Capitolo Otto

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Stiles buttò giù lultimo sorso di caffè, poi bussò alla porta della camera da letto. Scott? Sei sveglio?

Nessuna risposta.

Socchiuse la porta. Scott era steso di traverso sopra le coperte, completamente vestito. Stiles dovette fare uno sforzo su sé stesso per non afferrarlo per le caviglie e tirarlo giù dal letto.

Lo aveva sentito rientrare alle due del mattino. Aveva sperato che fosse stato nella biblioteca universitaria, a studiare. Ma, vedendolo adesso, si rese conto di essere stato un ingenuo. Scott era stato in giro a bere. Ne era sicuro. Sapeva riconoscere i segnali, e temeva che suo fratello stesse seguendo le orme del padre.

Scott. Svegliati.

Lui aprì un occhio. Eh?

Alzati, ubriacone. Hai lezione. Stamattina.

Alle nove.

Devi alzarti, adesso, altrimenti ti riaddormenterai

Esci dalla mia stanza.

Pensi che questa sia la tua stanza? Aspetta e vedrai che cosa ti succede la prossima volta che ti becco di nuovo a guidare ubriaco.

E con ciò, se ne andò. In cucina, staccò le chiavi della macchina dal gancio accanto alla porta. Stava per uscire quando, con la coda dellocchio, colse qualcosa di interessante oltre la finestra del soggiorno.

Derek e Bethany erano seduti in cima al loro molo, intenti a pescare.

Si fermò a osservarli.

Anche suo padre lo portava a pescare, quandera piccolo. Era uno dei più bei ricordi che conservava di lui. Peccato che era offuscato da altre immagini, più recenti e decisamente meno gradevoli.

Mentre pescavano, suo padre gli raccontava delle storie. A volte erano storie vere, di quando lui era giovane. E a volte Stiles non era in grado di riconoscere le une dalle altre. Ma non aveva importanza. A lui piaceva semplicemente sentirlo parlare. Lui era capace di tessere un racconto incredibile intorno a un fatto banalissimo, catturando tutta la sua attenzione. Lo ascoltava rapito, per ore e ore.

Si chiese di che cosa stessero parlando Derek e Bethany.

Mentre li guardava, si rese conto che non stavano prendendo nulla, neanche un pesciolino. Più li guardava e più si rendeva conto che non avevano la minima idea di che cosa stessero facendo. Non sapevano nemmeno come lanciare la lenza!

Non erano affari suoi, rammentò a sé stesso. Aveva un appuntamento di lì a due ore con Clea Marsden, che intendeva vendere la sua proprietà. Ma sarebbe potuto ugualmente andare a ringraziare Derek per avergli lasciato la somma pattuita sulla porta.

E avrebbe potuto dargli un paio di buoni consigli su come si pescava. Erano anni di buoni consigli su come si pescava. Erano anni che non prendeva in mano una canna, ma non aveva dimenticato come si faceva.

Sì, quella era una buona idea. Derek Hale sarebbe stato il suo vicino di casa per un mese. Tanto valeva andarci daccordo. Inoltre, forse il pesce gli serviva per sfamare sé stesso e la sua bambina.

Si diresse con passo deciso verso il loro cottage e scese il molo in punta di piedi per non spaventare gli eventuali pesci che nuotavano nei paraggi.

Buongiorno, sussurrò.

Derek trasalì mentre Bethany si girava a guardarlo di sopra la spalla. Perché parli piano? gli chiese.

Per non spaventare i pesci.

I pesci stanno nellacqua disse Bethany in tono paziente. Non possono sentirci.

Oh, sì, invece lassicurò Stiles. Poi guardò Derek. Con i capelli arruffati e non ancora rasato, emanava unirresistibile carica sessuale. Indossava un paio di jeans ancora più sdruciti di quelli del giorno prima, e una maglietta di Harvard.

Harvard?

La sua università? chiese Stiles, indicando la scritta.

Derek abbassò lo sguardo sulla maglietta. Questa? Me lhanno regalata.

Oh. Beh, a ogni modo, volevo ringraziarlo per i soldi.

Glielo avevo detto che glieli avrei dati.

Lo so, ma ho imparato a non fidarmi di chi fa affermazioni del genere. Sono in molti a non essere di parola. Apprezzo molto ciò che ha fatto, signor Hale. E mi dispiace di averlo assalito in quel modo, ieri.

Lui sorrise. Lho già dimenticato.

Dunque state pescando, eh?

Già.

Che cosa usate come esca? non vedeva un secchio di esche da nessuna parte.

In questo momento? Un pesciolino di legno che abbiamo trovato in fondo a una scatola.

Santi numi! Nessuna meraviglia che non avessero preso nulla. Le esche artificiali non funzionavano per la pesca con la canna. E quando Derek tirò il suo amo fuori dallacqua, Stiles vide che non stavano usando galleggianti, né piombini. Non aveva mai visto due pescatori più sprovveduti dei due che aveva di fronte.

Che cosa state cercando di prendere?

Derek si strinse nelle spalle e rispose: Qualsiasi cosa

Le dispiace se le do qualche consiglio? Lei non conosce questo lago. Non voleva sottolineare la sua totale incompetenza davanti a sua figlia.

Al contrario, gliene sarò grato.

Prima di tutto, per pescare con la lenza, vi servono esche vive. Pesciolini o vermi.

Non ne abbiamo. Questi pesciolini finti mi sembrano molto realistici.

Stiles scosse la testa. Sì, ma deve muoverli nellacqua per renderli più attraenti. Non basta immergerli. Inoltre, il pesce nuota in profondità a questora del mattino. Si avvicina alla riva allalba e al crepuscolo,

No, ho vermi. Né pesciolini.

Beh se non vi interessa che cosa prendete potreste usare della pancetta. Ai pesci piace molto il suo odore.

Derek scosse la testa. Ho dei wurstel.

Potreste usare quelli.

Derek mandò Bethany a casa per prendere i wurstel, un compito che la bambina gradi molto.

Era stanca di starsene seduta qui ammise suo padre.

Beh, si annoierà di meno quando comincerete a prendere qualcosa. Stiles pulì con la mano un punto del molo e si sedette con le gambe penzoloni. Ci mise due minuti per attaccare i piombini, i galleggianti e gli ami alle lenze. Bethany tornò con una confezione di wurstel. Stiles prese un pezzettino di salsiccia e lo agganciò a un amo, in modo da nasconderlo ben bene.

Ecco fatto. Dovete lanciare la lenza lontano dal molo, così che la corrente la porti con sé.

Si alzò in piedi e mostrò loro la procedura da seguire. Mentre allungava il braccio allindietro, preparandosi al lancio, ebbe la netta sensazione che Derek gli stesse guardando il sedere.

Dopo alcuni lanci di prova, Derek si impadronì della tecnica. Lanciò la lenza di Bethany, le mostrò come riavvolgere lentamente il mulinello, così da evitare eventuali allentamenti lungo il filo, poi lanciò la sua.

Non erano ancora passati trenta secondi che la lenza di Bethany cominciò a tirare.

Hai preso un pesce! esclamò Stiles.

La bambina era eccitata che lanciò un urlo e per poco non lasciò cadere la canna nellacqua. Ma, con laiuto del padre, e grazie allincitamento di Stile, riuscì a tirare il piccolo pesce a riva.

Sì, lo hai preso confermò Stiles. Ed è anche un magnifico esemplare. Era lungo una decina di centimetri.

Lo chiamerò Shiny.

Derek e Stiles si scambiarono unocchiata.

Non le hai detto che cosa si fa del pesce che si cattura? chiese Stiles. 

La casa sul lago- Sterek AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora