Capitolo VI: Zarcon
Dopo aver attraversato il bosco in cui si era rifugiato, il gruppo si diresse verso occidente, seguendo un invisibile sentiero tra le colline. I guerrieri di Zarcon montavano tutti sui loro destrieri, che durante la notte e l'attacco dei Vampiri erano rimasti legati nei dintorni dell'accampamento e, ben addestrati com'erano, non avevano dato segni della loro presenza con rumori inopportuni. Sekor cavalcava Nevesole assieme a Kejah, mentre su Tempesta c'erano Mikor e Kareth. Roden si era accontentato di Rim, più robusto di Ram, mentre il capitano Freydar, su un magnifico stallone nero dai riflessi bluastri di nome Mistero, si era incaricato di Veldhris.
La cantante quel mattino aveva avuto agio di osservarlo. Poteva avere una decina d'anni più di lei, quindi essere sui trentacinque; gli occhi grigio-azzurri ben si accompagnavano alla sua carnagione chiara e facevano uno spiccato contrasto coi capelli bruni dai riflessi rossi, dello stesso colore della barba, leggera e ben curata; una cicatrice a forma di amo, sicuramente frutto di qualche vecchio scontro, gli segnava il volto sul lato destro, partendo dall'angolo dell'occhio per scendere allo zigomo, risalendo poi verso la tempia fino all'attaccatura dei capelli. Ora, seduta dietro di lui, Veldhris poteva constatare l'ampiezza della sua schiena, accentuata dagli spallacci, nonché la sua considerevole statura, che superava la sua di tutta la testa.
Durante la mattinata parlarono poco. Ogni tanto Freydar dava ordini perché l'avanguardia esplorasse una zona dei dintorni, poi a mezzogiorno diede l'alt. Veloci ed efficienti, gli uomini e le donne del manipolo impastoiarono i cavalli, accesero un fuoco e prepararono il pranzo sotto gli occhi attenti e compiaciuti del loro capitano che, lo si vedeva subito, godeva della loro stima e della loro incondizionata fiducia.
Durante il pasto, Freydar chiese delucidazioni a proposito delle Maleterre, il Deserto Maledetto come lo chiamava il Popolo del Fiordo, e Roden gli raccontò della loro traversata, coadiuvato dagli interventi di Mikor e Kareth. Sekor, un po' indebolito dalla cavalcata poiché non si era ancora completamente ripreso, non partecipò alla conversazione; premurosamente, Kejah si occupò di lui, ispezionando la ferita e spalmandovi sopra l'unguento che aveva usato la notte prima, per poi tornare a fasciarla.
Veldhris notò la sollecitudine della cugina, che era più di quella che una guaritrice usa normalmente per un paziente, e sorrise tra sé: era evidente che Kejah era fortemente attratta dal principe. Peccato che questi si sentisse altrettanto evidentemente attratto da lei, Veldhris, che da parte sua non era affatto sicura di provare la stessa cosa per lui. Certo, era un bel ragazzo, simpatico e affascinante, ma...
D'un tratto, si rese conto di star fissando insistentemente Freydar, immerso nel discorso con Roden. Il pensiero di non aver mai visto un uomo più attraente le attraversò la mente a velocità fulminea. Aveva un fisico statuario, come si poteva indovinare sotto la cotta di maglia, gli aderenti pantaloni di pelle scamosciata e il mantello aperto e gettato indietro: spalle ampie, fianchi stretti, lunghe gambe e braccia muscolose gli conferivano un'aura di forze e di potenza, controllata ma pronta ad esplodere in caso di necessità, che eguagliava quella di Roden sebbene quest'ultimo avesse un fisico più massiccio.
Veldhris si sorprese a raffigurarsi quelle braccia attorno a sé, quel corpo possente che premeva sul suo, e si sentì riempire di un desiderio inaspettato, come se la stessa baciando ed accarezzando. Questo la lasciò così interdetta, che distolse subito lo sguardo dal capitano e la mente da quel sensuale sogno ad occhi aperti; sentendosi le orecchie in fiamme, tornò a concentrarsi sul cibo nel piatto. Rollie guaì, reclamando un boccone, e lei gli passò un osso con della carne perché lo rosicchiasse. Non si accorse così dello sguardo cupo e meditabondo che Mikor aveva posato su di lei.
OOO
In tutto, sostarono un paio d'ore, più che altro per dar modo a Sekor di riposarsi un poco, e poi ripresero il cammino. Nel rimontare a cavallo dietro al capitano, Veldhris si sentì a disagio, ma si costrinse ad ignorare il fatto, concentrandosi invece su Rollie che, saltellando e correndo a tratti, trotterellava al loro fianco con energia inesauribile. Della sua brutta avventura a Tamya e del faticoso viaggio attraverso le Maleterre, il cagnolino pareva non serbare alcun ricordo, dando libero sfogo alla sua spensieratezza e vivacità.
STAI LEGGENDO
La Cerca della Corona di Luce
FantasyDopo la caduta dell'Impero di Shyte ad opera di Rakau, Signora dei Draghi Neri, i pochi superstiti sfuggiti alla furia distruttrice del Potere Oscuro si rifugiarono in luoghi impervi e nascosti, come oasi nel deserto, isole nell'oceano, altipiani in...