Capitolo 11

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Oh, salve. Spalancò la porta per farlo entrare. Grazie al cielo era tutto in ordine.

Derek entrò. È tardissimo disse in tono velatamente accusatorio.

Era indietro con il lavoro. Mi sono rimesso in pari.

Dunque era in ufficio?

Beh, in ufficio e a mostrare delle case. Molti clienti possono vedere le case solo dopo il lavoro. Cosera? Un interrogatorio? Che cosa gli importava fino a che ora lavorava? Poi, tutta un tratto, ricordò: Bethany. Era stato incauto da prometterle che lavrebbe aiutata a costruire un acquario per il suo pesciolino.

Stiles si portò una mano alla bocca. Mi dispiace. Disse subito. Mi dispiace tantissimo. Mi sono completamente dimenticato di sua figlia. Come sta il pesce? È ancora vivo? Lo condusse nel soggiorno e gli fece segno di accomodarsi, ma lui rimase in piedi.

Vivo e vegeto, grazie. E alloggia nella nostra vasca da bagno, grazie a lei.

Stiles non riuscì a trattenere una piccola risata.

Oh, non dica così. Era una battaglia persa in ogni caso.

È colpa sua se Bethany ha preso quel dannatissimo pesce.

Mentre lei avrebbe preferito starsene li con la canna in mano senza prendere niente, immagino.

Esattamente. Dopo un po avremmo rinunciato e avremmo cercato un altro passatempo. Invece, adesso, Bethany vuole solo pescare.

E che cè di male? La pesca aiuta a consolidare i rapporti fra genitori e figli disse Stiles. Mio padre e io pescavamo per ore e ore, per tutta lestate. E pulivamo e mangiavamo il pesce, anche.

A volte mangiare quel pesce era lunico modo per andare a letto digiuni.

Magari Bethany potrebbe andare a pescare con suo padre.

Temo che sia un po difficile. È morto.

Derek si passò le dita fra i capelli. Mi scusi. Ho parlato senza pensare.

Non cè problema. Che cosa ho fatto, esattamente, per farla arrabbiare così tanto?

Derek si sedette. Ha deluso Bethany, tutto qua. Bisogna stare attenti quando si parla con i bambini della sua età: prendono tutto alla lettera. Ha detto dopo il lavoro, che per lei può voler dire oggi, domani o il prossimo fine settimana. Ma Bethany ha immaginato che alle cinque in punto sarebbe stato a casa nostra, con un acquario, la ghiaia e le piantine di plastica.

Mi dispiace, sul serio. Ammetto di non avere molta esperienza con i bambini.

A ogni modo, Bethany ladora.

Stiles ne fu lusingato. Nessun bambino si era mai affezionato a lui dopo che Scott era diventato grande. Aveva sei anni quando era nato suo fratello, e a quel tempo gli piaceva moltissimo aiutare sua madre a prendersi cura di lui. A volte diceva che Scott era il suo bambino. Era rimasto attaccato a lui fino a quando non si era accorto che lui era solo il fratello maggiore e no un genitore.

Derek lo sorprese a sorridere. Non ci trovo nulla di divertente. Bethany ci è rimasta molto male.

Non stavo sorridendo per questo. Stavo pensando a unaltra cosa. Allora, come posso rimediare? Crede che dovrei andare subito da lei e chiederle scusa?

Bethany sta dormendo.

Certo. A questora, è giusto che dorma. Lo farò domattina, che ne dice? Avevamo un acquario in ufficio, penso che sia in magazzino. Posso portarlo a casa, se crede.

Derek non sembrò particolarmente entusiasta dellidea, infatti era ancora corrucciato.

Che cè?

Cè che non voglio che le faccia delle promesse che sa di non poter mantenere, tutto qua.

Ma manterrò la mia parola. Sempre che

Oh, maledizione! Corse a prendere la sua valigetta e ne estrasse il suo cellulare. Pigiò un paio di tasti e sullo schermo apparse la lista degli appuntamenti. Lindomani aveva una riunione alle sei e unaltra alle otto. In effetti, non avrebbe avuto un minuto libero. Ma forse, subito dopo mangiato, se posticipava la visita alla tenuta Desmond

Non ha tempo, vero? disse Derek, in tono vagamente trionfante.

Sì, invece. Devo solo sistemare un paio di cose, prima.

Quante ore al giorno lavora?

Stiles si strinse nelle spalle. Non mi sono mai fermato a contarle. Immagino dieci. O dodici. O quattordici. Se fosse stato onesto, avrebbe ammesso che normalmente non rincasava, ma prima delle otto, nove di sera.

Ed è questa la sua cena? chiese Derek, accennando alla confezione di barrette energetiche.

È veloce, semplice, povera di grassi e nutriente. Che cosa si può volere di più?

Fibre, tanto per cominciare. E acidi grassi omega-3.

Adesso parla come il mio medico.

Ho letto molto sullargomento. Quandè stata lultima volta che si è misurato la pressione?

Perché mai dovrei avere un problema di pressione? Non sono grasso e non fumo.

Fa esercizio fisico?

Si può sapere perché mi fa tutte queste domande? lo disse ridendo, ma era sulla difensiva.

Mi preoccupo per la sua salute, tutto qua.

Beh, salvi pure la sua preoccupazione per qualcun altro, io non ne ho bisogno.

Suo fratello scelse proprio quel momento per arrivare a casa. Entrò dalla porta del garage, e non era solo. Stiles si lasciò scappare un piccolo gemito. Quella casa stava diventando una stazione ferroviaria, mentre lui voleva solo fare un bagno e andare a letto.

Ehi, fratellino, ti ricordi di Isaak, vero?

Stiles si sforzò di sorridere. Certo che si ricordava di lui era il banconista in una gelateria, a primo sguardo non sembrava molto sveglio, ma poteva essere solo una sua impressione.

Salve, Isaak, che piacere vederti.

Presentò Isaak e Scott e Derek, e i tre si scambiarono un saluto. Scott guardò Derek come se fosse trasparente, cosa che faceva con tutti coloro che avevano più di trentanni, liquidandoli come influenti. Isaak, invece, lo squadrò da capo a piedi e poi gli fece un sorriso sfacciato, come per dire che i suoi pregi non gli erano affatto sfuggiti.

Andiamo. Scott prese Isaak per mano e lo tirò verso la sua stanza. Lui lo seguì, riluttante. Fu in quel momento che Stiles si ricordò che cosa aveva fatto nel suo scatto dira.

Ehm, Scott? Ti posso parlare un momento?

Dopo.

Si fece piccolo, piccolo, mentre Scott apriva la porta.

Cosa diavolo hai combinato qua dentro? Cosè questo porcile?

Stiles si rimboccò le maniche e si preparò allo scontro. Ma prima doveva concludere con Derek. Non voleva che lo sentisse litigare con suo fratello. Lo accompagnò alla porta.

Se è daccordo, domani allora di pranzo passerò da voi e chiederò scusa a Bethany.

Derek parve incerto. Se le dico che viene, e poi lei non si fa vedere

Verrò. Mentre lo stava praticamente buttando fuori dalla porta, sentì odore di sigaretta. Scott? Hai fumato? gridò da sopra la spalla.

Ehm devo essere io.

Lei? Fuma? Oh, complimenti! disse, sarcastico. Mi chiedo con quale coraggio

Non gli diede il tempo di terminare la frase.

Ho smesso.

Quando?

Circa mezzora fa. In realtà, non fumo più.

Non è affar mio se ha deciso di suicidarsi, ma credo che dovrebbe pensare a Bethany.

E con ciò, Stiles gli chiuse la porta in faccia.

La casa sul lago- Sterek AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora