Capitolo 4

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<<Calmarmi? io lo ammazzo>> ripeto come se fossero le sole parole che conoscessi. Lo volevo davvero morto.

<<Lo so>> Dice Matthew. Vediamo uscire mia madre e Paolo dalla stanza.

<<Ti dimettono?>> Domando

<<Si>> A rispondere questa volta è mia madre <<Non ho nulla. Mi ha portato in ospedale, perché dopo la caduta ho perso i sensi.>> Continua

<<Caduta dalle scale? Per quanto tempo pensi di condurre una vita del genere?>>

<<Parla bene di me, bambina>> Dice Paolo. Davo le spalle a Matthew e quando sentì il compagno di mia madre parlare, mi strinse a sè in modo da bloccarmi.

<<Bambina? Io bambina.. Avvicinati che ti prendo a schiaffi e vedi come sono una bambina>> Gli urlo.

<<Andiamo a casa>> Mi sussurra Matthew.

<<Io ti ammazzo>> Improvvisamente mi sentii sollevare. Matthew mi aveva preso di peso ed ora mi trovavo sulle sue spalle. <<Lasciami>> Urlo, ma lui non mi ascolta. Arriviamo in macchina e solo in quel momento mi mette giù. Apre la portiera e mi costringe ad entrare. Quando sale in macchina, mi giro a guardarlo.

<<Hai un bel caratterino>> Dice

<<Ti giuro l' avrei ammazzato se non ci fossi stato tu, a quest' ora lui..>>

<<Per fortuna c' ero io>> Ammette senza farmi finire di parlare. Non lo ascolto ed incomincio a parlare a raffica.

<<Quello stronzo alcune volte beve ed il più delle volte picchia mia madre. Più volte mi sono messa in mezzo ma..>> Mi interrompe vedo le sue mani stringere il volante con forza

<<Ti ha mai picchiata?>>

<<Ci deve solo provare>> Lo guardo e lo vedo buttare un sospiro di sollievo.

Arriviamo a casa e quando saliamo entrambi andiamo in balcone a fumarci una sigaretta.

<<Quindi te ne sei andata di casa perché lui alza le mani a tua madre?>>

<<Si. Non potevo più sopportare quelle scene. Insomma assistere a quegli scenari ed avere paura, che se mi fossi messa in mezzo, poteva farlo benissimo anche con me, mi fa sentire male. Comunque questo pensiero non l' ho mai ascoltato, perché mi mettevo in mezzo e lo spingevo, cercavo di allontanarlo e ci riuscivo alcune volte, altre urlavo. Ma non riuscivo mai a fare granché. L' ho minacciato un sacco di volte, ma non sono servite a nulla.>>

<<Perché non lo denuncia?>> Dice Matthew facendo l' ultimo tiro dalla sigaretta.

<<Lo ama>> Dico facendo un sorriso finto.

<<Tuo padre che fine ha fatto?>> Domanda ed io mi blocco per cinque secondi.

<<I miei sono separati, ma non ci sentiamo quasi mai con mio padre. Ormai ha un altra famiglia>> ammetto quell' amara verità.

Finisco anche io di fumare e decido di mettermi sul divano e tra un pensiero e l' altro mi addormento.

Mi sveglio che sono le 18:00 con una coperta sopra il mio corpo, ma che io ricordi non l' avevo. Mi alzo e vado davanti la camera di Matthew busso e lui smette di suonare e viene ad aprirmi la porta.

<<Stasera io lavoro>>

<<Io penso di uscire con dei miei amici>>

<<Ok, volevo solo avvisarti. Mangi a casa?>>

Fragile // Matthew e MewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora