Capitolo 33

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-vostra altezza vi state trovando bene?- ridacchiò Leif mentre Kayin gli stava lanciando occhiatacce omicide, occhiatacce che non stavano facendo desistere l'altro dallo sfotterlo solo e soltanto perché con in braccio Balder non sembrava per niente minaccioso.

-smettila- ringhiò allora Kayin portandosi un pezzo di carne alla bocca per mangiarlo con calma e sperando davvero che l'altro la smettesse. Erano passate due settimane ormai da quando era andato da loro Florian e per fortuna il consigliere era davvero andato via il giorno dopo della loro discussione. Ciò però non aveva garantito a Kayin di non sentire quelle battutine da parte di Leif che dopo la sorpresa iniziale aveva preso a sfotterlo in qualunque momento possibile, ovviamente rispettando la decisione del biondo per la quale non voleva far sapere a tutta Deeltrent che era il principe ereditario di Estgul. Certo la cosa avrebbe potuto far calmare la gente che diceva che aveva sposato Bakari solo per il potere ma il ragazzo preferiva quella gente a trovarsi sempre in pericolo perché qualcuno lo voleva morto.

-andiamo è divertente- rise ancora Leif -almeno a vostro figlio lo direte?- si fece poi improvvisamente serio il castano.

-si- sussurrò allora Kayin stringendo a se Balder -quando sarà più grande lo scoprirà, a lui non posso mentire-

-a lui non ma a noi si- borbottò Aila con le braccia incrociate al petto.

-Aila te lo ha già spiegato più volte il perché non ci ha detto niente- sbuffò Bakari -e la sua decisione la credo ottima. Okay noi non siamo dei guerrafondai come altri ma mettiti nei suoi panni: rapito dal suo stesso castello da parte di banditi per poi trovarsi catapultato dall'altra parte del regno con noi, vichinghi dei quali ha sempre avuto paura. Tu avresti detto di essere il principe ereditario?-

-su questo hai ragione Bakari ma io ti sto parlando di dopo, di quando voi due siete diventati quello che siete adesso-

-avevo paura di perdervi ve l'ho già detto, avevo paura di essere trattato diversamente solo per quello-

-chiudiamo questo argomento e basta- disse Bakari notando come si era adombrato lo sguardo del marito -ormai è il passato- aggiunse stringendo una delle mani di Kayin che rafforzò la presa a sua volta.

-non dovete dubitare del fatto che io mi trovi bene qui- disse dopo un po' proprio Kayin -questo posto è ormai casa per me-

-lo sappiamo- sorrise Leif -non devi spiegarcelo perché lo vediamo da come ti comporti. Solo è stata davvero una sorprese scoprire chi sei realmente anche se adesso si spiega tutto, anche perché eri così bravo ad usare la spada- Kayin stava per rispondergli che sarebbe stato bravo ad usare la spada a prescindere dal suo essere un principe ma qualcuno decise in quel momento di bussare con insistenza alla porta della loro casa e subito il biondo guardò interrogativo in direzione di Bakari.

Bakari che era confuso quanto lui ma si alzò dal grande tavolo per andare a scoprire chi li volesse disturbare a quell'ora. Quando aprì l'enorme portone il suo sguardo si posò prima sulla figura imponente di Igor e poi notò quello che era un ragazzino biondo al suo fianco. Ci mise davvero poco a notare che alcuni tratti del volto di quel ragazzo erano abbastanza simili con quelli di Kayin e rimase interdetto.

-scusami Bakari ma questo ragazzo è arrivato da poco con una delle nostre navi e dice di voler parlare con tuo marito- gli spiegò Igor e Bakari vide anche il biondino sgranare gli occhi sorpreso nel sentire marito detto dall'uomo al suo fianco. Bakari sospirò pesantemente, pronto a quella che sarebbe stata di sicuro una sfuriata da parte di Kayin ma non poteva rifiutarsi di far entrare quello che era un loro ospite a tutti gli effetti.

-entra- disse semplicemente Bakari facendo passare il ragazzo davanti a lui e dopo aver chiuso lo porta lo precedette verso la sala da pranzo e fu anche il primo, il rosso, a vedere la faccia sconvolta di Kayin quando riconobbe la persona al suo fianco.

-che cazzo ci fai qui tu!-

-Kayin- disse invece quasi con un sorriso a trentadue denti il biondo.

-vuoi morire?- ringhiò ancora Kayin alzandosi di colpo anche se non sembrava tanto minaccioso quanto voleva essere per via di Balder tra le sue braccia.

-ti ho cercato- mormorò Tigran notando come suo fratello sembrasse completamente diverso da come se lo ricordava, sembrava davvero più sicuro di se in quel momento cosa che fece per un attimo bloccare Tigran stesso.

-mi hai cercato?- domandò sconvolto Kayin mentre Leif e Aila si osservano non capendo quello che stava succedendo -quel coglione che mi ha rapito ha detto che lo ha fatto sotto tua direttiva e credimi molto probabilmente avrei fatto la fine di nostra madre se solo Bakari non fosse venuto a prendermi. Non fare finta di essere preoccupato per me quando sei stato il primo a buttarmi via come un rifiuto-

-okay è vero- a Tigran stava tremando la voce perché non aveva mai visto il fratello maggiore così tanto arrabbiato e soprattutto aveva sperato per un attimo che l'altro non sapesse la verità -ma l'ho fatto perché ero uno stupido che ti stava incolpando di qualcosa che non hai mai fatto. Solo quando era troppo tardi mi hanno fatto scontrare con la realtà dei fatti e che io ero realmente figlio di uno stupro- sbottò Tigran -ho cercato davvero di riportarti indietro quando mi sono reso conto di quanto fossi stronzo e davvero ti rivoglio al mio fianco fratellone-

-ora sono tuo fratello?- ringhiò Kayin mentre Bakari gli si era avvicinato per cercare di calmarlo ma la cosa sembrava non star minimamente funzionando.

-lo sei sempre stato solo che ero troppo ottuso per capirlo- Tigran prede un profondo respiro -torna al castello ti prego, tutto è sulle mie spalle adesso e io non me lo merito e non so come diavolo fare-

-no- disse secco Kayin -il mio posto è qui accanto all'unica famiglia che mi abbia veramente amato. Non mi interessa se non sai come fare ma l'hai voluto tu facendomi rapire e adesso ci rimani dentro-

-almeno puoi aiutarmi?- domandò titubante Tigran.

-no- disse serio Kayin -ho passato dieci anni a cercare di avere un buon rapporto con te ma l'unica cosa che ho ricevuto è stato il mio rapimento. Non ho nessuna intenzione di considerarti mio fratello. Va via prima che ti faccia uccidere- e Tigran distolse lo sguardo dal fratello maledicendosi ancora una volta per quello che aveva fatto prima di uscire da quell'abitazione e tronare a quello che alla fine era diventato il suo regno senza nemmeno che lo volesse.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora