Prologo

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Il dottor Derek Hall era seduto nel suo ufficio di George Blake Stimson, direttore del reparto di chirurgia del General Hospital di Boston, e sentiva crescere la propria irritazione mentre apprendeva i risultati dei suoi esami clinici.

Hai la pressione alta. Stava dicendo George, il colesterolo alle stelle e anche il fegato è in malora. Consumi il triplo di caffeina di quanta te ne è concessa. Hai i riflessi rallentati, dormi troppo poco e sei molto nervoso. E io non permetto a nessun medico del mio staff, neanche al più bravo, di operare nel mio ospedale in simili condizioni.

Mi stai dicendo che sono licenziato? chiese Derek, allarmato. Non era la prima volta che aveva questo genere di discussioni con George. Di solito, il vecchio chirurgo gli suggeriva di rilassarsi, di non mangiare schifezze, di dormire di più, e via discorrendo.

Derek era sempre stato convinto che il suo fosse un lavoro sicuro, anche perché, in un certo senso, era il fiore allocchiello dellospedale. Dopo che aveva inventato una valvola artificiale in grado di salvare milioni di vite umane, il suo nome aveva iniziato ad apparire regolarmente nelle più prestigiose riviste mediche. E strappare alla morte il sindaco di Boston, impiantandogli cinque By-pass con un intervento durgenza, lo aveva fatto rimbalzare in prima pagina. Più recentemente la rivista Boston Life lo aveva nominato lo scapolo più sexy di Boston, assicurandogli una notorietà destinata a durare molto più a lungo di quanto gli sarebbe piaciuto.

Certo che no. La direzione generale non mi perdonerebbe mai, se ti licenziassi. Ma ti prenderai un periodo di riposo. A cominciare da questo preciso momento.

Impossibile. Replicò Derek immediatamente. Ho due interventi questa mattina e altri tre

Li eseguirà qualcun altro.

George, come puoi farmi questo.

Invece posso, e lo farò. Tu ti faresti operare da un chirurgo nelle tue condizioni?

Sto benissimo.

Dai tuoi esami, non sembra.

Derek sapeva che era inutile continuare a discutere. Al General Hospital, George era considerato un dio. Derek non poteva contare sullappoggio di nessuno, perché nessuno si sarebbe schierato dalla sua parte.

Qualche giorno di riposo mi rimetterà in sesto. Ammise a malincuore. E forse era vero. Era una settimana che non vedeva sua figlia cioè, che non la vedeva sveglia. Di solito, rincasava che Bethany era già a letto da un pezzo. Restava qualche minuto a guardarla mentre dormiva, tanto per assicurarsi che stesse bene.

Non sto parlando di qualche giorno. Disse George. Voglio che tu stia via almeno un mese. E voglio che vada lontano, lontano da Boston, in un posto dove nessuno ti conosce. E voglio anche che impari a pescare.

Derek lo guardo allibito. Un mese? Non poteva rimanere così a lungo lontano dal suo lavoro.

Derek, ti sto parlando da amico. Stai rischiando linfarto. Forse non succederà questa settimana, o questanno, però stai andando in quella direzione. Qualcuno ti ha addirittura visto fumare.

Chi è quel verme che ha fatto la spia? fumava due, al massimo tre sigarette al giorno. Fumare gli forniva una scusa per sgattaiolare fuori dallospedale, da solo, e stare qualche minuto senza fare nulla.

George fece roteare gli occhi. Porse a Derek un pezzo di carta con sopra un indirizzo e un numero di telefono.

Ed Hardison e io abbiamo fatto luniversità insieme. Vive in Texas. Voglio che lo chiami. Ti troverà un posto dove stare. Ha una barca da pesca e tutta lattrezzatura.

Gli pareva di stare vivendo un incubo. Non era possibile. In Texas? Destate?

Stai parlando seriamente?

La pesca è la miglior terapia contro lo stress. Rispose George con aria vagamente sognante. Porta tua figlia con te. Passa un mese o due a non fare assolutamente nulla. Dopodiché, rifarai gli esami. E se starai meglio, potrai tornare a lavorare con noi.

Derek andò dritto a casa, imprecando lungo tutto il tragitto. Era così arrabbiato che pensò perfino di mandare George a quel paese. Cera almeno una mezza dozzina di ospedali nellarea vasta di Boston che avrebbero fatto carte false pur di averlo nel loro staff.

Mentre aspettava che il semaforo diventasse verde, ascolto la segreteria del cellulare. James lo aveva chiamato due volte per ricordargli una sfilza di cose: portare in pulitura il suo smoking, far riparare la macchina, chiamare la zia perché domani era il suo compleanno. Oh, e la raccolta di fondi dellassociazione del cuore, venerdì sera.

Trasse un sospiro. Detestava quel tipo di riunioni, ma supponeva che fossero un male necessario. Almeno non doveva faticare a trovare una persona che lo accompagnasse. Probabilmente avrebbe dovuto sposarlo e farla finita con quel tira e molla. Sapeva che gli avrebbe risposto di sì, se gli avesse chiesto di diventare suo marito. Glielo stava facendo capire in tutto i modi.

Un altro messaggio era di unemittente radiofonica che voleva intervistarlo. Lo cancellò, lultima cosa che voleva era dellaltra pubblicità.

Gli atri tre messaggi erano di uomini che non aveva mai sentito nominare che credevano di essere esattamente ciò di cui un medico solo e ricco aveva bisogno per realizzarsi. Decise che si sarebbe fatto cambiare numero. Di nuovo.

Parcheggio la Jaguar lungo il marciapiede e si incamminò verso lentrata del suo villino di pietra arenaria. Benché possedesse altre due case a Boston, lo aveva acquistato perché era vicino allospedale. Lintenzione era di passarci qualche notte occasionalmente, quando non se la fosse sentita di guidare fino a casa. Ma poi lo aveva trovato così comodo che aveva finito per abitarci a tempo pieno.

Andò dritto verso il suo studio, ma si fermò sentendo una risatina.

Bethany. Una fitta di senso di cola gli punse la coscienza. Avrebbe dovuto dedicarle un po più di tempo. Nonostante sua madre e sua suocera facessero a gare per prendersi cura di lei, nessuno avrebbe potuto sostituire laffetto e lattenzione di un padre. Posò la sua valigetta e salì in soggiorno. Era ora di pranzo. Avrebbe mangiato con Bethany. Poi avrebbe deciso sul da farsi.

Trovò la bambina seduta sul pavimento, i cuscini del divano sparsi tuttintorno a sé. Stava guardando la TV.

Bethany. A chiamò la madre di Derek, Judith, dalla sala da pranzo. Il pranzo è pronto. Vieni, prima che si raffreddi.

Bethany, che non aveva visto Derek, balzò in piedi e corse dalla nonna. Derek sorrise. Sua figlia era una bambina educata, e di questo doveva ringraziare sua madre e sua suocera, che la stavano già preparando al suo ingresso in società.

Felice di poter pranzare con Bethany, si fermò a raccogliere i cuscini dal pavimento, così sua madre si sarebbe arrabbiata.

Philip mangia con noi? sentì Bethany chiedere alla nonna

Bethany, tesoro, Philip è il nostro autista. Adesso che sei una signorina, non puoi mangiare con la servitù.

Derek inorridì. Ci teneva molto alleducazione di Bethany, ma non tollerava le persone snob. Sua madre, a ogni modo, era cresciuta in un'altra epoca, e niente e nessuno gli avrebbe fatto cambiare opinione riguardo allo status e alle diverse classi sociali.

Ma a me Philip piace. Replicò Bethany. Quando mi porta a scuola, dico a tutti che è il mio papà.

Derek raggelò.

Ascolta, Bethany. Cominciò Judith in tono pacata anche se la voce gli tremava. ne abbiamo già parlato. Philip è molto simpatico, e tu dovrai essere sempre gentile con lui. Però, non è tuo padre.

Derek non si fermò a riflettere. Agi e basta. Entrò a passo di valzer nella stanza, un sorriso stampato sulla faccia.

Bethany lo guardò, stupita. Papino!

Almeno lo aveva riconosciuto. ho una bella notizia. Annunciò. Bethany e io partiremo presto per una bella vacanza. Non due soli. Andremo a pescare.

La casa sul lago- Sterek AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora