❈ 𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐄𝐑 𝟑𝟎 - 𝐓𝐇𝐈𝐑(𝐒)𝐓𝐘

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Numerosi erano stati i gemiti che erano usciti dalla camera di Kyungmin e altrettanto era il fastidio che stava navigando fino alla camera di Yeeun: la corvina aveva deciso di andare a dormire ad un orario abbastanza comodo da consentirle di svegl...

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Numerosi erano stati i gemiti che erano usciti dalla camera di Kyungmin e altrettanto era il fastidio che stava navigando fino alla camera di Yeeun: la corvina aveva deciso di andare a dormire ad un orario abbastanza comodo da consentirle di svegliarsi fresca e riposata il giorno seguente, ma per un attimo era sembrato come se avesse chiesto la luna.

Tutto si sarebbe aspettata, tranne che sentire dei versi maschili uscire dalla camera della sua coinquilina più piccola fino a giungere nelle sue orecchie stufe e stanche di quel continuo andamento.

Yeeun aveva anche pensato di schiacciare la propria testa con le estremità del cuscino, ma non servì comunque a niente: era come se Kyungmin avesse lasciato al porta aperta, perché nessun suono sembrava ovattato.

Ogni singola parola arrivava a Yeeun con una fluidità e nitidezza tale da farla sentire male.

Si innervosiva ogni volta che doveva faticare per prendere sonno e Kyungmin lo sapeva, proprio per quel motivo aveva deciso di comportarsi in quel modo: non voleva darla vinta a Yeeun, non voleva fargliela passare liscia dopo ciò che aveva osato dire.

Per Kyungmin era giusto che soffrisse, almeno la volta successiva avrebbe pensato due volte prima di alludere a qualcosa di negativo nei suoi confronti; fatto stava che la minore si sentiva particolarmente soddisfatta: era sicura di essere stata ben udita dalla sua coinquilina, ma ciò non significava che si sarebbe fermata a quel punto.

Era ancora tanta la strada da percorrere prima di far regnare la quiete dentro quella casa.

Infatti la giovane si trovava ancora seduta sul bacino di Jimin, che aveva ben capito di non poter in alcun modo mancare di rispetto alle regole della padrona di casa: Kyungmin voleva qualcosa in particolare quella notte e lui non avrebbe aperto ulteriormente bocca per impedirglielo.

C'erano giorni in cui era lui a comandare e giorni in cui gli toccava essere succube di qualcosa.

Era arrivato il momento di essere succube.

Kyungmin era la personificazione della sensualità quella sera e Jimin non avrebbe mai potuto sapere che cosa le era capitato da averla spinta così tanto oltre, perché mai un giorno si sarebbe aspettato di vederla fargli un lavoretto di bocca.

Per fortuna a lui le sorprese piacevano in fondo, soprattutto se tutte collegate alla sera del suo compleanno.

Avrebbe accettato di tutto.

Infatti avere Kyungmin sopra era una delle nuove meraviglie del mondo che doveva essere aggiunta al catalogo grazie a diversi fattori: la sua decisione, sensualità, l'intimo che indossava che Jimin sapeva per certo che non era stato scelto casualmente, i suoi capelli lunghi, splendidi.

Neri.

Un nero troppo oscuro, troppo ipnotico, aggressivo, forte, imponente...tutto quello che era Kyungmin in quel preciso momento.

❈𝐁𝐋𝐀𝐂𝐊 𝐒𝐖𝐀𝐍 [𝐏𝐚𝐫𝐤 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora