alcune che si erano rimarginate e altre ancora fresche.

-chi sei?- l'attenzione di Bakari finalmente venne attirata dall'altro uomo presente nella stanza che si stava avvicinando pronto a colpirlo.

-Odino mi ha mandato a portare un po' di guerrieri nel Valhalla- ringhiò Bakari prima di attaccare l'uomo che aveva difronte.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora