Capitolo 49

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Matthew spegne la sigaretta e chiude il balcone. Gli porgo il cellulare, che non perde tempo ad afferrare. 

<<Pronto?>> Risponde mentre cammina verso la sua stanza. Torna indietro e mi  da il cellulare. 

<<Vuole a te>> Dice dandomi il cellulare, che porto all' orecchio. Che cosa voleva da me?

<<Pronto?>> Dico questa volta io. 

<<Mew, ho bisogno di parlarti di presenza.>> Ammette così, senza tanti giri di parole. 

<<Va bene. Quando?>> Domando. 

<<Domani mattina al bar sotto casa?>> 

<<Si, va bene. A domani.>>  Riattacco. 

<<Che voleva?>> Domanda Matthew curioso. 

<<Mi vuole vedere.>> 

<<Lo sai che non ci vai..>> 

<<Ormai ho detto di si.>> Ammetto. Amavo il fatto che lui mi proteggesse, ma non in maniera così asfissiante. 

<<Ci pensi che ti potrebbe fare qualcosa?>> 
<<Parliamo di Megan, non di Giulia. Megan non ne sarebbe capace. Non potrebbe stare un giorno sapendo che tu possa odiarla.>> Ammetto conoscendo il loro rapporto. 

<<Mi preoccupo lo stesso.>> 

<<Non verrai con me>> Dico alzandomi dal divano. << Adesso andiamo a dormire?>> Continuo pregandolo. Si avvicina a me e mi lascia un dolce bacio sulle labbra. Andiamo in camera e ci addormentiamo. 

[...] 

Quando il giorno seguente mi sveglio, mi preparo subito per andare al bar, dove avevo l'appuntamento con Megan. 

Mi vesto velocemente indossando le prime cose che mi capitano fra le mani, perché ero già in ritardo. Prima di scendere, lascio un bacio sulle labbra a Matthew, il quale stava ancora dormendo e per fortuna non l' ho sveglio. Scendo di casa e mi dirigo al bar, dove trovo già Megan. La paura che ci fosse anche Giulia era tanta, ma ringraziando il cielo lei non era presente.

<<Ciao.>> Dico salutandola. 

<<Buongiorno ragazze cosa prendete?>> Ci domanda subito la cameriera. 

<< Per me un caffè.>> Dice Megan 

<< Per me un tè caldo, grazie.>>  

Diamo i menù alla cameriera e nel giro di pochi secondi, ci servono ciò che abbiamo appena ordinato. 

<<Perché volevi incontrarmi?>> Domando. 

<< Ti ho sentita a capodanno cantare e devo ammettere che sei davvero brava. Il proprietario del locale in cui lavoro, ha bisogno di una cantante e pensavo che potresti venire tu. Ti paga bene. Poi non saresti sola, ci sarebbero anche i ragazzi compreso Matthew.>>  Ammette. Percepivo nell' aria un po' di ansia, forse aveva solo paura che gli dicessi di no. 

<<Va bene. Come si chiama il locale?>> Domando.

<<Lounge. Matthew sa dov'è. L' unica cosa, devi indossare dell' intimo bianco, perché il nero lo portano solo le ballerine del locale a cui i clienti hanno libero accesso semmai dovessero avere qualche voglia particolare. >> 

<<Sarebbe un  night club?>> Domando curiosa. 

<<Sì.>> Afferma. 

<<Non mi devo spogliare o fare cose... come dire spinte?>> 

Fragile // Matthew e MewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora