Capitolo 7

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Chantal

"Non importa Chantal quando vuoi parlare sai dove trovarmi"

Queste sono le sue ultime parole, dopo che mi ha buttato in faccia la sua storia. Non avrei mai pensato che lui avesse sofferto nella vita.

L'ho sempre visto col sorriso, non l'ho mai visto arrabbiato con la vita.

Io almeno due genitori li ho avuti fino a quando non ho scoperto quell'assurda verità, chiudendomi in me stessa e odiando il mondo.

Sono tre mesi che sono qui e ancora sono al punto di partenza.

Ed è un mese che non ho avuto il coraggio di richiamarlo, ma lo penso tutti i giorni.

Cristian mi manca.

L'altra sera mentre parlavo con Leonie ho sentito che c'era qualcosa che mi nascondeva e l'ho costretta a parlare, scoprendo che lui frequenta Rachele.

La ragazza della sera della discoteca.

E non so perché ma la rabbia è tanta.

Mi ridesto dai pensieri quando, a bassa voce Agneta mi chiama dal corridoio numero sei della biblioteca.

"Per favore mi controlli sul computer se Dracula di Bram Stoker deve rientrare in settimana? Sono sulla scala" mi chiede con la sua gentilezza

Lavorare con lei è uno spasso è simpatica, divertente e dolcissima.

Corro alla scrivania dove abbiamo il computer, controllo e poi torno da lei per non urlare perché ci sono degli studenti che stanno svolgendo una ricerca.

"Dovrebbero riportarlo stasera" la informo

Lei annuisce scendendo dalla scala, avviandosi alla reception dove un signore dai capelli brizzolati attende.

La seguo e appena arriviamo lei gli dice:
"Se può ripassare domani mattina signor Nyberg, glielo consegnerà direttamente Chantal" precisa

L'uomo si volta a guardarmi sorridendomi e io accenno un sorriso.

Dobbiamo essere cordiali con i clienti.

"Non sei di qui, vero?" domanda con gentilezza

"No sono italiana, sono qui per lavorare e imparare la lingua" rispondo diretta

Lui annuisce, ci saluta e se ne va dicendoci che ripasserà domani mattina.

Il pomeriggio scorre veloce e alle venti in punto chiudiamo la biblioteca, avviandoci a casa dove troviamo Fabian intento a scaldare gli Kroppkakor, sono degli gnocchi di patate ripieni di carne di maiale o pancetta serviti al burro o con marmellata di mirtilli.

"Ciao ragazze com'è andata oggi?" chiede baciando sua moglie

"Tutto bene" gli rispondo svelta andando a lavarmi le mani per poi mettermi seduta a tavola

Fabian lavora nella macelleria di famiglia, è un ragazzo tranquillo e gentile, anche se parla poco.

Ma devo dire che mi hanno fatta sentire come se fossi a casa, da subito.

Agneta a ventotto anni e Fabian trenta, ho scoperto dopo pochi giorni dal mio arrivo che lei è cugina del mio professore, che ogni tanto chiama per sapere come va.

Dopo aver aiutato Agneta a rimettere a posto, lei mi guarda con tenerezza e mi sussurra all'orecchio.

"Fossi in te lo chiamerei"

La guardo basita.

"E' un mese che sei più triste del solito, ed è un mese che non fai più telefonate ad una certa ora" mi fa presente

Sorrido imbarazzata

"Ci sono passata prima di te con quel testone che adesso stà leggendo il giornale e a volte, se vogliamo essere felici, bisogna abbassare la cresta" mi dice sorridendomi

La guardo con dolcezza perché anche se sono solo tre mesi che ci conosciamo, lei è proprio la persona di cui avevo bisogno.

Un'amica vera che non chiede ma ti consiglia al meglio.

E col cuore che batte corro in camera agguanto il telefono ed esco in giardino, fregandomene dell'ora e anche se fosse impegnato con quella.

Attivo la videochiamata e dopo vari squilli lui risponde, lo vedo sorpreso.

"Ciao" mi dice sembra seduto su una poltrona, forse in camera sua

"Ciao" gli rispondo guardandolo

I suoi occhi azzurri brillano come se gli facesse piacere vedermi e quando mi dice:
"E' bello vederti"

Il mio cuore batte più forte.

Non rispondo a quella frase, ma gli dico:
"Devo scusarmi con te. Non sapevo e non volevo..."

Cristian mi interrompe subito agitando una mano

"Lascia stare è acqua passata"

Comincia a chiedermi come stò.

"Stò bene anche se ancora non ho trovato quello che cerco" gli rispondo

Sono pronta a raccontargli tutto e a buttar fuori la mia rabbia

"Cristian sono venuta qui per..."

Ma lui mi interrompe di nuovo.

"Chantal non mi importa saperlo, a me importa sapere come stai, parlare con te e anche vederti"

E per la prima volta gli sorrido col cuore e lui fa lo stesso con me.

E' bellissimo, ma non glielo dico.

Cosa che invece lui fa.

"Sei bellissima sempre ma quando sorridi lo sei di più"

Credo di essere arrossita per la prima volta in vita mia e dall'imbarazzo gli dico:
"So che frequenti una ragazza"

Me ne pento all'istante, mentre lui si rabbuia.

"E' stata Leonie a dirtelo"

Annuisco

"Lei è bella?" chiedo infastidita

Pentendomene di nuovo.

Lui di rimando domanda:
"Sei gelosa Chantal?"

"Perché dovrei esserlo?" rispondo con indifferenza e arroganza

Ma perché non stò zitta?

"Non lo sono mai stata di nessuno, perché dovrei esserlo per una persona che non conosco nemmeno?" sentenzio mordendomi la lingua

Vedo il suo sguardo cambiare

"Mi sembra che tu ti scaldi un po' troppo per una che dice di non importargli" precisa diretto

Non riesco a fermarmi e sbraito:
"Della tua vita puoi fare quello che vuoi, sei solo un'amico per me"

"Bene allora se sono solo un'amico per te, se voglio parlarti di chi mi scopo lo farò di mia spontanea volontà" sentenzia irritato

"Sei uno stronzo Cristian" gli urlo chiudendo la video chiamata

Mi guardo attorno maledicendomi di quello che ho detto e fatto mentre la notte mi avvolge.

Bhè diciamo che ha provato ad essere gentile ma...
Credo proprio che la gelosia inizi a farsi sentire.

Ma cosa è andata a fare in Svezia?

Lei non fa per me (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora