Capitolo 38

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Cottonwood stava tornando alla normalità. Le persone che avevano avuto le case danneggiate dal tornado o le avevano già rimesse a posto o si erano trasferite a vivere altrove; perciò, la Croce Rossa stava levando le tende. Un gruppo di cittadini volenterosi aveva ripulito le strade dai rami e dagli altri detriti, mentre i bulldozer stavano rimuovendo velocemente le macerie del centro commerciale.

Ma Stiles aveva la sensazione che nulla sarebbe stato mai più come prima. Era passato all'ufficio per mettersi in pari con il lavoro, però non riusciva a concentrarsi e non vedeva l'ora di tornare a casa per dare libero sfogo alla sua disperazione.

Non che non lo avesse già fatto. Quando Derek e Bethany non erano rientrati a casa, la sera prima, aveva capito che con Derek era finita, proprio finita. Si era addormentato piangendo come non gli succedeva da quando era morta la madre, e si era svegliato con gli occhi gonfi, il naso tappato e, in generale, un'aria da fare pietà.

L'ufficio era stranamente calmo. Stiles avrebbe preferito il caos, o una scadenza, qualunque cosa purché riuscisse a distrarlo dalla sua discutibile decisione di rifiutare la proposta di matrimonio di Derek.

Si stava versando il terzo caffè della mattinata, quando Margie era entrata nel cucinino, guardandolo con curiosità.

"Che c'è?"

"E me lo chiedi?" ribatte Margie. "Ho cercato di essere educata e di rispettare la tua privacy, ma non è una cosa che mi viene naturale. Allora, che cosa è successo?"

"Come sai che è successo qualcosa?"

"Perché sono stata io a dire a Derek dove trovarti. Lo ha fatto? Sul serio ti ha chiesto di sposarlo?"

Stile annuì. "Gli ho risposto di no."

"Che cosa hai fatto?" Margie posò una mano sulla fronte di Stiles. "Non hai la febbre, eppure qualcosa deve averti fatto delirare."

"Non posso sposarli. Ha un fidanzato. Mi ha mentito su tutto. Non sopporto che qualcuno mi menta. Lo faceva mio padre, lo faceva Will Hager e lo fa Scott, e adesso scopro che Derek è come loro."

"Oh, non dire così, tesoro, sai che Derek non ha niente a che fare con tuo padre, né con Scott, né con quell'infame chitarrista. Se ti ha mentito, probabilmente lo ha fatto per proteggere sé stesso, non per far del male a te. A ogni modo, ha chiarito tutto, adesso, no?"

"Solo perché è stato obbligato. E se ci fosse dell'altro? Forse ha una sfilza di figli illegittimi e un esercito di amanti. Comunque, non posso trasferirmi a Boston e diventare il marito di un eminente cardiochirurgo. È ridicolo. Sua madre mi detesta, è il suo fidanzato... sembra un modello!"

"Ma lui preferisce te a lui, perciò che te ne importa? Non posso credere che ti lasci condizionare da quelle persone snob."

"Non è questo il punto. Sai benissimo che sputerei in un occhio a Judith Hale se solo osasse dirmi qualcosa. Vuoi sapere qual è il vero motivo per cui gli ho detto di no?"

"Certo che voglio! Dimmelo!"

"Ho paura. Ho paura che muoia."

"Che cosa? Non ricordo di aver conosciuto un esemplare di maschio umano più sano di Derek Hale."

"Ti sbagli. Ha un tasso elevato di colesterolo nel sangue, soffre di ipertensione e di tutti i malanni correlati allo stress. Se non si decide subito a cambiare stile di vita, fra qualche anno sarà alle corde."

"Senti da che pulpito viene la predica..."

"Ma io sto migliorando. Ho capito. Sono cambiato. Basta lavorare sette giorni su sette, sedici ore al giorno. Non voglio morire giovane. Vorrei vedere crescere i miei figli e i miei nipoti."

"Come farai ad adottarne qualcuno, se non sposi Derek?" obiettò Margie. "Stiles, tesoro, le persone muoiono. Ogni giorno qualcuno se ne va. Non puoi vivere con questa paura. Potresti sposare l'uomo più sano del mondo, e l'indomani potrebbe finire sotto un autobus."

"Questo si che è un pensiero allegro."

"Ma è vero. Senza contare che forse, con te al suo fianco, condurrà una vita più sana. Sarà motivato a farlo, perché vorrà anche lui veder crescere i vostri figli e nipotini."

La loro conversazione fu bruscamente interrotta dal suono della campanella appesa sopra la porta dell'ufficio che dava sulla strada. Per una frazione di un secondo, Stiles sperò che potesse essere Derek. Poi Mary fece irruzione nel cucinino, lasciò cadere la sua valigetta in terra e afferrò la caffettiera.

Margie e Stiles si scambiarono un'occhiata.

"Qualcosa non va?" chiese Margie in tono gentile.

"Credevo di aver concluso un affare, invece è saltato. Avete presente casa Crawford? Beh, era tutto un bluff. La padrona è una vecchia signora, che non ha la minima intenzione di vendere. I suoi nipoti credevano di farla franca falsificando l'atto di proprietà, ma la vecchia ha intuito che stavano architettando qualcosa e ha messo di messo il suo avvocato." Mary lanciò un'occhiata malevola a Stiles. "Così la coppa sarà tua anche questo mese."

La coppa? Stiles se n'era quasi dimenticato. Non sapeva quanto ammontassero le sue commissioni, ma era sicuro che Mary Jo fosse anni luce avanti a lui.

Quest'ultima prese la sua tazza di caffè e la valigetta e uscì dal cucinino.

"Sul serio sono davanti a lei?" chiese Stiles.

"Non lo so. Vediamo."

Ritornarono nell'ufficio sulla strada e Margie accese il computer e apri il programma delle vendite e degli affitti effettuati da ciascun agente.

La casa sul lago- Sterek AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora