❈ 𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐄𝐑 𝟐𝟎 - 𝐓𝐑𝐔𝐒𝐓 𝐌𝐄

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«Sei in ritardo!» sentì dire Jimin non appena mise piede in officina

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«Sei in ritardo!» sentì dire Jimin non appena mise piede in officina

«Sì, lo so.» disse quest'ultimo, mostrandosi comunque propenso a recuperare il tempo perso «Che è successo mentre non c'ero?» domandò poco dopo, mentre si avvicinava ad una macchina per provare a lavorarci su

«Quella è stata già fatta.» mormorò l'uomo, mettendosi a braccia conserte e vedendo il biondo spaesato, alla ricerca di una vettura da sistemare

«Oh...ehm...allora credo che mi occuperò di quest'altra.»

«Ah ah.» sentì dire da un'altra voce

Uno dei ragazzi più giovani che lavorava nell'officina uscì da sotto la macchina per fargli capire che stava già pensando lui alle sue componenti interne.

«Va bene.» disse ancora Jimin «Allora ditemi voi cosa c'è da fare.» disse alla fine, arrendendosi e mettendosi le mani sui fianchi

«Sistemare il garage.» disse l'uomo più grande, Yejoon «Sei arrivato tardi, quindi ti dovresti prendere gli scarti.»

«Oh...favoloso.» mormorò l'altro

«Che ti è successo? Ti stavamo dando per malato!» esclamò un altro ragazzo giovane mentre si puliva il grasso dalle mani con un panno

«Ho avuto un contrattempo.» si inventò Jimin, mentre si avvicinava al garage per cominciare a lavorare «Spero il capo non se ne sia accorto.»

«Il capo non è nemmeno arrivato.» disse Yejoon «Però è stato veramente strano vederti arrivare tardi: di solito sei puntuale.»

«Arrivare tardi è la mia vera natura, mi avete beccato.» disse ironicamente il biondo «Ora con il vostro permesso, andrei a sistemare il garage.»

Jimin si voltò e andò per la sua strada senza sapere che in realtà aveva alimentato la curiosità di uno dei meccanici più giovani e che con il tempo aveva trovato sempre più gusto a spenderci due parole insieme: in realtà lo aveva invitato spesso a bere qualcosa insieme proprio per dargli un benvenuto in città, ma Jimin aveva sempre declinato.

«Hai fatto una bella festa ieri sera?» gli chiese allora, raggiungendolo e dandogli una bella pacca amichevole sulla schiena

Non lo avesse mai fatto.

Jimin si bloccò totalmente e si irrigidì tutto, al punto da dover stendere con le spalle i muscoli e fare un respiro profondo per non imprecare ad alta voce e attirare l'attenzione degli altri.

«Ehi, che ti prende?» gli chiese allora

«N-Niente.» mugolò Jimin, cercando di non far trapelare il dolore dal suo tono di voce

Per un attimo si era convinto che i graffi di Kyungmin fossero passati nell'arco della nottata, invece gli avevano dato problemi dal primo istante al punto che quella notte aveva dovuto dormire a pancia in giù per non sottoporre la sua pelle all'attrito con il materasso.

❈𝐁𝐋𝐀𝐂𝐊 𝐒𝐖𝐀𝐍 [𝐏𝐚𝐫𝐤 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora