❈ 𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐄𝐑 𝟓 - 𝐎𝐋𝐃 𝐅𝐑𝐈𝐄𝐍𝐃

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“Ti ringrazio anche per

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Ti ringrazio anche per...avermi fatto vedere la via degli artisti o...in generale le parti migliori dell'isola. Almeno so cosa raccontare quando...tornerò a casa.

Meriti...tante cose belle, Kyung.
E vedrai che...andrà sempre meglio.

Sei stato una bella scoperta.

Spero che tu non cambierai mai.
Sei bella così Kyungmin.

Sarebbe altrettanto...bello poterti rivedere.Quindi...quando vuoi...
potresti tornare...

Per me.

A presto, Jimin.

A presto Kyung.

Quelle parole.
Quelle ultime parole che Kyungmin e Jimin avevano rivolto l'un l'altra prima della partenza dell'allora ragazza bionda le tornarono in mente nel giro di pochi istanti.

E dire che erano passati dieci mesi più o meno era sconcertante: Kyungmin ricordò alla perfezione tutto ciò che si erano detti all'aeroporto e il suo cuore cominciò a battere all'impazzata perché quella era una sorpresa che non si sarebbe mai aspettata in vita sua.

Perché Jimin si trovava a Seoul?
Perché non si trovava a Jeju, da tutti i suoi amici?
Perché era su quel dannato lettino del pronto soccorso?
Quante potevano essere le probabilità che si sarebbero incontrati?

Soprattutto dopo che lei aveva deciso di interrompere lo scambio di messaggi che c'era stato da quando era tornata a Seoul...

Com'era possibile che tra tutti i posti del mondo, Jimin si trovava proprio lì?

Kyungmin non riuscì a muoversi perché era scioccata, non sapeva che cosa diavolo fare per sbloccarsi e comportarsi come sempre: davanti a sé c'era il ragazzo che aveva osato chiederle di restare a Jeju, o almeno di farsi vedere.
Da quel momento in poi Kyungmin non lo aveva più reputato soltanto il migliore amico del suo ex ragazzo, perché Jimin si era messo in mezzo alla barriera e aveva provocato delle interferenze con poco.

Con poche parole.

Kyungmin sarebbe stata soltanto bugiarda se avesse detto di non aver più ripensato a quella sua richiesta...perché sin dall'inizio le era parsa strana, pericolosa, inaspettata e logorante.

Inaspettata soprattutto.

Sentendo quel silenzio di tomba, il terzo incomodo si guardò rapidamente intorno e pensò che c'era qualcosa che non andava: perché nessuno stava parlando?
Perché l'infermiera non si stava limitando a svolgere il suo lavoro?

«Vi...vi devo lasciare da soli?» chiese allora, non sapendo che cosa fare

Kyungmin puntò gli occhi su di lui rapidamente e solo grazie a quella domanda spinta dall'imbarazzo comprese di doversi dare una mossa e cominciare a fare qualcosa: chissà che figuraccia aveva fatto stando in silenzio in quel modo.

❈𝐁𝐋𝐀𝐂𝐊 𝐒𝐖𝐀𝐍 [𝐏𝐚𝐫𝐤 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora