Capitolo XIV: Il Valico di Forrascura

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Capitolo XIV: Il Valico di Forrascura

Verso sera, Veldhris convocò i suoi compagni nella saletta comune messa loro a disposizione da Coriv. La reazione dei quattro uomini alla notizia del matrimonio di Kareth e Neys fu pressoché unanime: grande stupore, vaga inquietudine, sincere congratulazioni. Solo Mikor fece un commento sarcastico sulla precipitazione di certe donne ma, come stava diventando un'abitudine, venne vistosamente ignorato da tutti.

Fu a cena che, secondo la tradizione kirton, Neys annunciò ufficialmente al padre ed alla matrigna l'avvenuto matrimonio. Coriv manifestò rumorosamente la propria approvazione, mentre Esteya, secondo la sua natura riservata, si limitò a formali, ma sentite felicitazioni. Kareth si sentì infinitamente sollevata, perché aveva temuto la contrarietà del Kirton ad una notizia così inaspettata; solo in seguito apprese che l'erede al Trono dell'Unicorno per tradizione si sposava a sorpresa, e di conseguenza il fatto non giungeva poi così inaspettato come poteva sembrare.

Sempre secondo l'usanza kirton, dodici giorni dopo l'annuncio ufficiale di Neys al padre si tennero i festeggiamenti per il matrimonio, durante i quali gli sposi furono portati in giro per la città in un carro scoperto per essere visti ed acclamati da tutti gli abitanti. Il banchetto che segui fu più elaborato e sfarzoso di quello indetto per il compleanno di Neys, pur senza raggiungere i fasti di quelli di Tamya, ed in appositi chioschi lungo la strada a spirale che, dal cancello d'ingresso, portava al castello, vennero distribuiti gratuitamente cibo e bevande.

La curiosità attorno alla sposa era naturalmente grande, così, per evitare possibili illazioni o pettegolezzi, Coriv e Veldhris, di comune accordo, fecero circolare una serie di notizie concordate con le gemelle, secondo le quali Kareth era originaria di un paesino kirton situato lungo il Confine Occidentale, tanto piccolo e tanto lontano da non essere nemmeno cartografato nelle mappe della Terra degli Unicorni. Rimasta orfana, lei e la sorella Kejah avevano deciso di recarsi a Kirton nella speranza di rintracciare una vecchia zia, unica parente loro rimasta, e qui avevano conosciuto Neys che, venuto a conoscenza della loro situazione, le aveva ospitate al castello. Poi lui e Kareth si erano innamorati ed infine sposati.

Ce n'era abbastanza per soddisfare la curiosità dei cittadini, ma non per rispondere a tutte le domande: nei giorni che seguirono, ci fu un continuo fiorire di ipotesi e notizie, inventate di sana pianta ma spacciate per vere, le quali, via via che giungevano all'orecchio del Kirton, venivano confermate o smentite, a seconda del vantaggio che potevano portare alla copertura di Kareth.

"Sono un po' preoccupata", confidò la cacciatrice a Veldhris, poche sere dopo. "Tutte queste storie sul mio conto che s'incrociano, si confermano, si negano... Non so mai quale devo considerare accettata e quale rifiutata ufficialmente, al punto che tremo al pensiero che qualcuno mi ponga delle domande..."

"È vero, è come un castello di carte che potrebbe crollare da un momento all'altro", riconobbe Veldhris. "Ma non darti pensiero, non rimarremo qui ancora per molto: Nirvor sta per tornare."

"Come lo sai?" domandò Kareth, sorpresa.

La cugina adottiva si strinse nelle spalle. "Nello stesso modo in cui, in queste settimane, ho saputo che non era il caso di preoccuparsi per lei: lo sento."

Kareth tacque: aveva rinunciato a capire l'esatta natura del misterioso collegamento esistente tra Veldhris e Nirvor. Del resto, non la incuriosiva più come una volta, ora che Neys assorbiva tutti i suoi pensieri. "Va bene", disse soltanto, "Per quando prevedi che arrivi?"

Veldhris scrollò la testa. "Presto."

Le sue previsioni si rivelarono esatte: quella notte stessa, Nirvor fece ritorno ed andò a svegliare la sua protetta.

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