Capitolo 25

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Bakari non rimase a ragionare su quello che aveva appena fatto Kayin ma strinse a se il ragazzo approfondendo il bacio senza curarsi di quelli che erano gli sguardi sorpresi e confusi di tutti gli abitanti di Deeltrent. Il bacio però durò poco per i gusti di Bakari e quando osservò attentamente il volto del suo compagno notò un rossore che aveva visto solo quando l'altro era davvero tanto in imbarazzo e non riuscì a trattenere una risata genuina abbracciando stretto il biondo.

-non ridere cazzo- sussurrò Kayin che si era accorto solo a bacio finito di quello che realmente aveva fatto il suo corpo e che quindi il segreto che aveva custodito tanto gelosamente era appena stato svelato a tutta la città.

-sei rosso sangue- gli sussurrò tra le risate Bakari che quando alzò lo sguardo trovò quello perplesso di Aila e le sorrise per poi osservare il resto delle persone che erano ancora radunate li -abbiamo vinto- si decise a dire a voce alta senza lasciar andare Kayin da quello che era diventato il suo rifugio -siamo riusciti a placare i ribelli con un minimo spargimento di sangue e da questo momento riconoscono appieno la mia autorità. Questo è solo il primo di tanti passi che faremo nei prossimi giorni e nei prossimi mesi per riportare l'equilibrio nel nostro regno e non farci più considerare dei semplici assassini senza cuore. Tutti sapranno che io sono l'unico vero capo e solo i miei ordini devono rispettare- e dopo aver concluso quel discorso un urlò si alzò dalla folla che concordava pienamente con le parole di quello che era il loro capo.

Kayin sorrise nel sentire quell'urlo e si strinse meglio a Bakari, fiero di lui e di quello che aveva detto per far esaltare la sua gente. Bakari era nato per fare il capo e lo si vedeva solo e soltanto in quelle occasioni.

-ora è giunto il momento di un meritato riposo e di un meritato bagno- rise Bakari -questa sera si festeggerà con un banchetto in onore della nostra prima vittoria- concluse il rosso e poco alla volta, anche se titubanti, tutti iniziarono ad andare verso le proprie abitazioni, o più o meno. Aila diversamente dagli altri si avvicinò a passo svelto a Bakari e Kayin incrociando le braccia al petto guardandoli truce proprio come stava facendo Leif al fianco di Bakari.

-si può sapere che è successo per Odino!- sbottò la castana -credevo avresti reagito in modo diverso a una cosa del genere- e la ragazza per farsi capire indicò Kayin che era ancora avvolto tra le braccia di Bakari nonostante il ragazzo si fosse leggermente girato per osservare i due fratelli.

-posso?- domandò Bakari verso Kayin che sbuffò.

-ormai ho fatto io la cazzata- fu il suo commento e Bakari gli sorrise.

-è più di un mese in realtà che stiamo insieme- rivelò ai due -semplicemente Kayin non voleva che si sapesse in giro quindi me lo mangiavo solo quando eravamo da soli a casa-

-eh?- disse Leif osservando i due sconvolto -mi stai dicendo che voi due ci date dentro da un mese?- e Bakari stava per correggerlo ma lo anticipò Kayin:

-e anche se fosse? Bakari è il mio compagno punto-

-ecco perché eri così tanto agitato- disse invece Aila osservando Kayin con un mezzo sorriso nel vederlo tranquillo tra le braccia di Bakari. Che fosse davvero quello che la visione di Odino le voleva dire? Probabilmente si o ancora più probabilmente non era l'unica cosa che Kayin avrebbe fatto li per Bakari.

-il mio ragazzo non tornava e tu nelle rune avevi letto che c'erano problemi scusami quindi se mi stavo agitando-

-comunque sia lupetto devi allenarti prima di partire con noi quindi anche la prossima spedizione la faremo senza di te-

-te lo scordi Bakari- sbottò Kayin -io vengo con voi costi quel che costi!-

-Bakari ha ragione Kayin- cercò di farlo ragionare Leif -datti solo altro tempo e poi ci sono io con il tuo ragazzo non devi preoccuparti-

-e dovrei stare tranquillo solo perché ci sei tu? No- sbottò ancora il biondo incrociando le braccia al petto con la sua pelliccia che scivolò leggermente ma Bakari fu pronto a rimetterla al suo posto: se il suo lupetto la stava indossando significava che avvertiva il freddo pungente di quel giorno, le temperature si erano abbassate nuovamente, e non voleva che l'altro si prendesse un colpo di freddo.

-vedremo come te la cavi- concesse allora Bakari che comunque era intenzionato a non far partire Kayin con lui ma in quel momento voleva semplicemente smettere di litigare con il ragazzo che aveva tra le braccia e riempirlo semplicemente di morsi.

-comunque...- iniziò Kayin abbassando leggermente lo sguardo di ghiaccio -...ecco io...mi sono nascosto subito quindi...come l'hanno presa gli altri?- chiese titubante il biondo.

-erano sorpresi- rispose Bakari -non se lo aspettavano ma non devi preoccuparti perché se solo provano a protestare dovranno assaggiare Gunnhild- e il rosso strinse a se il suo compagno -abituati all'idea che da adesso verrai trattato con ancora più rispetto da tutti visto che sei il mio compagno-

-ma adesso avrò anche un cartello enorme scritto in faccia che sono il tuo punto debole- si ritrovò a dire Kayin facendo sgranare immediatamente lo sguardo ad Aila -certo all'inizio non volevo uscire allo scoperto perché avevo paura della reazione degli altri vichinghi ma poi la mia paura è diventata quella di essere una preda facile per chi ti vuole veder soffrire-

-amore sei forte- gli disse Bakari -continui a dirmi che sai combattere e io stesso ti ho visto farlo quindi non devi assolutamente sottovalutarti in questo modo. Certo sei il mio più grande punto debole ma sei un punto debole armato e capace di difendersi quindi non sono preoccupato-

-oh Dei se siete smielati- sbottò Aila osservandoli con una smorfia.

-Bakari ha ragione Kayin. Riesci a tenermi testa ergo riusciresti a tenere testa a molti altri guerrieri e poi conta che c'è sempre Bakari con te e ci potrei essere anche io. Goditi il fatto di essere il compagno di Bakari- e dopo quelle rassicurazioni Kayin sorrise realmente più tranquillo.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora