Capitolo 27

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Kayin osservò la spada di ferro che aveva tra le mani prima di riporla nel suo fodero che era allacciato alla sua cintura e si sistemò meglio anche la pelliccia sulle sue spalle che avrebbe usato come mantello.

-non le hai ancora dato un nome- Aila raggiunse il biondo attirando la sua attenzione principalmente per la coppa che aveva tra le mani.

-alla spada dici?- le domandò con calma il biondo osservando nuovamente l'arma -non saprei come chiamarla- disse poi sinceramente Kayin.

-come piace a te, non deve per forza essere un nome connesso alla battaglia- continuò la castana avvicinandosi ancora di più a Kayin -posso?- gli domandò leggermente titubante. Kayin non capì in un primo momento cosa l'altra volesse fare ma poi vedendo che stava indicando la ciotola contenente liquido nero annuì. Aila gli sorrise prima di iniziare ad intingere le dita nel colore e portarle sul volto di Kayin che si era scostato i capelli dal viso per non farli sporcare.

Il principe infatti l'aveva vista fare quel gesto molte volte ai giovani ragazzi che andavano a combattere, soprattutto su coloro che ancora non avevano tatuaggi sul loro corpo, e Kayin non si sarebbe di certo tirato indietro quando quello sembrava essere un gesto di buon augurio per quella battaglia.

-grazie- sussurrò Kayin quando la ragazza si tirò indietro osservando il suo lavoro soddisfatta di quello che aveva appena realizzato -è per portate fortuna vero?-

-più o meno- annuì Aila -sono sorpresa sai Kayin- aggiunse poi osservando il bel biondo che aveva difronte -prima non ti saresti ma sottoposto a una cosa del genere per non parlare del fatto che adesso non ribecchi sempre quando parliamo dei nostri Dei ma rimani in silenzio ad ascoltarci-

-già- sussurrò Kayin -io credo di starmi abituando alla vostra religione e forse anche a crederci- continuò poi il biondo lasciando completamente sconvolta Aila da quella rivelazione. Fino a quel momento aveva detto quelle parole solo e soltanto a Bakari e si sentiva strano ad aver condiviso ciò anche con Aila.

-stai iniziando ad abituarti a noi- sussurrò la ragazza che aveva una voglia matta di abbracciarlo per quelle parole ma allo stesso tempo non voleva rischiare di rovesciare il contenuto della ciotola.

-già- confermò ancora una volta Kayin per poi osservare nuovamente la sua spada -ed è anche per questo che mi sento più propenso rispetto a prima a dare un nome alla mia spada-

-farlo prima della battaglia potrebbe essere un'ottima idea lo sai vero?- continuò Aila e Kayin annuì.

-come...come si dice amore?- domandò allora il biondo e Aila rimase sorpresa da quella domanda per poi sorridergli dolcemente.

-Brynja- rispose la Volva con Kayin che annuiva stringendo per un momento l'elsa della spada.

-bene, il nome della mia spada è Brynja- e dicendo quelle parole avvertì la spada vibrare sotto il suo tocco cosa che gli fece sgranare gli occhi. Non gli sembrava solo la sua immaginazione quella: possibile che la spada avesse accettato volentieri quel nome? No, non poteva essere proprio perché quella era una spada e non aveva coscienza. Si stava facendo influenzare un po' troppo e per quel motivo chiuse gli occhi ghiaccio per prendere un profondo respiro e ritornare alla realtà.

-lo sai che dovrai dirlo a Bakari?- ridacchiò Aila mentre Kayin sbuffava per poi guardarsi intorno proprio in cerca di quello che era il suo compagno. Lo trovò poco più avanti mentre parlava con Leif e fu davvero naturale per lui incamminarsi nella sua direzione: finalmente avrebbe partecipato a una battaglia con lui senza avere l'angoscia di doverlo aspettare senza sapere se stesse andando tutto bene.

-ohi che hai fatto- Leif fu il primo ad accorgersi di lui e guardò sorpreso i segni sul suo volto. Bakari si girò poco dopo e rimase anche lui sorpreso nel notare quei segni ma allo stesso tempo un sorriso spontaneo apparve sulle sue labbra.

-non c'era bisogno ma grazie per averlo fatto- disse Bakari avvicinando a Kayin per lasciargli un bacio sulle labbra. In realtà il biondo anche un po' si vergognava di avere l'attenzione di tutti addosso quando Bakari lo baciava.

-sta diventando giorno dopo giorno uno di noi dovresti davvero esserne contento- gli disse Aila palesando la sua presenza li e ridacchiando in direzione di Kayin che sbuffò portandosi una ciocca di capelli che gli stava dando troppo fastidio dietro l'orecchio cosa della quale si accorse prontamente Bakari.

-che ne dici di fare anche qualcosa a questi capelli?- gli chiese allora il rosso prendendo una ciocca bionda tra le mani.

-non li taglio manco morto-

-non intendevo quello- disse serio Bakari per poi indicare con la testa verso Aila.

-oh- sussurrò Kayin capendo quello che l'altro voleva fargli fare. Rimase un attimo a pensarci su solo e soltanto perché sentiva che dopo quello sarebbe stato del tutto irreversibile il suo appartenere ai vichinghi. Infondo però li si trovava davvero bene, aveva Bakari che amava da morire e stranamente non aveva nessuna voglia di tornare alla sua vita di prima -se possono diventare una distrazione minore durante il combattimento e se abbiamo tempo perché no- si arrese a dire il biondo e Aila prontamente lasciò la ciotola con il liquido nero nelle mani del fratello, non voleva sporcare i biondissimi capelli di Kayin, e si concentrò ad intrecciare alcune ciocche del biondo infilandoci dentro ogni tanto anche qualche perlina. Ci misero un po', quasi dieci minuti buoni, ma alla fine Kayin sentiva quasi rinato.

-wow- sussurrò Bakari osservando quello che era il suo compagno e vestito in quel modo tutti avrebbero scambiato per un vichingo senza pensarci due volte.

-adesso...adesso sono uno di voi no?- domandò quasi titubante Kayin mentre Leif annuiva alle sue parole.

-non proprio lupetto- ridacchiò invece Bakari incrociando le braccia al petto e continuando ad osservare con insistenza quello che era il suo ragazzo.

-cosa manca?-

-il fatto che non credi ai nostri Dei per esempio- gli disse Leif -ma su quello possiamo passarci sopra-

-lo fa- lo corresse Bakari lasciando completamente stupito il suo migliore amico -la cosa che manca lupetto è il nome della tua spada-

-la mia spada ha un nome- sorrise soddisfatto Kayin -Brynja-

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora