KIM SEOK WOO
Le sue parole mi sono rimaste impresse. La dottoressa Choi è molto giovane, perché sembrava aver vissuto il tormento di cui parlava? E perché ora mi sento angosciato come allora? Lei non può sapere niente del mio passato, non è scritto da nessuna parte, eppure ogni tanto quando le sto accanto mi sento strano. Anche oggi, l'ho seguita perché ero curioso più che preoccupato, ma nel momento in cui gli agenti mi hanno informato che il figlio del signor Kim voleva investirla, mi sono arrabbiato. Ero furente con quell'uomo che aveva deciso arbitrariamente di poter togliere la vita a una persona che stava soltanto facendo l'interesse di suo padre. Non sono certo che fosse il tormento di cui parlava lei in auto, ma non sono riuscito a ignorare la situazione. Non ho potuto andarmene senza far niente e così ho occupato il tempo che avrei speso per prendere a pugni quell'uomo andando a prenderle medicine e stampelle. Peggio ancora, il pensiero di lei ferita mi ha accompagnato durante tutto l'intervento di oggi pomeriggio. Sono stato concentrato, ma di solito il mio cervello è totalmente assorbito dal mio lavoro, mentre oggi non lo era.
Credevo fosse come Jung Yu Mi, una donzella che mendicava attenzioni per ogni ferita, cercando protezione, invece ha cercato di allontanarmi più di una volta, nonostante si professasse pronta a sposarmi. Non si è lamentata per il dolore nemmeno una volta mentre ero con lei, né durante l'intervento, né dopo, in auto verso casa. Anche questo pensiero mi secca. Darle un passaggio fin qui non mi è pesato, forse è solo perché lei non me lo ha chiesto. Nel periodo in cui ho provato a frequentare la figlia del mio mentore lei mi chiedeva spesso di uscire, di accompagnarla in giro, di comprarle cose. Anche le altre donne con cui sono uscito successivamente apprezzavano il mio status e vedevo la delusione sui loro volti quando non mi offrivo di fare tutte quelle cose che alle ragazze piacciono. Quelle attenzioni inutili di cui sembrano cibarsi per vivere. Sono tutte sciocchezze e non ho tempo né voglia per assecondarle. Ora che ci penso, dovrei far avere alla dottoressa Choi il conto per ciò che le ho comprato oggi.
Sorrido ironico, ripensando a quanto poco ero sorpreso nel momento in cui ho capito che l'appartamento che ha preso in affitto è accanto al mio. Soprattutto, è di mia proprietà. L'ho affittato a una conoscente di mamma, non avevo idea che fosse sua zia, ma questa catena di coincidenze mi sta coinvolgendo in modo surreale. Ho finalmente capito chi è che ascolta Kpop tutto il tempo, anche se apprezzo il sound più rock del previsto che ha scelto. Quelle melodie sdolcinate e da fumetto di alcuni gruppi femminili proprio non riesco a sentirle. A proposito, strano che stasera non abbia messo la musica, forse...
Balzo in piedi prima ancora che il mio cervello abbia il tempo di analizzare la provenienza del rumore che ho appena sentito. Il tonfo di qualcosa di metallico, ma anche altro. Vuoi vedere che è caduta? Esco in pantofole, raggiungendo in soli tre passi la porta dell'appartamento in cui vive e busso. "Choi Ma Ri?" Niente. "Choi Ma Ri? Marina?" resto in attesa con l'orecchio quasi appoggiato alla porta, sperando di sentire qualche rumore che indichi che è cosciente, ma quando non sento nulla, anche le mie remore morali vanno a farsi fottere, troppo preoccupato che le sia accaduto qualcosa. Dovrei chiamarla? Provo a far partire la telefonata, ma suona a vuoto e non sento niente al di là della porta, forse ha la modalità silenziosa. Cazzo!
Mi scuserò dopo. Attivo la tastiera e digito il codice di accesso, entrando in casa come una furia, cercando di capire dove possa essere. Non è un grande appartamento, l'ho comprato con l'idea di unirli prima o poi, ma allo stesso tempo, quando la vedo riversa per metà giù dal divano e con le stampelle a terra, mi sembra lontanissima. "Choi Ma Ri" grido sperando di ottenere una reazione. La scuoto per le spalle, strappandole una smorfia e solo in quel momento mi rendo conto che ha una ferita sulla spalla. E indossa soltanto una canottiera, dannazione. "Ma Ri svegliati, Ma Ri" chiamo ancora. Stavolta sbatte le palpebre, una volta, due, poi apre gli occhi.

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Doctor K
RomanceChoi Ma-Ri è la migliore anestesista del Cedar Sinai, ma decide di trasferirsi in Corea del Sud. Il motivo? Anni fa si è innamorata a prima vista di un dottore dell'ospedale in cui era ricoverata e adesso spera di diventarne collega, o magari qualco...