Capitolo 35

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Stiles stava facendo una lista dei rifornimenti di cui la Croce Rossa aveva bisogno. Se non fosse riuscito a trovare qualcuno disposto a donare li avrebbe comprati lui.

"Sapone disinfettante" disse uno dei volontari.

Stiles lo scrisse sul suo elenco. Sentì chiamare il suo nome e sollevò lo sguardo.

Derek si stava dirigendo verso di lui. Oh, santo cielo. Non era né il momento né il luogo. Non era pronto ad ascoltare le sue scuse riguardo ai motivi che lo avevano spinto a tacergli il suo imminente matrimonio.

"Non ora" disse, senza dargli il tempo di parlare. "Devo correre all'emporio. Ha appena chiamato Clem Grubbs: dice che uno scatolone di carta igienica è rimasto schiacciato sotto l'elevatore. Vuole donarlo alla Croce Rossa."

Derek lo seguì verso il parcheggio. "Poi devo fermarmi in macelleria: Rich Gaynor vuole donare una tonnellata di sandwich di carne di manzo e... che stai facendo?" gli chiese Stiles, quando aprì la portiera del passeggero.

"Vengo con te. Avrai bisogno di aiuto per spostare tutta quella roba immagino."

"Non puoi venire con me. Non posso occuparmi di te, adesso."

Lui montò in macchina come se non l'avesse sentito. Esasperato, Stiles si sedette dietro il volante.

"Dobbiamo parlare adesso" insistette Derek. "Potrei non avere tempo più tardi."

"Perché tornerai a Boston per sposare John. Se vuoi la mia benedizione, beh, sappi che non l'avrai." Stile avviò il motore e uscì dal parcheggio in retromarcia, facendo stridere le gomme.

"Devo tornare."

"Arrivederci, fa' buon viaggio."

"Quello che è successo ieri mi ha fatto capire quanto mi è mancato il mio lavoro. Io sono nato per salvare la vita alla gente. Non posso farne a meno. Ma non sposerò John. Lui ha sopravvalutato la nostra relazione. Noi non siamo fidanzati. Se mai abbiamo parlato di matrimonio, lo abbiamo fatto così... in generale."

"John ne ha parlato in termini piuttosto specifici, questa mattina. E tu non ti sei esattamente precipitato a correggerlo."

"John è un tesoro, non volevo umiliarlo davanti a te e a mia madre. Sì, abbiamo avuto una relazione. E forse c'erano delle aspettative, anche da parte mia, riguardo a un nostro eventuale matrimonio. Ma questo era prima di incontrare te."

Stiles fermò la macchina davanti all'emporio e spense il motore.

"Io ti amo."

Stiles rimase letteralmente senza fiato. Non era possibile che stesse succedendo per davvero.

"Perciò, anche se siamo in uno squallido parcheggio e ci stiamo accingendo a prelevare un carico di carta igienica, devo farlo adesso. Vuoi sposarmi? Vuoi venire a Boston con me, diventare mio marito, il padre di Bethany? Finché vivi, non avrai più nulla da desiderare. Non dovrai neanche lavorare, se non vorrai."

Stiles lo guardò. Non stava sorridendo. Non era uno stupido scherzo. Derek era maledettamente serio.

Invece di dire di sì, apri la portiera.

"Vieni con me."

Lui lo seguì. "Mi sono perso qualcosa? Stai rifiutando la mia proposta?"

"No, solo che non posso ancora risponderti." Lo prese per mano e lo condusse oltre l'entrata dell'emporio, verso il bancone della farmacia. Andò dritto verso la macchinetta per misurare la pressione. "Siediti e infila il braccio lì dentro."

"Che c'entra questo con...?"

Non lo lasciò nemmeno terminare la frase.

"Voglio sapere quanto hai di pressione."

"È bassa. D'accordo, non è bassa, ma è quasi normale. L'ho controllata a casa."

"Allora mostramelo."

"Non può assolutamente essere normale, adesso! Ti ho appena chiesto di diventare mio marito! Che cosa vuoi dimostrare? Se hai intenzione di torturarmi per vendicarti di..."

"Non voglio torturarti. Sto solo cerando di dimostrarti che è sufficiente che parli di tornare a Boston e di riprendere la vita di una volta perché ti salga la pressione. Sì, il tuo lavoro è stimolante e tu lo ami, chi non lo amerebbe? Ma lo stress di quella vita finirà per ucciderti. A differenza di John, io non sono il marito ideale per un medico, almeno non di quel tipo di medico. Bethany e io non saremmo felici di trascorrere le nostre serate da sole, mentre tu giochi a fare dio in ospedale. Spostati." Lo tirò per un braccio nell'apposito bracciale. Premette il pulsante e il bracciale cominciò a gonfiarsi.

Fa' che sia bassa, prego. Si misurava la pressione ogni volta che passava di lì. Da quando aveva ridotto le ore di lavoro e rallentato il ritmo frenetico del suo stile di vita, i valori erano scesi sensibilmente.

La macchinetta fece beep ed emise il verdetto: centoventinove su novanta. Non ancora perfetta, comunque un grosso miglioramento rispetto due settimane prima.

"Come ci sei riuscito?" volle sapere Derek.

"Mi sono innamorato" rispose Stiles senza esitare. "E ho cominciato a vivere alla giornata, perché il presente era tutto ciò che avevo. Io ti amo davvero, Derek. Ma se non posso trasferirmi a Boston, sposarti e starmene lì seduto a guardare mentre tu coltivi imperterrito le pessime abitudini che ti hanno fatto ammalare, tanto vale che ti metta dell'arsenico nel caffè."

"Le cose cambierebbero" rispose Derek. "Ho imparato la lezione. Ho imparato a pescare. Ho trascorso del tempo con mia figlia. Troverò il tempo da dedicare alla mia famiglia."

"Lo dici adesso. Ma se dovessi scegliere, fra salvare la vita a un tuo paziente o andare a vedere la partita di pallavolo di tua figlia, chi pensi che privilegeresti?"

Questo gli chiuse la bocca.

"Non puoi essere un eminente chirurgo a tempo parziale. Non puoi proprio."

"Allora che cosa suggerisci? Che faccia il cuoco da McDonald's?"

Stiles un'idea ce l'aveva. Sarebbe potuto rimanere lì. Ed Hardison era alle soglie del pensionamento e a Cottonwood ci sarebbe stato bisogno di un altro medico. Derek avrebbe potuto continuare a operare all'ospedale di Tyler, o negli altri numerosi ospedali della zona.

Ma non ebbe il coraggio di dirglielo. Se Stiles era disposto a cambiare la sua vita per adeguarsi a quella di Derek, per quale motivo avrebbe dovuto farlo lui, che aveva di sicuro molte più cose da perdere?

"Devi fare quello che senti" rispose alla fine. "E anch'io."

"Mi stai dicendo che non mi vuoi sposare?"

Stiles provò una stretta al cuore. Era in gioco qualcosa di estremamente importante: l'amore con la A maiuscola, del tipo che si incontrava una volta sola nella vita. Ma non sarebbe stato a guardare mentre Derek si suicidava.

"Esattamente."

La casa sul lago- Sterek AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora