❈ 𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐄𝐑 𝟑𝟐 - 𝐁𝐋𝐀𝐂𝐊 𝐒𝐖𝐀𝐍

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Era arrivato il sabato di quella settimana e Kyungmin era pronta ad uscire, come ogni volta che le si presentava l'occasione per stare con Jimin: diversamente dal solito, non omise dove stava andando e si assicurò che in casa sia Yeeun che Nicha l...

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Era arrivato il sabato di quella settimana e Kyungmin era pronta ad uscire, come ogni volta che le si presentava l'occasione per stare con Jimin: diversamente dal solito, non omise dove stava andando e si assicurò che in casa sia Yeeun che Nicha lo sapessero.

Pochi pomeriggi prima aveva avuto modo di parlare con Gaeul e la bambina l'aveva fatta sorridere tantissimo in ospedale, sia per ciò che si era affrettata a dirle, sia per spiegarle cosa era riuscita a carpire da Jimin.
Ovviamente l'infermiera aveva provato a non dare troppo credito a quelle sue paroline visto che non voleva costruirsi dei castelli in aria, però secondo lei era tutto collegato.

Il bacio che Jimin le aveva dato in ospedale, i discorsi di Gaeul, l'invito di Jimin a passare quel sabato sera insieme proprio perché sapeva che il giorno seguente la minore non si sarebbe dovuta svegliare presto per il lavoro...

Era tutto collegato.

Oltretutto, Jimin quel pomeriggio le aveva anche mandato un messaggio chiaro e preciso che aveva cominciato a influenzare la mente della corvina sia in modo positivo che in negativo.

"Stasera dobbiamo parlare."

Era un testo che lasciava molto spazio all'immaginazione, perché era possibile che Jimin volesse parlare sia di qualcosa di bello che di brutto e Kyungmin non aveva idea di dove sbattere la testa onestamente.

Preferì rimanere nel dubbio, poi una volta incontrati e arrivati al parco avrebbero dato inizio a quella conversazione che sembrava apparentemente seria.

L'appuntamento sotto casa di Kyungmin era alle nove e un quarto per pensare di arrivare al parco intorno alle nove e mezza.
Quella volta la corvina si vestì imbottita poiché il gelo era mille volte più difficile da sopportare rispetto ad un semplice alito di vento.

Aveva deciso di indossare una tuta sotto il cappotto, sperando che Jimin non si facesse un'idea strana e che arrivasse a pensare che non si era voluta sistemare per bene per quell'incontro.

Così proprio alle nove e mezza furono al parco, dove Jimin parcheggiò la sua moto in un punto apposito per i veicoli a due ruote.
Si addentrarono e videro che comunque c'erano altre persone un po' sprovvedute come loro che avevano pensato bene di fare la stessa cosa, il che li fece sentire meno soli.

Kyungmin camminava con le mani dentro le tasche del cappotto, mentre Jimin si trovava al suo fianco e giocherellava con il laccio dei suoi guanti, proprio gli stessi che Kyungmin gli aveva regalato per il suo compleanno.

Sembrava apparentemente tranquillo, ma in realtà Kyungmin non sapeva che insieme avrebbero affrontato diversi argomenti che avrebbero avuto modo di convergersi verso una soluzione finale che Jimin necessitava di vedersi concretizzare.

Voleva imparare a capire Kyungmin.

Voleva entrare per un attimo nella sua testa per sapere che cosa pensava.

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