Capitolo 1

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Kayin osservò attentamente quelle che erano le pelli grigio scuro che aveva difronte prima di osservare Florian preoccupato cercando anche di non far trasparire il suo disgusto nei confronti di quelle pelli.

-vostra altezza cosa vi preoccupa?- domandò Florian al suo principe a bassissima voce sperando che il commerciate che era poco più distante da loro non li sentisse.

-ecco- sussurrò il biondo osservando nuovamente quelle pelli che aveva difronte e che non si era minimamente permesso di toccare anche se il commerciante aveva cercato di portarlo a toccare quelle pelli che a detta sua erano morbidissime -sono stati uccisi dei lupi per fare queste- continuò tenendo un volume di voce bassissimo.

-vostra altezza se vi preoccupate per questo dovreste anche evitare di vestirvi con pelle di vario genere- gli fece notare Florian -e non mangiare carne- continuò facendo in parte anche sbuffare il principe che si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e osservò ancora quelle pelli di lupo. Sapeva che non doveva essere così tanto schifato da quelle pellicce ma il solo pensare che erano state ricavate da dei lupi non gli piaceva minimamente e altra cosa che non gli piaceva minimamente era che quelle pellicce erano state realizzate da quelli che erano i nemici principali del suo regno: i vichinghi. Perché i vichinghi volevano commerciare con loro quando non facevano altro che attaccare i piccoli villaggi ai margini del suo regno. Era vero che non lo stavano facendo alla luce del sole, e la cosa evidente era che l'uomo che aveva difronte e stava tentando di vendergli quelle pelli era un semplice mercante del suo regno, ma solo i vichinghi erano in grado di realizzare quelle pellicce di lupo ed erano anche gli unici che le usavano.

-al momento non abbiamo bisogno di queste pellicce- disse il ragazzo alzando lo sguardo di ghiaccio e incastrandolo sulla figura del mercante -ma potete venderle al mercato della cittadella- continuò. No, lui non avrebbe comprato quelle pellicce ma non volava nemmeno sprecare quelle risorse che potevano servire alla sua gente. Il mercante parve per un attimo rimanerci male per quella risposta ma annuì riprendendo la sua merce e dopo aver fatto un inchino uscì dalla sala lasciando da solo Kayin e Florian.

-in realtà vostra altezza quelle pellicce potevano davvero servire lo sa?-

-non comprerò roba realizzata dai vichinghi- rispose serio Kayin ringraziando di poter finalmente parlare ad alta voce e non dover cercare di non farsi sentire da qualcuno per non essere considerato uno stronzo.

-non sa se sono realmente stati realizzati dai vichinghi mio principe e...-

-solo i vichinghi sanno lavorare la pelle dei lupi- non lasciò finire il suo consigliere Kayin posando il suo sguardo ghiaccio verso una delle enormi vetrate colorate della sala nella quale si trovavano e osservare verso nord-ovest dove sapeva esserci quelle che erano le terre dei vichinghi.

-questo pregiudizio che ha nei confronti dei vichinghi mio principe non ci aiuterà lo sa vero? Capisco che li odia perché razziano i villaggi ai confini del nostro regno ma è una cosa che fanno anche i banditi delle montagne- continuò Florian sospirando così tanto pesantemente che Kayin alzò gli occhi al cielo anche se l'altro non lo notò.

-i banditi delle montagne ormai non si fanno vedere da anni mentre i vichinghi non fanno altro che infastidire il mio popolo- rispose serio Kayin -voglio solo il meglio per la mia gente e soprattutto non voglio che inizino a pensare che non sono un buon sovrano solo perché degli stupidi uomini con corna e pellicce li invadono. Quei maledetti vichinghi sono pericolosi e di certo commerciare con loro non porterà a nulla di buono- concluse il discorso il principe sperando in parte di aver espresso davvero molto bene il concetto e di non doverlo più ripetere a Florian.

-il vostro popolo non sarà mai completamente d'accordo con quello che fate mi principe- sussurrò Florian osservando il ragazzo che aveva difronte attentamente e domandandosi anche quanto tempo sarebbe potuto resistere al trono continuando a tenere quel comportamento. Karyin non era palesemente pronto per governare il regno di Urrur ma la sua incoronazione sarebbe avvenuta di li a pochi mesi visto che ormai il ragazzo stava raggiungendo i ventiquattro anni ed era abbastanza tardi. Il consiglio non poteva di certo continuare a governare quando avevano finalmente il diretto discendente dei sovrani con l'età giusta.

-questo lo so- disse Karyin -sto salendo al trono giovanissimo e credimi so che il mio popolo mi odia e non mi ritiene degno ma questo non significa che io debba fare finta di non vedere che degli stupidi uomini amanti del sangue razziano i villaggi della mia gente. Non ho mai capito perché mio padre non li ha fermati- aggiunse poi il biondo incrociando le braccia al petto.

-vostro padre non li vedeva come una minaccia, era più preoccupato dai banditi delle montagne e voi sapete bene anche il perché-

-ma ormai loro non si vedono più e il vero e proprio problema che dobbiamo affrontare sono quei maledetti vichinghi. E mi occuperò assolutamente di loro fosse la prima e ultima cosa che faccio dopo essere salito al trono-

-il consiglio non sarà d'accordo con voi nell'iniziare una guerra mio principe. Vi ricordo cos'è successo a vostro padre- Florian non voleva continuare a litigare con il ragazzo, a discutere con il suo principe, ma Karyin lo stava davvero facendo spazientire come suo solito.

-quello che è successo a mio padre è dovuto al fatto che ha deciso di intraprendere una guerra in pieno inverno sulle montagne senza avere l'equipaggiamento adeguato. Sono giovane ma non stupido Florian- sbuffò Karyin -ho bisogno di riposare e di certo non ho voglia di continuare questa maledetta discussione con te- concluse il discorso il biondo che senza aspettare che il suo consigliere personale gli rispondesse uscì a passo svelto dalla sala del trono, con gli stivali che mente camminavano producevano un rumore sordo per tutti i corridoi quasi deserti, andando verso la sua camera.

Il principe dei VichinghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora