Capitolo 33

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"Nonna Judith!" esclamò Bethany, correndo incontro alla donna con l'evidente intento di abbracciarla, Judith Stack si chinò e la prese per le spalle prima che le saltasse addosso.

"Bethany, tesoro, come stai? Oh, Santo Cielo, attenta a non sporcare la giacca di seta della nonna con quelle manine."

Tre settimane prima, Bethany non si sarebbe mai sognata di abbracciarla, pensò Derek. Era diventata molto più espansiva da quando erano a Cottonwood.

"Da' un bacio a John" disse John, e Bethany andò da lui saltellando come un cucciolo. Almeno John si lasciava abbracciare. Sollevò la bambina fra le braccia e la strinse forte.

"Allora che cosa sta succedendo, esattamente qui?" chiese Judith. "Devo ammettere che mi ha molto stupito che tu abbia scelto un posto simile per fare una vacanza, senza contare che sei partito senza avvertire John. George e Arthur sapevano perfettamente dov'eri, ma non hanno voluto dirmelo. Adesso vengo qui e ti trovo inguaiato con quel ragazzo..."

"Non è come credi" disse Derek, sentendo montare la rabbia. "Avevo affittato il cottage accanto, ma è stato distrutti dal tornado. Stiles è stato così gentile da ospitarci a casa sua, questa notte, altrimenti avremmo dovuto dormire sul pavimento della palestra." Fece una piccola pausa, come per sbollire la rabbia. Poi prosegui. "A ogni modo. Come avete fatto a trovarmi?"

"Ti ho visto alla televisione. Hanno detto che hai salvato un uomo che stava per annegare."

A Derek caddero le braccia. Sperava che la pubblicità intorno al suo nome si sarebbe placata ora che fosse tornato a casa, ma quell'episodio non faceva altro che acuirla.

"Ho chiamato John, siamo saliti sul primo volo per Dallas e lì abbiamo noleggiato una macchina. Visto che non rispondevi alle nostre telefonate" continuò Judith in tono stizzito, "abbiamo deciso che era nostro preciso dovere venire a controllare di persona come stavate."

"Ottimo. Come potete vedere, stiamo bene" disse Derek.

"Lascia che sia io a giudicare" replicò sua madre.

Derek si sforzò di essere gentile. "Accomodatevi, prego. Gradite del caffè?"

"Che tipo di caffè'?" chiese Judith, mentre guardava inorridita il divano e le due poltrone del soggiorno, cercando di decidere quale fosse il luogo meno disgustoso dove adagiare il suo augusto sedere.

"Non lo so. Il tipo che di solito compri al supermercato."

"No, grazie."

"Io ne prenderò volentieri una tazza" disse John. "Non mi interessa di quale tipo è, purché contenga della caffeina. Siamo stati in piedi tutta la notte."

Derek fu felice di avere qualcosa da fare con le mani. Riempì una tazza di caffè, poi si rese conto di non sapere come lo gradiva John. Strana cosa essere fidanzato con un uomo e non sapere come prendeva il caffè.

Ad Stiles piaceva nero.

"Sai suggerirci un buon albergo?" chiese sua madre.

"Pensate di fermarvi?" rispose Derek, cercando di non lasciar trasparire il proprio orrore davanti a quella prospettiva.

La casa sul lago- Sterek AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora