-lo sai stronzo bastardo- ringhiò Kayin mentre sentiva irrigidirsi dietro di se Bakari.
-vuoi smetterla, se continui potremmo avere problemi diplomatici- cercò di calmarlo il rosso che non voleva trovarsi in una situazione del genere, non quando proprio Kayin stesso aveva pressato tanto per far capire a tutti che i vichinghi non erano malvagi. Era una cosa del quale il biondo si era sempre preoccupato e dopo il loro matrimonio, avvenuto qualche mese prima, si era battuto ancora di più.
-problemi diplomatici un corno Bakari- sbottò Kayin alzando gli occhi al cielo mentre realizzava che non avrebbe più potuto nascondere la sua vera natura.
-sei arrabbiato perché ha cercato di fare un fidanzamento combinato e ti capisco ma non puoi reagire così-
-concordo con il rosso- disse tranquillo Florian facendo sgranare ancora di più gli occhi ghiaccio a Kayin.
-pezzo di merda- ringhiò Kayin davvero arrabbiato -ve la spiego semplice: non sono incazzato perché quel coglione sta cercando di farti sposare con qualcun altro, mi fido di te Bakari e so che non lo faresti mai. Sono incazzato nero perché mi sta trattando come una fottuta merce di scambio!-
-ti?- domandò confusa Aila osservando il biondo.
-come ci siete finito qui principe Kayin?- domandò allora Florian mentre Bakari allentava leggermente la presa sul marito guardandolo tra lo sconvolto e il sorpreso.
-perché qualcuno mi ha salvato la vita in tempo e non ha dormito come voi- ringhiò Kayin -è passato un fottuto anno Florian da quando quei maledetti banditi mi hanno rapito e voi non avete mosso un dito per trovarmi. Poi ve ne uscite dal nulla e andate dai Vichinghi a barattare me con la mia libertà sapendo che ero terrorizzato dai Vichinghi. Sei un coglione e vuoi sapere una cosa? Non me ne fotte un cazzo di quello che era il mio regno perché li nessuno si è mai preoccupato dei miei sentimenti. Non tornerò al castello ma rimarrò qui con la mia famiglia e non puoi impedirmelo-
-la tua famiglia?- domandò sorpreso Florian osservandolo attentamente e osservando anche il capo dei vichinghi che era alle sue spalle.
-si, la mia famiglia. Quella che volevi distruggere per vendermi. Va via da qui Florian prima che io dia veramente di matto e ti uccida- e dopo aver detto quelle parole Kayin riprese Balder dalle braccia di Leif e se ne tornò a passo svelto verso quella che era la sua casa con le lacrime che volevano uscirgli prepotenti dagli occhi.
-voi non lo sapevate chi era o sbaglio?- ridacchiò Florian osservando principalmente il rosso che aveva capito essere il compagno del suo principe.
-no, non lo sapevamo ma ha fottutamente ragione- disse proprio Bakari -non puoi vedere le persone in questo modo. Puoi restare qui per questa notte ma domani deve sparire o finirà male- e dopo aver detto quelle parole il rosso fece cenno a Leif e Aila di occuparsi della questione perché aveva davvero bisogno di parlare con il suo lupetto.
Raggiunse la sua abitazione velocemente e altrettanto velocemente salì le scale che portavano al piano superiore e quindi alla loro camera da letto.
-ehi- palesò la sua presenza al biondo che era sdraiato scompostamente sul letto mentre si stringeva alla pelliccia di lupo e osservava Balder che stava giocando con una delle sue treccine.
-ehi- sussurrò a sua volta Kayin che non aveva il coraggio di guardare il marito negli occhi.
-quel pazzo lo faccio dormire questa notte solo perché non sono un mostro ma domani se ne andrà e non ci darà più fastidio- sorrise leggermente Bakari cercando il contatto con i bellissimi occhi di ghiaccio del marito.
-scusa- sussurrò Kayin -dovevo dirtelo prima ma nessuno mi stava cercando e credevo di potermi rifare una vita senza dire al mondo intero di essere quello che sono-
-te la sei rifatta una vita Kayin- Bakari gli lasciò un bacio sulla fronte -hai una famiglia che ti vuole bene e sarà sempre così-
-dovresti essere infuriato con me-
-sei stato rapito perché erede al trono di Estgul quindi capisco perché non volevi che si sapesse troppo- certo Bakari era un po' triste del fatto che il marito non si fosse fidato almeno di lui per rivelargli quel piccolo particolare, che tanto piccolo in realtà non era, ma capiva allo stesso tempo perché l'avesse fatto.
-non sono stato rapito per quello- disse dopo un po' Kayin chiudendo un momento gli occhi -il mio rapitore ha detto chiaro e tondo che è stato mio fratello a vendermi a lui-
-e non è la stessa cosa?-
-no Bakari- Kayin allungò una mano per poter stringere quella di Bakari nella sua -mio fratello è in realtà il mio fratellastro, figlio di mia madre e dello stronzo bandito che l'ha rapita. Mi odia a morte perché per lui sono la ragione della rovina della sua vita perfetta, perché mio padre gli ha ucciso il padre che aveva a sua volta ucciso nostra madre...voleva solo vendicarsi-
-e ti odia per una cosa del genere?- sbottò Bakari -tu non centri assolutamente niente con tutto quello anzi dovrebbe essere il contrario. Ti ha fatto patire le pene dell'inferno per letteralmente nulla-
-ma ho incontrato te- sussurrò Kayin stringendo più forte la mano del marito -e il mio principino- aggiunse guardando verso Balder che incurante dei loro discorsi stava ancora giocando con i suoi capelli -e sono realmente felice con voi. Non voglio avere nuovamente tutta quella pressione addosso perché un intero regno dipende da me-
-e non devi- disse serio Bakari -lo hai detto tu stesso qui c'è la tua famiglia e qui devi restare. Questa è la tua casa adesso e la tua gente amore mio-
-grazie- sussurrò con le lacrime agli occhi Kayin -promettimi però che nessun altro saprà chi sono realmente. Non voglio davvero avere problemi, non quando ti manca poco per sconfiggere Arne- e Bakari sorrise baciando il dorso della mano del marito prima di sdraiarsi nel letto al suo fianco e stringerselo addosso cercando di non pensare che quello che aveva tra le braccia era un principe vero e proprio.
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Il principe dei Vichinghi
RomanceKayin sta per diventare il re del suo regno quando viene rapito dai banditi delle montagne. Bakari invece è a capo di un clan di vichinghi e sta cercando di farsi rispettare da tutti gli altri vichinghi del loro regno. Le storie di questi due ragaz...