Capitolo 15

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Bakari con calma aprì quella che era la porta di pino della sua abitazione e osservò attentamente Leif e Aila che erano li davanti e il primo dei due fratelli non ci pensò due volte prima di autoinvitarsi in casa con lo sguardo aguzzato al massimo possibile.

-che ci fate qui?-

-mangi sempre da solo quando non ci sono feste o eventi particolari- gli rispose Aila entrando con molta più tranquillità del fratello dentro quell'abitazione -siamo qui per farti compagnia come al solito-

-non mangerò da solo questa sera- disse tranquillo Bakari che in realtà aveva davvero paura di quello che poteva dire Leif a Kayin altrimenti non avrebbe minimamente protestato nel vederli li.

-siamo qui per sicurezza okay?- sbottò Leif -dov'è il bambino?- domandò poi voltandosi per osservare a braccia incrociate quello che era il suo migliore amico senza accorgersi che la sorella aveva notando un movimento alle sue spalle e si era messa a ridacchiare leggermente.

-sarei io il bambino?- domandò Kayin che avendo sentito vociare dopo aver visto Bakari alzarsi per andare verso l'ingresso dell'abitazione lo aveva seguito trovandolo a parlare con i due castani.

-si- gli confermò Leif in parte sorpreso di vederlo più tranquillo rispetto al viaggio in nave.

-chiamami un'altra volta bambino e ti faccio a fette- disse serio il biondo guardandolo con sfida mentre i suoi occhi ghiaccio brillavano e Bakari rimaneva incantato a quella vista.

-adesso tiri fuori gli artigli gattino? Prima sembravi terrorizzato-

-lo sono ancora ma di Bakari mi fido- e anche se gli faceva strano dirlo a Kayin si fidava veramente del rosso. Era davvero assurdo che solo con quella piccola conversazione che avevano avuto poco prima era riuscito a fidarsi di quello che in fin dei conti era sempre un vichingo ma che gli era sembrato molto più simile a lui di quanto mai avesse immaginato.

-eh?- domandò sorpresa Aila guardando in direzione del rosso che anche se non lo ostentava molto era sorpreso a sua volta mentre osservare il biondo che aveva difronte.

-sentite non sono stati giorni facile e voi al momento mi avete salvato quindi anche se siete dei fottuti vichinghi sto cercando di non pensarci okay'?- disse alla fine Kayin distogliendo lo sguardo ghiaccio da Bakari.

-sta di fatto che sei troppo magrolino per farmi a fette-

-non provocarmi perché so usarla una spada e anche meglio di quanto immagini-

-ah si? E allora come mai sei stato catturato?- continuò Leif che non voleva minimamente darla vinta al biondino che aveva difronte.

-perché non ero armato in quel momento-

-pessima idea- fu Bakari a parlare -girare con un'arma sempre e comunque o la tua anima non finirà mai nel Valhalla- e dopo quelle ultime parole Kayin alzò gli occhi al cielo.

-Bakari ti ho già detto che io non credo nei vostri Dei e nemmeno in quel posto- disse con calma glaciale Kayin -non voglio mancare di rispetto come prima, ero nervoso e ho sbagliato, ma davvero io sono cresciuto credendo al fatto che sono solo in questo mondo che non c'è nessuna entità che ci governa-

-ah non credi in quel Dio nel quale credono i cittadini comuni come te?- domandò sorpresa Aila.

-io...quando la vita ti mette davanti a difficoltà una peggio dell'altra inizi a non credere più a niente- e Bakari osservò il biondo attentamente conscio di cosa stesse parlando l'altro.

-comunque voglio combattere con te-

-LEIF- disse Bakari guardando sconvolto il suo migliore amico.

-andiamo non voglio combattere per ucciderlo ma per testare il suo livello. Dice di essere bravo e allora che me lo provasse- continuò il castano.

-va bene- accettò Kayin -anche se dovrete darmi voi una spada visto che la mia non la ho-

-sei impossibile Leif- sbuffò Aila -comunque adesso che sembra che tu ti sia calmato puoi cortesemente dirci chi sei?-

-Kayin, mi chiamo Kayin-

-ci voleva tanto?- domandò ancora la ragazza -Bakari dovrai essere presente anche tu mentre interpellerò gli Dei, l'ultima volta il tuo Valknut ha reagito e se lo fa anche questa saremo sull'ottima strada- e Kayin vide il rosso annuire mentre la sua testa si era fermata all'ennesima parola che non era minimamente riuscito a comprendere. Si sentiva davvero spaesato perché sembrava come se fosse tornato a quando era piccolo che non capiva alcuni vocaboli difficili e si sentiva un completo idiota.

-cos'è un Val...-

-un Valknut?- domandò Leif avendo capito che Aila e Bakari erano troppo intenti a parlare tra loro per considerare il biondo -è il nodo di Odino, Bakari ha quel tatuaggio sulla schiena e si dice sia un dono degli Dei ma tu a queste cose non ci credi ovviamente-

-e cosa centra il fatto che abbia quel tatuaggio con l'invocare gli Dei?- chiese curioso Kayin.

-quando abbiamo saputo che dovevamo venire a prenderti, anche se non conoscevamo la persona realmente, il suo tatuaggio si è scaldato per quanto ha raccontato. Puoi pensare che sia tutta una coincidenza, te lo concedo, ma per noi significa che gli Dei contano su quella persona per portare a termine la loro missione-

-e solo Bakari lo ha?- chiese ancora Kayin abbassando leggermente il tono di voce anche se i due che aveva difronte erano ancora intenti a parlare tra loro.

-si- confermò Leif -solo lui ed è anche il motivo per il quale nessuno si sogna di provare ad attaccarlo per toglierlo dal comando. Senza quel tatuaggio Bakari non avrebbe mai ereditato il posto che era stato del padre alla sua morte- sussurrò a sua volta Leif osservando con la coda dell'occhio il biondo -spero che tu non sia la nostra rovina-

-sono solo un ragazzo che è stato prima rapito dai banditi delle montagne e poi portato via dai vichinghi nella loro terra. Secondo te cosa potrei mai fare per rovinarvi la vita?-

-meglio che non ti dia qualche idea- non rispose sinceramente alla sua domanda per poi guardare verso la sorella e alzare il tono della voce -avete finito voi due?-

-sei sempre il solito- gli rispose a tono Aila -potrei essere capace di scolarmi tutto il tuo prezioso idromele che nascondi- continuò la ragazza con Leif che sbiancò mentre Bakari e Kayin avevano incrociato i loro sguardi scrutandosi attentamente senza dire una sola parola.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora