Capitolo 23

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E' passata una settimana da tutto il casino successo.

Andrea è serio più del solito, Ginevra mi parla a stento, Maddy non risponde né alle mie chiamate né hai messaggi.

Sul posto di lavoro Pietro è dalla mia parte, lui non la sopporta proprio Chantal. Mi ha spiegato quello che si sono detti nell'ascensore e quello che Leonie le ha detto quella sera.

Lei è ossessionata da me, hanno tutti ragione.

Il mio amico mi ha anche detto che Franco ha dato di matto con lei, dopo che ha parlato con Nicholas.

Chantal per il momento si tiene alla larga, anche se a volte la becco a guardarmi quando la incrocio nell'azienda.

L'unica che mi dà affetto è la mia mostriciattola Martina, negli ultimi cinque giorni è venuta da me tutte le sere e insieme abbiamo guardato i film della Disney.

Oggi pomeriggio mi ha convinto ad andare con lei al parco per farla volare sull'altalena.

E' una bambina molto sveglia per i suoi quasi sei anni di vita e me ne rendo conto quando ad un tratto mi dice:
"Zio sei troppo triste. Non pensare a quella stronza pensa alla zia Maddy"

Stò per scoppiare a ridere ma mi trattengo e l'ammonisco con dolcezza per la brutta parola che ha detto.

"Scusa" si affretta a dirmi

"Ma è stata la mamma a dirla a papà" si giustifica all'istante

Sorrido tra me e me dicendole che non deve dirla anche se l'ha sentita dalla mamma.

Dopo quasi due ore al parco riporto la mostriciattola a casa, suono e Ginevra viene ad aprire, abbraccia la piccola baciandola per poi rivolgere il suo sguardo severo su di me.

"Non hai più le chiavi?" chiede brusca restando sulla porta

"Sì ce l'ho ma non sapevo se potevo usarle" le dico diretto

Scuote la testa e si sposta per farmi entrare, lava le mani a Martina per poi mandarla a giocare in camera sua.

Sono in estremo imbarazzo davanti a mia sorella, mi sembra di essere tornato dodicenne, quando al San Matteo avevo timore a chiederle qualcosa.

Mi metto seduto in cucina mentre lei prepara i peperoni ripieni, per poi metterli in forno.

Si volta a guardarmi e mi chiede con tranquillità che mi spiazza:
"Dimmi la verità Cristian. Cosa provi per Chantal"

Rimango in silenzio per qualche minuto con i nostri sguardi fissi l'un l'altro. I suoi occhi verdi mi scrutano con dolcezza e una punta di severità e a quel punto le dico tutto quello che provo con sincerità:
"E' stata una parte importante della mia vita e c'è stato il momento che l'ho odiata come non ho mai odiato nessuno, ma poi mi sono reso conto quando l'ho rivista, quando ci siamo parlati che le voglio bene, ma ti giuro Ginevra il mio è solo affetto. Non potrei farle del male"

Lei sospira.

"Cristian è importante a questo punto che tu capisca bene cosa vuoi dal futuro. Con chi ti vedi tra cinque, sei, sette anni? Chi vuoi al tuo fianco?" sentenzia seria

A quelle parole non ho alcun dubbio e le rispondo all'istante sorridendole:
"Il mio futuro è Maddy. Voglio solo lei al mio fianco"

Ginevra si avvicina senza mai staccare gli occhi da me, si china e mi abbraccia per poi tornare a guardarmi.

"Chantal deve sparire dalla tua vita. Solo così potrai riconquistare Maddalena" mi fa presente

Annuisco convinto.

Maddy

Stamattina devo passare in agenzia da Silvia, mi ha commissionato un lavoro impegnativo, devo creare dei libri per bambini con del materiale che devo valutare, che poi venderà e il ricavato lo donerà in beneficienza. Lei non può muoversi perché ha una campagna pubblicitaria importante da seguire e così mi ha chiesto di andare da lei.

Entro nello stabile presentandomi alla reception e la ragazza dall'altra parte del bancone mi indica la strada, la ringrazio e mi avvio.

Salgo al piano indicatomi e cammino per il corridoio, giro a destra e noto infondo la grande porta dell'ufficio di Silvia.

Faccio per bussare quando una voce femminile mi fa desistere.

"Guarda che sbagli porta se sei venuta per reclamare quello che non è più tuo" sentenzia con arroganza

Mi volto guardando Chantal a qualche metro di distanza da me

"E chi ti ha detto che non è più mio" ribatto capendo a chi si riferisce

"Vi siete lasciati lo so per certo" mi dice con spavalderia

"Tu non sai proprio un bel niente" replico

Lei ride divertita

"Lo so perché adesso scopa me da quel venerdì. Tu lo hai lasciato trovando quei preservativi nel cassetto del comodino o quelli in bagno" precisa troppo convinta di sé

Non replico a questa sua affermazione capendo il tranello visto che si è confessata da sola senza rendersene conto.

"Adesso è mio e tu non conti più niente" afferma decisa

"Non ne sarei così convinta fossi in te" sentenzio

Lei si avvicina.
"Ero da lui anche ieri sera e mi ha scopata per tutta casa. Cristian ci sa fare e solo lui mi fa godere in quel modo" mi fa presente sorniona

Stringo la mascella dalla rabbia, questa ragazza ha coraggio da vendere, le sue bugie sembrano vere.

"Sai cosa penso Chantal?" le dico seria

Lei mi guarda con superficialità senza rispondere e io continuo:
"Credo che tu ti faccia troppi film"

Scoppia a ridermi sul viso, poi torna seria e col suo sguardo da effimera stronza mi dice:
"Ti ho tolto dai coglioni per sempre. Fattene una ragione. Non hai più potere su di lui"

Allungo un braccio per darle uno schiaffo ma una mano mi ferma e prima che riesca a voltarmi, la voce di Silvia tuona nel corridoio.

"Ferma amica mia non ne vale la pena"

Poi si rivolge a Chantal con sguardo rude.

"Non tollero queste cattiverie, non tollero le stronze come te in generale ma soprattutto qui dentro, nella mia azienda" precisa

"Ho ascoltato tutto quello che hai detto. Sei una bugiarda, arrogante, presuntuosa. Cristian non è tuo e non lo meriti. L'hai perso quando hai deciso di non volerlo più nella tua vita, offendendolo e umiliandolo. Ieri sera non era con te perché era a casa mia, insieme ai nostri amici. Se non vuoi che ti butti fuori a calci ti consiglio di dare le dimissioni all'istante" sentenzia seria

"Silvia questo non è giusto" replica con irritazione

"Chantal non te lo ripeterò un'altra volta, vattene o sarò costretta a parlare con Nicholas e con tuo padre. A te la scelta di decidere" la informa senza dare in escandescenza

Vedo lo sguardo della perfida voltarsi verso di me e dirmi con arroganza:
"Sai che ti dico? Tienitelo pure"

Con una smorfia si volta e se ne va indispettita.

Tiro un respiro mentre Silvia mi abbraccia dicendomi:
"Tesoro tutto si risolve quando c'è l'amore vero"

Io le sorrido con dolcezza e speranzosa entrando nel suo ufficio e parlando con lei per ben due ore. Uscendone con il cuore pieno d'amore.

Forse le cose stanno per tornare alla normalità.

Ci voleva Silvia perché Chantal abbassasse la cresta.

Lei non fa per me (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora