KIM SEOK WOO
Ho rischiato di rompere un altro elastico, mentre guardavo Ma Ri apporre la sua firma sul modulo per la registrazione del matrimonio. Ovviamente lei non mi ha visto, non le avrei permesso di capire quanto tutto questo mi agiti. Più la conosco, più il desiderio di prendermi cura di lei monta dentro di me, la voglia di proteggerla, di farla ridere e dio solo sa come dev'essere quando prova piacere. Voglio tutto questo, se è di lei che si parla e il modo più sicuro per raggiungere il mio scopo è cominciare col darle ciò che desidera: la mia firma accanto alla sua, in un documento che prova che lei, ora, è legalmente mia.
Cristo, la soddisfazione m'impedisce di mantenere il mio solito aplomb e rischio di cedere e sorridere come un idiota. Mi concedo solo un largo sorriso, a beneficio dell'impiegato dell'Ufficio degli Affari Civili, mentre poggio la mano sotto al gomito di mia moglie e lo ringrazio, prima di uscire. "Adesso torniamo a casa?" domanda Ma Ri però mi dispiace chiudere qui la giornata, dopotutto anche se è solo un accordo, desidero questa donna nel mio letto e compiacente, dovrei almeno corteggiarla un po' prima.
"Devo fare la spesa, va bene se per stasera ci fermiamo a mangiare qualcosa fuori?"
"Certo, dobbiamo anche parlare di ciò che si aspetta di preciso da me."
Guido per poco, parcheggio davanti a un ristorante che conosco bene, è riservato e si mangia cibo ottimo. Non ho la testa per pensare, adesso, forse mettere qualcosa nello stomaco sarà d'aiuto. "Un tavolo per due, per favore. Accanto alla vetrata se possibile."
Seguiamo la cameriera e ne approfitto per tenerle il polso. Il suo calore e il profumo di pulito è simile al mio, veniamo entrambi dalla sala operatoria, ma è rassicurante. Le scosto la sedia, una cortesia che non mi costa niente ma gratifica lei, per fortuna. Abbozza un sorriso e si aggiusta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Sembra in imbarazzo ed è adorabile. Lascia che ordini io per entrambi, dato che è la sua prima volta qui e poi restiamo soli, accanto alla vetrata che dà sulla via e, oltre, sul fiume Han.
"Allora, dottore, come si sente ad essere sposato?"
"Chiamami per nome, altrimenti nessuno crederà che siamo sposati. Almeno fuori dalla sala operatoria." Ti prego voglio sentirti dire il mio nome. Spesso.
"Seok Woo, sei pentito di avermi sposata?"
Sorrido apertamente. Non mi aspettavo questa domanda, non subito almeno. Mi piace come mi prende in contropiede praticamente sempre. Avere a che fare con lei è galvanizzante. "Mi piacciono le conversazioni brillanti, quindi per ora sono soddisfatto. Piuttosto, quanto tempo ti occorre per fare i bagagli?"
"Hai intenzione di sbattermi fuori, alla fine?"
"No, vivremo assieme, ovviamente. E' il metodo più veloce per imparare qualcosa uno dell'altra e soprattutto raggiungere quel livello di intimità che ci si aspetta da una coppia di sposini. Inoltre, sarebbe strano se si scoprisse che non viviamo insieme dopo il matrimonio."
"Giusto, darebbe l'idea che non crede in un'unione duratura" commenta e le sue parole mi infastidiscono, ma non quanto quelle successive. "Ad ogni modo, i miei bagagli sono pronti, avevo intenzione di trasferirmi altrove approfittando del fine settimana."
"Volevi andartene?" sbotto e lei alza appena le spalle.
"Quando hai scoperto che abitavo nell'altro tuo appartamento non eri entusiasta e ti ho detto che se fosse stato un problema, avrei cercato un altro posto dove vivere."
"Non ho mai detto che era un problema."
"Non hai nemmeno detto che ti stava bene che vivessi lì, perciò... dopo averti sentito parlare con Jung Yu Mi ho pensato che fosse il momento di trovarmi una sistemazione diversa. Mia cugina mi ha trovato un monolocale."
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Doctor K
RomanceChoi Ma-Ri è la migliore anestesista del Cedar Sinai, ma decide di trasferirsi in Corea del Sud. Il motivo? Anni fa si è innamorata a prima vista di un dottore dell'ospedale in cui era ricoverata e adesso spera di diventarne collega, o magari qualco...