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KIM SEOK WOO

Forse avrei dovuto parcheggiare il mio rumoroso amico nell'altro appartamento, così avrei potuto dormire con Ma Ri e non tornare qui, ma lei ha ragione, una volta che mi son preso la responsabilità, non potevo lasciarlo da solo. Cristo, lei non ha idea dell'effetto che mi ha fatto, con le guance rosee per l'alcol e quello sguardo furbo, mi ammaliava anche senza parlare. Non l'avrei lasciata dormire se fossimo rimasti assieme, ma per nulla al mondo avrei rischiato che Park Yoo Sik la vedesse così.

Ma Ri ci mette un pochino a svegliarsi al mattino, il suo corpo si muove meccanicamente, ma la mente non è subito attiva, è di quelle persone che siedono a tavola fissando il vuoto, mentre fanno colazione. All'ora in cui lei si sveglia di solito sono già andato a correre e ho fatto la doccia. Non stamane, però. Devo prima rimettere in piedi Yoo Sik e mandarlo a casa sua, poi potrò andare a svegliare Ma Ri.

Park Yoo Sik mugugna mentre gli annuncio che casa mia non è un posto dove può bivaccare quando è ubriaco e che è rimasto per la notte soltanto grazie all'interferenza di mia moglie, ma non replica quando gli metto davanti la colazione e un rimedio contro la sbornia. "Sbrigati, tra un'ora devi essere in ospedale e non voglio darti un passaggio."

"Come fai ad essere così crudele? Guardami, sono un disastro, non riuscirò a tornare a casa e cambiarmi prima di andare al lavoro!"

"Moderati, la prossima volta." Non è un problema mio, che vorrei abbandonarlo qui e tornare nell'appartamento accanto.

"Che pessimo amico! Non so cosa ci veda in te l'americana" bofonchia.

"Andrò a scoprirlo, grazie per l'interessamento. Mangia e cambiati, lì ci sono pantaloni e camicia. So che non ce la faresti, il mio cervello funziona perfettamente a differenza del tuo."

"Mmm. Tua moglie dov'è a proposito?"

"Stanotte ha dormito nel suo appartamento. Quando sei ubriaco soffri di disturbi del sonno, te lo ricordi?"

"Temevi che l'avrei spaventata?"

No, che la vedessi abbandonata al sonno, con pochi vestiti addosso. In quel caso avrei perso un amico, perché te l'avrei fatta pagare.

"Abbiamo appena cominciato a condividere gli spazi, ho pensato che non fosse pronta a gestire un'altra persona, soprattutto una come te. Guarda che casino hai combinato!" Il soggiorno è in condizioni pietose, nella notte si è spogliato, restando in intimo e calzini, una visione orrenda. La coperta che gli ho dato è arrotolata per terra, ma gli avvolge ancora un piede e lui non se n'è nemmeno accorto. Bah.

Yoo Sik si guarda attorno, rendendosi conto solo ora delle sue condizioni. "Oh. Ah, ok."

"Chiudi la porta quando hai finito" annuncio prima di afferrare la valigetta e la giacca e andarmene. Chissà com'è Ma Ri quando si sveglia dopo una serata alcolica.

Le parole dolci che stavo provando nella mia mente per svegliarla mi muoiono in gola, quando mi rendo conto che è già sveglia. Meglio ancora, si sta stiracchiando al sole, proprio davanti alla portafinestra che dà sul balcone. Le gambe nude e.. è la mia camicia quella? Si volta appena, al rumore della porta d'ingresso ma sono totalmente concentrato sulla sua figura. Davvero non mi ero accorto fin dall'inizio di quanto sia sexy? Mi gratifica con un sorriso genuino. "Buongiorno, sei tornato."

Sorrido a mia volta come uno scemo, avvicinandomi a lei, che sembra non aspettare altro che le mie braccia, spalancate per accoglierla. Respiro il profumo dei suoi capelli appena lavati, assorbendo un po' della sua gioia nel vedermi. "Ho preparato la colazione, ma non sapevo se avresti mangiato con il dottor Park."

"Preferisco fare colazione con te." Nel momento in cui lo dico, al suo orecchio, un brivido l'attraversa, lo sento e il doppio senso delle parole che le ho sussurrato mi acceca. Non so perché io sia diventato così nei suoi confronti, ma non posso negare che mi sento vivo davvero in questi momenti. La bacio, ignorando il tavolo accanto a noi e non la lascio finché non andiamo a sbattere contro qualcosa. Mi guardo attorno, siamo finiti in terrazzo, non mi ero reso conto che la porta fosse aperta.

Doctor KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora