Capitolo 35

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Passarono tre settimane veloci come il vento. Io e Matthew non discutevamo più. E' capitato che uscisse insieme a Lorenzo ed Elia e c'era pure lei, ma non aveva fatto nessun gesto, tanto da farla diventare pelata. Quella sera ci sarebbe stato il suo compleanno ed aveva invitata anche me  e di questo ne rimasi sorpresa.

<< Ci vuoi andare?>> Mi domanda Matthew. 

<< Dall' ultima volta, mi pare si sia calmata. Almeno da ciò che mi racconti tu, poi non so se mi hai mentito.>> 
<<Non ho mentito e mi dispiace un sacco non avertelo detto io per primo, di Paolo. Non trovavo mai l' attimo giusto.>> 
<<Tranquillo. Comunque ci andremo. Così avrò la conferma se si sia calmata davvero o era tutta una messa in scena. >> Ammetto. Matthew mi lascia un dolce bacio sulle labbra e poi esce di casa.  Io mi sbrigo e dopo essermi vestita con una tuta color panna, scendo. Ero in super ritardo, avevo appuntamento con il produttore. Passo a prendere Elisa e mi dirigo nel suo studio. Dopo qualche minuto riesco a trovare lo studio. Eravamo arrivate, ma aspettammo prima di salire. Avevo l' ansia e sotto consiglio di Elisa, incominciai con respiri profondi alternando l' uscita dell' aria con il naso e la bocca. Quando mi sento pronta suono. 

<<Si?>> Dice una voce maschile, la quale mi sembra essere del produttore.

<<Sono Valentina.>> 

<<Terzo piano.>>  

Dopo che sentiamo scattare la serratura, spingiamo la porta ed entriamo. Prendiamo l' ascensore e saliamo. 

<<Ciao Valentina.>> Dice stringendomi la mano. 

<<Lei è Elisa, una mia amica. Spero non sia un problema che sia venuta anche lei.>> Ammetto. 

<<Sisi è un problema.>> Dice e dopo una pausa di tre secondi riprende a parlare. <<Scherzo. Entrate pure.>> 

Ci fa accomodare in una stanza con un vetro e mi dice di entrare nella stanza in cui avrei dovuto registrare. Riconosco il tipico microfono e le cuffie. 

<<Mi senti Valentina?>> Mi domanda ed io faccio l' ok con il dito. 

<<Adesso devi solo cantare, sentirai la musica attraverso le cuffie. Quando sei pronta, dammi l' ok e partiamo.>> Continua. 

Butto fuori l' aria con la bocca e cerco di rilassarmi. 

<< Sono pronta.>> Dico e quando sento la musica partire, mi scordo di tutto e tutti ed incomincio a cantare. Quando canto sento di entrare in un mondo tutto mio, ma cantare significa far entrare anche le persone nel tuo di mondo e credo di farlo bene, almeno così mi hanno sempre detto. Ho la passione del canto da quando ero bambina, ma la danza mi ha accompagnato per un periodo in cui non ero ancora sicura di cosa fare. Adesso so per certo che la mia strada era proprio quella che stavo intraprendendo. Incomincio a cantare il brano che, avevo chiamato tempo fa 'Non sono una santa' ed adesso è cambiato in ' mercoledì mai'. La mia amica ogni tanto mi riprende con il cellulare e si scatena insieme a me muovendo solo le labbra, poi la vedo parlare con il produttore e quando finisco, li raggiungo. 

<<Com'è è andata?>> Domando euforica. 

<<Bene. La registriamo per un ultima volta e poi puoi andare.>> 

Ricanto la canzone ed una volta finito li raggiungo nuovamente. 

<<Farò sentire questo brano ad un paio di amici che hanno delle radio importanti, tipo Radio Zeta, non so se la conosci.>> 

<<Scherza? Certo che la conosco. Sono molto felice.>> Ammetto saltando.

<<Ci sentiamo quando avrò notizie. Intanto hai spaccato tutto. MI piace un sacco l' energia che riesci a trasmettere.>> 

<<Grazie, grazie davvero.>> Mi limito a dire e poi ci salutiamo. Quando scendiamo Elisa inizia a saltare ed a cantare insieme a me. 

<<Non sono una santa, dovresti saperlo pure tu.>> Intona la mi amica ed io la seguo. Dopo le risa e l' eccitazione, decidiamo di metterci in macchina e ritornare a casa a prepararci. 

<<Sono così felice che stasera venga pure tu.>> Mi dice Elisa. 

<<Voglio vedere con i miei occhi se lei si è calmata davvero o sta solo fingendo. Matthew mi ha detto che non ha fatto alcun passo verso di lui, anzi si limita a tenerlo a distanza, ma sono comunque legati dall' amicizia di Lorenzo ed Elia. Non posso impedirgli di vedere anche Lorenzo ed Elia. Stringo i denti e semmai dovesse fare qualcosa che non mi sta bene, l ametto subito in riga.>>  Ammetto tutto d' un fiato. 

Quando arrivo sotto casa di Elisa, vedo Matilde e Diego intenti ad aspettarla. Una volta scesa, senza neanche salutare i due, mi dirigo verso casa da Matthew. Non vedevo l' ora di raccontargli di questa giornata.

Dopo aver perso tre minuti per cercare parcheggio, salgo subito. 

<<Mew.>> E' la prima cosa che dice appena mi vede ed io mi fiondo fra le sue braccia. 

<<Non puoi capire che carica di adrenalina mi ha dato registrare il mio brano. Avrei voluto che ci fossi stato anche tu.>> Ammetto dispiaciuta. 

<<Non potevo. Mi sarebbe piaciuto un sacco esserci, ma ero con te anche se non ero presente, non ti ho mollata nemmeno per un secondo e non c'erano dubbi che avresti spaccato tutto.>>  Ammette e mi strappa un sorriso. Lo bacio con passione e lui ricambia. Mi prende per la vita e mi mette seduta sul bancone della cucina. Incrocio le mie gambe intorno alla sua vita. 

<<Peccato che non hai la gonna, ti avrei presa qui, adesso, ora.>>  Scendo da dove ero e mi tolgo le scarpe e i pantaloni della tuta. 

<<Puoi prendermi anche ora, se ne hai voglia.>> Ammetto maliziosa. 

<<Non me lo faccio ripetere più.>> Afferma alzandomi e rimettendomi sul bancone. Allargo le gambe e lui mi sposta gli slip di pizzo nero e incomincia a farmi sesso orale. Mi bacia le cosce, poi vicino all' inguine fino a quando non arriva nel punto più sensibile ed incomincia  a muovere la lingua. Inarco la schiena per una scossa di puro piacere, che mi pervade lungo  tutto il corpo. Continua a fare i suoi giochetti con la lingua fino a quando non ansimo per avere raggiunto l' orgasmo. Chiudo gli occhi per qualche secondo, riprendendomi. Matthew mi prende dalla vita e mi fa scendere ed io gli sbottono i pantaloni. Non indossava la maglietta, nonostante le mille volte che gli ho detto di indossarla per via del freddo, ma lui non ascolta mai. 

Gli levo tutto e mi piego sulle mie ginocchia ed incomincio a dargli baci lungo tutta la sua erezione, poi lo lecco e quando lo prendo in bocca, lo sento gemere di piacere. Continuo così per un po', fino a quando lui non mi fa segnale di alzarmi. Mi alzo, ma lo vedo sparire nella sua stanza e poi ricomparire con una bustina argentata, che apre con i denti. Indossa il profilattico e dopo avermi piegata a novanta, penetra regalandomi, nei minuti successivi, un secondo orgasmo. 

Quando finiamo ci andiamo a fare una doccia insieme, molto veloce, perché eravamo già in ritardo per la festa. Il cellulare di Matthew continuava  suonare, facendo apparire sul display il nome di Lorenzo. Una volta che ci siamo avvolti nelle rispettive asciugamani risponde, mettendo il vivavoce. 

<<Pronto?>> Dice Matthew. 

<<Dove siete?>> 

<<Abbiamo avuto da fare, stiamo arrivando.>> Chiude la chiamata con un ghigno e ci andiamo a preparare. Fortunatamente ero già truccata, quindi lasciando stare qualche ritocco con la cipria ed il cambio di rossetto, ero già pronta. Mi vestii velocemente ed in un secondo vidi Matthew sbucare dalla sua stanza. 

<<Pronta?>> 

<<Sì.>> Dico dirigendomi verso la porta di casa. Chiudiamo a chiave e scendiamo. 

Arriviamo al locale da Giulia dopo una manciata di minuti e quando entriamo ho il cuore in gola. Erano presenti pure Matilde e Diego. 


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Scusate davvero tanto se può sembrarvi corto, ma sono riuscita a trovare un momento per scrivere ed aggiornare solo adesso. Grazie per il supporto che mi avete dato nei commenti, mi avete dato la forza di scrivere questa parte. Spero vi sia piaciuto e vi leggo sempre <3. 


Fragile // Matthew e MewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora