Capitolo 13

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Cristian

"Sono tornata per raccontarti tutto. Sei l'unico che deve sapere"

Le sue parole, la sua voce triste, affranta, sono entrate nella pelle come spilli.

Il suo sguardo colpevole è stato un pugno nello stomaco.

Non so perché le ho detto che la chiamerò, ma sento che devo farlo.

Ricordati Maddy! La vocina interiore mi riporta alla realtà

Cazzo!

"Ehi"

Il tono di voce di Andrea mi fa alzare lo sguardo su di lui.

"Che cazzo ci facevi nell'ascensore con Chantal?" domanda risentito

"E tu come fai a saperlo?" gli chiedo, ma poi la risposta arriva spontanea

"Cazzo le videocamere... Lucas"

Andrea annuisce storcendo un'angolo della bocca

"Mi spieghi che combini?" domanda guardandomi

"Niente, voleva parlare con me" gli spiego

"Nell'ascensore" esclama perplesso

"Un luogo vale l'altro" gli rispondo con indifferenza

"Anche il letto può essere un luogo. Cristian stai parlando con me, non con un cretino" ribatte

"Ascolta io devo lavorare" gli dico risentito

Non ho voglia di ascoltare le sue prediche adesso, mi avvio verso la stanza delle stampanti e lui mi segue.

"Hai intenzione di farmi da guardia del corpo?" lo schernisco

"Bhè se te ne serve una, te lo posso imprestare" dice ridendo Nicholas che stà arrivando dal corridoio

"Ho dovuto prendere le scale perché c'era l'ascensore bloccato" ironizza scherzando

Li guardo tutti e due e incrociando le braccia al petto li affronto.
"Mi spiegate perché mi state col fiato sul collo?"

"Non vogliamo che tu soffra di nuovo" precisa diretto Andrea

"Non credi che io sia cresciuto? Non sono più quel ragazzino" gli faccio presente

Nicholas mi guarda perplesso

Sbuffo mettendomi appoggiato ad uno dei tavolini nella stanza e gli informo, tanto è quello che vogliono, ormai gli conosco:
"Ha bisogno di parlare con me, tutto qui"

"E cosa vuole?" chiede il moro che stà con mia sorella

"E che cazzo ne so" esclamo alzando le spalle

"Attento a quello che fai ragazzo. Ricordati di Maddy" puntualizza Nicholas

Scuoto la testa destabilizzato da questo interrogatorio

"Ma volete smetterla! Tu sai quanto tengo a Maddalena" sbraito guardando però Andrea

"Adesso basta fatela finita, ho del lavoro da fare" sentenzio

Mi alzo, prendo gli attrezzi e mi volto verso le due stampanti a cui devo cambiare le spine.

Li sento borbottare e prima che escano dalla stanza, Andrea mi avverte dicendomi:
"Sappi che non finisce qui. Ti tengo d'occhio"

Non gli rispondo per non dargli modo di continuare, so da solo cosa devo fare.

E appena esco da lavoro corro dalla mia ragazza che trovo intenta a cucinare.

Lei non fa per me (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora