Capitolo 2

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La mattina seguente, appena mi sveglio vado in cucina a preparare del caffè, non curandomi di mettere dei pantaloncini. Impiegai un pò di tempo a trovare la caffettiera ed il caffè, così apri alcuni stipetti, non trovando nulla.

<<Buongiorno>>  Salto in aria per lo spavento.

<<Buongiorno. Emh io stavo cercando il caffè>> Dico balbettando.

<<Secondo stipetto a destra>>

<<Si, l' ho trovato prima che arrivassi tu>>  mi metto sulle punte dei piedi ed allungo il braccio per prendere il caffè. Quando mi giro, trovo Matthew concentrato a guardare il mio sedere. Istintivamente tiro giù la maglietta,  fallendo miseramente.

<<Ti ricordo che sono un ragazzo>>

<<Questo non ti da il diritto di guardarmi. Pensavo dormissi un pò di più.>>

<<Ci ho provato, ma diciamo che hai una delicatezza come quella di un elefante. Ho pensato che avessi bisogno d'aiuto>> ammette.
<<non ho bisogno d'aiuto, faccio da sola>>

Misi l' acqua e il caffè nella caffettiera, la quale successivamente misi sul fornello. Dopo due minuti vidi Matthew alzarsi e farsi il caffè nella macchinetta, che non avevo completamente visto.

<<Potevi dirmelo che c' era la macchinetta>> Dico infastidita.

<<Non volevi aiuto>> Dice sorridendo <<Comunque se vuoi abitare in questa casa, devi essere più gentile con me>> Mi minaccia ridendo. Mi resi conto, solo in quel momento, quanto fosse bello quel ragazzo.

<<A proposito, potevi dirmelo che eri un cantante>> Lo stuzzico.

<< E tu che ne sai?>>

<<Ti ho sentito ieri mentre cantavi gli Artic monkeys>>

<<Li conosci?>> Domanda sorpreso

<<Perché non dovrei conoscerli?>>

<<Buh, solitamente le ragazze ascoltano canzoni d' amore smielate>>

<<Ma mi hai vista?>> Domando ridendo. <<Il romanticismo non fa per me e comunque anch' io sono una cantante.>>

<<Maglia dei Nirvana, piena di tatuaggi. Ascolti gli Artic Monkey, Gun s Roses e Nirvana. Ti piace cantare. C'è altro che dovrei sapere?>>
<<No. A proposito stasera esco con le mie amiche, ti dispiace darmi le chiavi? >>
<<Ne ho solo una. Non pensavo che con quell'annuncio avrei trovato un coinquilino subito. Non ho avuto tempo di farne fare una nuova>>
<<Tu devi uscire?>> Domando
<<Non lo so, penso che farò venire qualche amico qui>>
<<se mi dai le chiavi vado a farne fare una adesso.>>
Dopo che ci prendemmo entrambi il caffè, io quello della caffettiera e lui quello della macchinetta, andò a prendere le chiavi che si trovavano all'ingresso, mentre io andai a vestirmi.
Misi dei pantaloncini neri una maglietta a maniche corte ed una felpa. Per le scarpe andai sul sicuro con i miei anfibi neri.
Quando uscii dalla mia stanza, lui era seduto in cucina, ma notai la porta della sua stanza semi chiusa. Così mi avvicinai per vedere la sua stanza. Le pareti erano nere ed appesi c' erano dei poster, ma la cosa che mi saltò all' occhio più di tutte, furono le chitarre elettriche, due erano appese ed uno appoggiata sul letto.

<<Che stai facendo?>> Mi domanda Matthew spuntando dal nulla.

<<Io.. stavo venendo da te>> Mento e lui chiuse la stanza.

<<Quindi tu suoni oltre che cantare?>> Continuai per cambiare argomento, ma non ci riuscii, perché parlare delle chitarre significava aver visto di nascosto la sua stanza.

Fragile // Matthew e MewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora