Capitolo 1

1.4K 21 0
                                    

<<Io me ne vado>> Urlo a mia madre.

<<Valentina ti prego. Abbiamo superato la fase adolescenziale in cui ogni volta dicevi che te ne andavi e poi..>> La interruppi

<<E poi cosa mamma? Tornavo? Non torno. Non questa volta>> Dico mettendo gli abiti alla rinfusa nella valigia. Una volta terminato, prendo i miei risparmi, metto la valigia a terra e me ne vado verso la porta d' ingresso. 

<<Valentina ti prego>> Mi supplica mia madre.

<<No, basta. Devi scegliere me o lui e fin tanto che lui starà qui, io non ci metterò più un piede in questa casa.>> 

<<Bambina mia>> Dice singhiozzando

<<Non è l' uomo adatto a te, anzi non è proprio uomo>> Apro la porta d' ingresso e me ne vado lasciando mia madre e le sue urla, alle mie spalle. Salii in macchina e riflettei su ciò che dovevo fare. Così mi misi a cercare appartamenti da dividere con qualche coinquilina e ne trovai tre abbastanza vicini dal centro, ma due ricevevano per appuntamento ed a me ne serviva uno entro la giornata. Presi il terzo indirizzo, ma non c' era un numero di cellulare, così mi diressi direttamente lì. Erano le 18:00 quando arrivai. Eravamo a fine ottobre e già cominciava a far buio presto. Il posto era fedele alla descrizione che c' era sul sito. Salii una rampa di scale ed arrivata al primo piano bussai. Mi aprì un ragazzo a petto nudo pieno di tatuaggi e muscoloso. Aveva i capelli biondi e lunghi e gli occhi castani.

<<Scusa avrò sbagliato>> Dico imbarazzata.

<<Chi cercavi?>> 

<<C' era un annuncio su internet per un appartamento da dividere con una coinquilina>> 

<<Non hai sbagliato e comunque era coinquilino non coinquilina.>> Ammette

<< No, hai sbagliato tu. Sul sito dice coinquilina>> Ribatto seria. 

<<Comunque era un maschio, mi dispiace>> Fa per chiudere la porta, ma lo blocco con il piede ed allora lui riapre.

<<Non so dove andare e poi a te servono i soldi, giusto?>> Domando schietta. 

<<Va bene, ma ci sono delle regole da rispettare>> Dice con arroganza

<<Si, signore>> Dico ridendo. Afferro la valigia per il manico ed entro.

Nonostante il lieve buio, la casa era abbastanza luminosa. Aveva un divano grande, posto davanti ad un televisore e la cucina era nella stessa zona del salone. Si respirava un bell' ambiente, nonostante fosse popolato da un ragazzo. 

<<Seguimi ti faccio vedere la tua stanza>> Mi porta in una stanza con una bella vista, nonostante fossimo al primo piano. Le pareti erano bianche e con mia grande sorpresa c' era una librerie da cui scendeva dell' edera, ben curata. C' era un letto di una piazza e mezza, con lenzuola nere ed una scrivania posta davanti alla finestra. 

<<La stanza difronte è la mia ed è proibito entrarci>> 

<<Perchè? E' tipo la stanza rossa di cinquanta sfumature di grigio?>> Dico ridendo, ma non ricevo nessuna risposta, neanche mezzo sorriso da parte sua. 

<<Comunque piacere mi chiamo Valentina>> Allungo la mia mano verso di lui e l'afferra. 

<<Piacere Matthew>> 

Poso la valigia e lo seguo in cucina. 

<<Da dove vieni?>>  Domanda curiosa

<<Sono di qui>> 

<< E perché hai un nome inglese, è un nome d' arte?>> 

<<Quante cazzo di domande mi fai?>> 

<<Devo sapere se vivo con un serial killer o qualcosa del genere>> 

<<Non sono un serial killer>> Ammette e tiro un sospiro di sollievo. Caso mai fosse davvero un serial killer non me lo direbbe comunque. Mando la mia posizione alle mie amiche nel gruppo e scrivo 'Semmai dovesse succedermi qualcosa, sapete la mia posizione.' Subito dopo averlo mandato, mi chiama una di loro.  

<<Pronto?>> 

<<Vale dove sei? Che succede?>> Dice la mia amica Elisa dall' altra parte del telefono. 

<<Me ne sono andata di casa. Sono in un' appartamento che condivido con un ragazzo. >> 

<<E' figo?>> Mi domanda. 

<<Si, ma è strano>> 

<<Guarda che ci sento>> Dice Matthew ed io gli sorrido mostrandogli il dito medio.

<<Ci sentiamo dopo, va bene?>> 

<<Si. Sta attenta>> Mi consiglia e chiudo la chiamata.

Mi siedo sul divano e metto i piedi sopra il tavolino. 

<<Fa come se fossi a casa tua>>  Dice Matthew 

Mi levo la felpa per il troppo caldo e rimango con la maglietta dei Nirvana. Mi sento osservata e quando mi giro, ho la conferma che Matthew mi sta fissando. 

<<Che c'è?>> Domando 

<<Osservavo i tuoi tatuaggi>> 

<<Ti piacciono? Sono felice>> Ammetto con il sorriso stampato sulle labbra. 

<<Certo che hai un bel caratterino>> 

<<Penso che siamo molto simili e quindi sarà difficile andare d' accordo>> 

<<Lo penso anch' io.>> 

La serata proseguì con calma, ma nell' aria c' era tensione. Ordinammo una pizza e ci mettemmo a mangiare sul divano, mentre trasmettevano in tv Mr e Mrs Smith con Angelina Jolie e Brad Pitt.

<< Come mai te ne sei andata di casa?>> Mi domanda dal nulla.

<<Non mi piace il compagno di mia madre>> 

<<Che ha che non va?>> 

<<Possiamo cambiare argomento?>> Dico con un pò di arroganza. Non mi andava di parlare di Paolo, il compagno di mia madre. 

Senza rendermene conto mi addormentai sul divano e quando mi svegliai Matthew non era lì. Mi alzai per andarmene nella mia stanza, ma mi bloccai davanti alla sua camera . Appoggiai l' orecchio alla porta e lo sentii cantare Do i wanna know degli Artic Monkeys. Aveva buon gusto e dopotutto era anche bravo. 

Un' altra cosa in comune, avevamo entrambi la passione per la musica. 

Fragile // Matthew e MewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora