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CHOI MA RI

Cosa ho fatto nel mio secondo giorno di infortunio? Mi sono rincitrullita davanti alla tv. Ho dormito male a causa del dolore alla rotula, quindi mi sentivo stanca e ho deciso di non fare nulla, solo riposo, come mi ha prescritto l'ortopedico. Ho preparato da mangiare, ma soltanto quello. Ho visto un'intero drama e sto per iniziarne un altro, quando suonano il campanello. Infilo il tutore e cammino fino alla porta, soltanto per avere un dejàvu. "Dottore, come mai qui?"

"Ho dei casi da esaminare" dice entrando, ma il profumo di cibo che si trascina dietro lo tradisce.

"Li esaminerà mentre cena?"

"Vuole da mangiare oppure no?" Sbotta infastidito e a me scappa da ridere, ma lui mi fulmina con lo sguardo e devo smettere subito.

"La ringrazio per la cena, prego si metta comodo" lo esorto accomodante. Aspetto finché non abbiamo sistemato tutto sul tavolo, prima di chiederglielo. "Dottore, ieri sera mi ha detto che avremmo dovuto parlare di ciò che ha raccontato a sua madre di me, pensa che stasera affronteremo l'argomento?"

Posa le bacchette sul tavolo e mi pento di aver aperto bocca, quando resta in silenzio e con lo sguardo sul piatto. "Mia madre mi ha chiamato dopo il nostro appuntamento al buio" dice poi "era curiosa e quando le ho detto che anche lei è un dottore si è emozionata. Era talmente eccitata all'idea che avremmo trascorso del tempo al lavoro, che mi ha preso in contropiede e quando mi ha chiesto se avessimo parlato di matrimonio, le ho detto di sì."

Scoppio a ridere più per la sua espressione costernata che per le sue parole, perché devo davvero essergli rimasta impressa se lo ha raccontato perfino a sua madre. "Non ha chiesto chi dei due avesse sollevato l'argomento?" domando ilare.

"Le ho promesso che vi avrei presentate ma a tempo debito. Non immaginavo certo che vi sareste incontrate per caso ieri. E' stato un caso, vero?" insinua.

"L'ho incontrata qui sotto, non avevo idea che fosse sua madre, o che lei vivesse nell'appartamento accanto" lo accuso. Avrebbe potuto dirmelo.

"Capisco."

"C'è qualcos'altro che dovrei sapere?"

Tentenna. "In effetti... anche questo appartamento è di mia proprietà."

"Cosa?" Aspetta un attimo ma allora... "Oh, è per questo che conosceva il codice della porta, non perché  me lo ha visto digitare." Gli piace prendersi gioco di me?

Ha la compiacenza di sembrare imbarazzato. "Non mi sembrava importante dirlo, c'erano già così tante coincidenze" si giustifica.

"Una volta capito che abitavo qui però, avrebbe potuto farlo." Non sopporto che mi tengano nascoste le cose, peccato lui non mi conosca abbastanza da saperlo.

"L'ho fatto adesso."

"Come le ho detto l'altra volta, appena possibile cercherò una nuova sistemazione. Non vorrei che pensasse che sono ossessionata da lei." Sbuffa spazientito, ma che altro dovrei fare? Sembra che io lo infastidisca e poi dice a sua madre che pensa di sposarmi, anzi non lo nega, è diverso. Eppure, come l'altra volta, non mi dice che gli sta bene se resto qui, perciò lo prendo come un segno. Dovrò chiedere a Se-Ri di aiutarmi e traslocare in fretta. Mangio svogliatamente, lui sembra improvvisamente concentrato sul cibo che ha davanti e il resto della cena trascorre nel silenzio più assoluto. "Se ha finito, lavo i piatti" annuncio. Lui è abbastanza galante da offrirsi di aiutarmi, ma rifiuto. "Ha detto che ha dei casi da esaminare, non voglio rubarle altro tempo." Non aspetto risposta, apro il rubinetto e lo ignoro.

Finito con i piatti tiro fuori il ghiaccio dal congelatore e torno verso il divano, solo per trovarlo parzialmente occupato da fogli e testi di Anatomia. Kim Seok Woo se ne sta seduto a terra, digitando qualcosa sul pc appoggiato sul tavolino. "Dottor Kim, non immaginavo sarebbe rimasto."

Doctor KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora