Parte Quarta: L'Acqua (Veldhris)
Capitolo XVIII: Lungo il fiume
"Manca ancora molto?" domandò Veldhris, cercando di non dar retta ai piedi doloranti così da dominare l'impulso di togliersi gli stivali per dar loro sollievo.
Roden, che stava consultando con Freydar una mappa dei luoghi disegnata su pergamena, la guardò con simpatia. "No, non molto: dovremmo esserci prima del tramonto."
"Meno male!" sospirò la cantante. Si sentiva sfinita: quella tappa del lungo viaggio che li stava portando a sud era stata faticosissima, ma per il resto priva di avvenimenti degni di nota. Avevano lasciato il Monte Ghiacceterni senza incidenti e le slitte a vela avevano funzionato a meraviglia, sospinte da un vento costante forte abbastanza da farle filare come cavalli al trotto, tanto che in tre giorni di viaggio avevano coperto una distanza che a piedi avrebbe richiesto otto giorni. Al tramonto del terzo avevano raggiunto le sorgenti del fiume Fimda, laddove la catena delle Montagne Senzanome, correndo ora verso nord, si abbassava sensibilmente, per infine perdersi nelle sconfinate pianure un centinaio di chilometri più a settentrione. Il neonato Fimda scorreva in una valle alta ma ampia, che poterono facilmente superare lasciandosi alle spalle il famigerato Deserto di Neve. Da qui, per otto giorni, avevano disceso il corso d'acqua, che era andato via via ingrossandosi fino a diventare un fiume largo e tranquillo, seguendone i meandri come un sicuro indicatore della strada da percorrere per arrivare a Rela, il villaggio kirton dove il Maliscalco Zonev ed i suoi uomini gli attendevano.
Non essendo abituata a percorrere lunghi tratti a piedi, Veldhris era quella che aveva risentito di più della fatica, ma non si era mai lamentata né aveva preteso soste supplementari, marciando sempre con stoica determinazione. Ora però il sollievo nell'apprendere che la meta non era più molto lontana era talmente forte da farle quasi dimenticare la fatica.
Poco dopo, disperse le ceneri del piccolo fuoco e cancellate le tracce della loro sosta per il pranzo, i superstiti della compagnia partita da Kirton ripresero la via. Come previsto da Roden, raggiunsero il villaggio sulla sponda sinistra del Fimda prima che il sole tramontasse: le giornate si erano considerevolmente allungate da quando, un mese e mezzo prima, avevano lasciato la capitale della Terra degli Unicorni. Dopo il gelo perenne e feroce del Deserto di Neve, a quella latitudine, anche se molto settentrionale, pareva loro che la primavera stesse sopraggiungendo a grandi passi, sebbene il disgelo non fosse ancora cominciato.
Non avevano nemmeno posto piede nel villaggio, una ventina di casupole in tutto, che già Zonev in persona correva loro incontro, seguito da due soldati della scorta che aveva accompagnato gli allora nove viandanti fino al Valico di Forrascura.
"Bentornati tra noi!" li accolse il maliscalco, festosamente, e s'inchinò a Veldhris con grande rispetto, imitato dai suoi soldati. La cantante non portava la Corona, temendo che il suo riapparire giungesse troppo presto alle orecchie di Rakau, ma Zonev sapeva che era una principessa di altissimo rango e la trattava quindi come tale.
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La Cerca della Corona di Luce
FantasyDopo la caduta dell'Impero di Shyte ad opera di Rakau, Signora dei Draghi Neri, i pochi superstiti sfuggiti alla furia distruttrice del Potere Oscuro si rifugiarono in luoghi impervi e nascosti, come oasi nel deserto, isole nell'oceano, altipiani in...