Capitolo 27

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Si sarebbero potuti fermare in una quantità di posti, ma Stiles aveva la sensazione che il luogo più sicuro fosse casa sua. Sorgeva dietro una bassa collina che avrebbe potuto offrire un po di protezione. Sfortunatamente la grandine- dei chicchi grossi come uova- cominciò a cadere prima che arrivassero a casa, Bethany gridò, spaventato, e cercò rifugiò fra le braccia di suo padre.

Quando furono davanti a casa, Stiles premette il pulsante dapertura del garage. La porta si sollevò. Una macchina marrone occupava tutto lo spazio.

Oh, magnifico! Isaac mi ha rubato il posto. La mia povera macchina!

Mettila nel mio garage suggerì Derek. Ho da spostare alcune cose

Non cè tempo. Dobbiamo ripararci. Ho una cantina. Stiles spense il motore. Pronti?

Corsero verso la porta di casa. La pioggia era così fitta che dovettero quasi nuotare per raggiungerla. In quello stesso istante, parti la sirena della protezione civile. Non era un buon segno.

Isaac andò loro incontro con un paio di asciugamani. Era pallido e spaventato. Grazie al cielo, state bene. Non avete visto Scott, vero?

No, rispose Stiles, mentre un brivido gli correva lungo la schiena. Pensavo fosse con te.

No. È uscito. E non ha voluto dirmi dove andava.

Isaac, ovunque sia Scott, sono sicuro che abbia cercato un rifugio, che è esattamente quello che dobbiamo fare noi adesso.

La cantina si rivelò essere una cavità scavata nella roccia. Una botola nella dispensa si apriva su una piccola rampa di scale. Stiles la sollevò, scese e accese la luce. Gli altri lo seguirono dappresso.

Si sedettero su delle casse e Derek prese Bethany sulle ginocchia. Aveva smesso di piangere, ma era ancora spaventata. Le accarezzò i capelli.

Va meglio adesso, vero? le chiese.

La bambina fece sì con la testa, tirando su col naso.

Stiles si ricordò di avere una radio da qualche parte di sotto. Frugò uno scaffale e la trovò, nascosta dietro un vecchio paralume. Laccese, sorpreso che le batterie fossero ancora cariche.

Ma laudio era così disturbato che riuscirono a capire solo qualche parola qua e là. Il vento di fuori crebbe, facendo vibrare i muri. Stiles pregò che la sua casa restasse in piedi e che nessuno si facesse male. Tutta un tratto, rimasero al buio. Bethany gridò, terrorizzata.

Va tutto bene, tesoro cercò di tranquillizzarla Stiles.

Il tornado ci porterà via? chiese la bambina in lacrime.

Siamo al sicuro, qui sotto.

Neanche a me piace il buio, Bethany disse Isaac con voce tremante. Ma dobbiamo farci coraggio, daccordo?

Daccordo mormorò la piccina.

Adesso il vento stava ruggendo così forte che non si riusciva a parlare. Probabilmente la bufera stava passando proprio sopra la casa. Poi, allimprovviso, si placò e tornò la luce.

Credi che sia finito? chiese Isaac.

La radio era muta, a parte le scariche elettriche.

Penso che dovremmo guardare fuori e scoprire se abbiamo ancora una casa. Disse Stiles.

Sali la scaletta e apri la botola. Ehi, abbiamo ancora un tetto. Gli altri lo seguirono. Il sollievo era palpabile.

Stiles fece un rapido inventario della casa. Nessuna finestra rotta, nessuna crepa.

Shiny! Mi sono dimenticata di Shiny esclamò Bethany.

Sono sicuro che Shiny sta bene disse Derek. Appena cessa di piovere, andremo a controllare, va bene?

La casa sul lago- Sterek AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora