Capitolo 29

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Si fecero dare un passaggio dal vicesceriffo. Lungo la strada. Stiles prese la mano di Derek e gliela strinse. "Grazie." Fece una pausa, poi aggiunse: "So chi sei, adesso. Me lo ha detto una delle volontarie... sei un medico di fama internazionale, un milionario, eppure mi hai lasciato credere di essere uno spiantato. Perché?"

"Perché ero stanco di essere un famoso medico, va bene? E perché non volevo che mi guardassi come mi stai guardando adesso."

"Con ammirazione? Con rispetto?"

"Tu mi stai guardando come se fossi una lista di successi invece che un uomo."

Stiles trasse un profondo sospiro. "D'accordo. Lo hai voluto tu." Cambiò repentinamente espressione e lo guardò corrucciato. "Mi hai presto in giro. Credevo che non avessi neanche di che sfamarti. E quando ti sei ferito con l'amo, mi hai detto che il sangue ti faceva impressione!"

"È vero! Non sopporto la vista del sangue quando è mio."

Stiles strinse gli occhi.

"D'accordo, ho un po' esagerato."

"E, se hai tanti soldi, perché hai affittato quella stamberga?"

"Principalmente perché era accanto al tuo villino."

Questo lo zitti, e fu un bene perché erano arrivati a Coombs Creek e doveva concentrare tutta la sua attenzione a suo fratello.

Il muso della macchina di Scott era affondato nel letto del torrente. Solo una porzione del tetto e la parte posteriore della vettura rimanevano ancora fuori dall'acqua.

"Oh, mio Dio." Stiles raggiunse un uomo con un altoparlante che sembrava coordinare gli interventi. "Perché non rompete semplicemente un finestrino e lo tirate fuori?"

"C'è il rischio che l'acqua entri e li faccia annegare prima di riuscire a estrarli."

Un autocarro dotato di un argano era fermo lungo la riva melmosa del torrente. Tre uomini stavano cercando di ancorarlo in qualche modo perché non scivolasse, mentre altri due stavano lavorando sott'acqua, a quanto pareva per tentare di fissare il cavo delle vanghe cercavano di togliere il fango intorno alla macchina, ma i loro sforzi erano resi vani dall'acqua che correva precipitosamente.

Tutt'a un tratto, il cavo si spezzò, colpendo di striscio uno degli uomini in acqua.

"Va bene, ferma, ferma" disse l'uomo con l'altoparlante. "Rompete il vetro posteriore. A questo punto, non possiamo fare altro."

Stiles si rese conto che Derek era scomparso. In preda al panico, si guardò intorno e lo individuò: aveva indossato un'imbracatura e si stava assicurando a una corda legata al ponte.

Il vicesceriffo di Cottonwood gli mise un braccio intorno alle spalle. "È quasi finito" disse.

Il rumore del vetro infranto superò perfino quello del torrente in piena. I soccorritori estrassero dalla macchina il corpo inerme di un giovane. Stiles lo riconobbe immediatamente. "Oh, mio Dio. Quello è Theo Reaken!"

Lui e Scott avevano avuto un flirt ai tempi del liceo. Le implicazioni erano sconcertanti. Oh, Scott, come hai potuto?

Qualche secondo più tardi, i soccorritori estrassero Scott dalla macchina. Tossiva e sputava, ma era cosciente. Stiles disse una preghiera di ringraziamento, poi raggiunse il fratello che, nel frattempo, era stato sistemato sotto una tenda e avvolto in alcune coperte. "Oh, Scott, che spavento mi hai fatto prendere. Come stai? Sei ferito?" gli chiese.

"Sto bene, ho solo freddo" rispose lui, battendo i denti. "Come sta Theo?"

"Faresti meglio a chiedermi come sta il tuo fidanzato" replicò Stiles in tono polemico.

Scott abbassò lo sguardo. "Non è come credi. So che mi consideri un poco di buono, ma questa volta non ho fatto niente di male. Sarò un buon marito e un buon padre, lo giuro. Avevo solo bisogno di parlare con qualcuno."

"Potevi parlare con me."

"Certo!" fece Scott, sarcastico. "Mi avresti tenuto una conferenza. Volevo solo stare con qualcuno che mi accetta per quello che sono. Tu e Isaak continuate a guardarmi come se vi aspettaste che da un momento all'altro tiri fuori un coniglio dal cappello."

"Sono stato duro con te, ultimamente."

"Sì, ma me lo sono meritato. Cerca di scoprire come sta Theo, d'accordo?"

Stiles tirò su il cappuccio della sua mantella e si incamminò sotto la pioggia. Vide Derek sul ciglio della strada. Era fradicio fino alle ossa. Andò da lui, gli toccò un braccio.

Derek trasalì. "Oh, sei tu. Scusami."

"Come stai?"

"Io bene. Tu, piuttosto?"

"Bene. Scott?"

"Infreddolito, ma cosciente." Stiles fece una pausa prima di proseguire. "Anche tu sembri intirizzito. Vieni." Lo prese sottobraccio. "Hai bisogno di un buon caffè."

Derek annuì, ma, quando furono di nuovo nella palestra della scuola, qualche minuto più tardi, rifiutò il caffè che qualcuno gli offrì.

"he ne dici di indossare qualcosa di asciutto e di sederti un attimo? Il mondo può girare per qualche minuto anche senza di te."

"Ti sbagli: a volte non lo fa. Ho sempre paura che qualcuno rischi di morire appena abbasso la guardia."

La casa sul lago- Sterek AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora