Capitolo 29

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Ci mise un po' Kayin a realizzare che quello che lo aveva appena preso per una spalla non era altri che Bakari, ma una volta riconosciuto il suo compagno si tranquillizzò facendo un profondo respiro.

-ehi- gli disse Bakari essendosi accorto di aver fatto prendere un colpo al biondo -non ti vedevo più e ho creduto che ti fosse successo qualcosa- continuò il rosso stringendo la spalla di Kayin per accertarsi che fosse reale nel mentre che notava anche la presenza di un fagottino tra le braccia dell'altro.

-l'ho sentito piangere- rispose Kayin indicando con la testa il bambino che aveva tra le braccia e che sembrava essersi finalmente addormentato -non potevo lasciarlo solo con il rischio che qualcuno lo uccidesse-

-i suoi genitori?- domandò Bakari che si era sentito per un attimo strano nel vedere il suo compagno con quel bambino in braccio, gli era sembrata davvero una visione bellissima.

-morti- sussurrò Kayin mostrando anche a Bakari la direzione nella quale erano presenti i due cadaveri. -cos'è successo realmente Bakari?-

-questo villaggio è stato attaccato dagli uomini di Arne. Li hanno quasi uccisi tutti ma siamo arrivati appena in tempo per salvare alcuni anche se non tutti- rispose sinceramente Bakari e Kayin sentì tranquillamente la voce del suo compagno tremare leggermente dopo aver detto quelle parole.

-chi è Arne?- domandò sinceramente curioso Kayin.

-il mio principale avversario arrivato a questo punto- gli spiegò il rosso -vuole prendere il mio posto e incita gli altri villaggi di vichinghi a insorgere contro di me. A quanto pare se non accettando di stare dalla sua parte fa questo- e indicò il paesaggio che avevano intorno.

-era qui lui?-

-no, non oggi. Ha mandato i suoi uomini ad occuparsi del villaggio ma noi li abbiamo uccisi tutti-

-non voglio lasciarlo- riuscì a dire dopo un po' di silenzio Kayin stringendo a se il bambino -è rimasto completamente da solo e...-

-ehi- Bakari gli lasciò un bacio sulla fronte incurante che in quel modo si sarebbe sporcato per via del trucco che il ragazzo aveva addosso -non preoccuparti okay, verrà con noi così come verranno con noi a Deeltrent tutti quelli che sono rimasti qui. Non è sicuro restare qui per loro-

-Bakari io...vorrei tenerlo con me- riuscì a dire dopo un po' Kayin -vorrei dargli una famiglia che io non ho mai avuto dopo che mia madre...-

-Kayin...vorrei dirti di si ma prima di farlo dobbiamo accertarsi che non abbia veramente nessun altro- gli disse Bakari sentendo dentro di se che non gli sarebbe minimamente dispiaciuto avere sia Kayin che quel bambino far parte della loro famiglia.

-okay- sussurrò Kayin stringendo a se il bambino sperando sotto sotto di riuscire a tenerlo con se -senti...ti ho fatto per caso arrabbiare?- domandò poi osservando con la coda dell'occhio Bakari che gli aveva finalmente rivolto la parola dopo che erano partiti da Deeltrent.

-no, perché?- chiese sorpreso da quella domanda il rosso che non credeva davvero di aver fatto qualcosa per far pensare al suo compagno che fosse arrabbiato.

-be' dopo che ti ho detto il nome della mia spada sei rimasto in silenzio e io...-

-sono rimasto sorpreso di certo non ero arrabbiato con te. Poi siamo partiti e non ho avuto il tempo di parlarti ma credimi non hai fatto niente per farmi arrabbiare-

-sembrava che il nome non ti piacesse e io...-

-mi piace- lo bloccò nuovamente Bakari scuotendo la testa divertito -ecco...mia madre ha sempre usato le lance per combattere anche se voleva una spada. Quando sono nato mio padre le regalò la sua prima spada e lei la chiamò Brynja- iniziò a spiegare Bakari -sono rimasto sorpreso perché senza saperlo tu hai fatto la stessa identica cosa di mia madre-

-oh- sussurrò Kayin sgranando gli occhi -non sapevo che tua madre avesse dato quel nome alla sua spada-

-è anche per questo che sono rimasto sorpreso. Sia tu che lei avete deciso di chiamare "amore" la spada che vi era stata regalata dai vostri compagni- Bakari si avvicinò al biondo per lasciargli un casto bacio sulle labbra.

-Aila lo sapeva?- domandò curioso Kayin pensando al sorriso che aveva fatto la Volva quando aveva detto quel nome.

-diciamo che un po' tutti lo sapevano perché prima che mio padre morisse, quando ancora ero piccolo, si divertiva a raccontare questa storia a tutti-

-quindi ero l'unico che non era a conoscenza della cosa- ragionò Kayin -perché Aila non lo ha detto quado le ho chiesto come si diceva "amore"?-

-probabilmente non voleva influenzarti nella scelta-

-ma avevo già scelto il nome!- protestò ancora Kayin.

-allora probabilmente voleva che fossi io a dirtelo- ragionò Bakari accarezzando una guancia a Kayin.

-ecco dove eravate finiti- la voce di Leif riscosse entrambi dallo stato di trance nel quale erano finiti -dobbiamo finire di contare i danni e seppellire i morti- continuò il castano che si bloccò di colpo dopo aver notato il fagottino tra le braccia di Kayin -e quello...-

-al momento se ne occuperà Kayin fino a quando non riusciremo a capire cosa fare- lo bloccò Bakari -lo ha protetto lui quindi è meglio non spostarlo anche perché ho paura che possa svegliarsi-

-se non si è svegliato con voi due che parlate non credo che lo farà- borbottò Kayin sistemandosi meglio il bambino tra le braccia.

-perché è ancora tra le tue braccia lupetto- gli fece notare Bakari -riposati okay? Noi ci occupiamo del resto- e Kayin non poté far altro che annuire a quelle parole e quindi aspettare il momento di tornare a casa.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora