Capitolo 10 - La promessa

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-Shimi: «Quindi cosa vorresti da me?» Chiesi di nuovo.

L'ansia mi avvolgeva lentamente, ma per non mettere Humbert ulteriormente a rischio, dovevo rimanere calma e fredda.

-Reynard: «Mi chiedo cosa mai potrebbe volere mio padre, al punto di volerti viva o morta» Rispose.
-Shimi: «Dovresti saperlo visto che sei il primogenito, o forse non conti pressoché nulla per lui?» Risposi con freddezza.

Reynard rise, mentre un uomo vestito con la stessa armatura rimaneva in silenzio e ancora con l'elmo. "Chi è?" era la domanda che mi tormentava, ma sicuramente, avendo la stessa armatura, doveva essere del rango di Reynard. Quello che importava però era la sua attenzione e il suo mantenere la mano sul pomolo decorato in argento della sua spada.

-Reynard: «Non voglio essere spregevole come mio padre, potrei congelarti ma non lo sto facendo» Disse.
-Shimi: «E quindi, cosa vuoi da me?» Chiesi ancora.
-Reynard: «Sapere perché interessi a mio padre» Rispose.
-Shimi: «Continui a ripeterlo, ma senza dirmi altro!» Esclamai.
-Reynard: «Partiamo da domande semplici, cosa sei? A che razza appartieni?» Chiese.
-Shimi: «Una kitsune avventuriera» Risposi freddamente.

Reynard si toccò il mento pensieroso, poi si rivolse al soldato dicendogli di allontanare la mano dal pomolo della spada.

-Reynard: «Una kitsune, eh? Razza magnifica» Rispose.
-Shimi: «Cosa vuoi sapere ancora? Abbiamo finito?» Chiesi.
-Reynard: «Un'ultima domanda, chi sono i tuoi genitori?» Domandò.

Quella domanda gelò il mio sangue; sapeva chi ero, sapeva il motivo del perché lui stesse lì, eppure non lo stava ancora facendo. Con l'ansia alle stelle, risposi.

-Shimi: «Sono la figlia di Mika e dell'ex capo di Normintòn, Norubara» Risposi.
-Reynard: «La figlia del demone del fuoco, eh?» Rispose.

Demone del fuoco? Chi? Mia madre? Quindi era stata lei a dare fuoco a Normintòn, ma perché? Troppe domande, ma ora avevo finalmente una risposta: mia madre aveva dato fuoco a tutto.

-Shimi: «Cosa c'entro io con mia madre?» Chiesi.
-Reynard: «Questo non lo so, forse perché hai ereditato il suo potere» Rispose.
-Shimi: «Ciò non vuol dire che sono come lei!» Esclamai.
-Reynard: «Non sto dicendo questo» Rispose.

Appena finì la frase, diverse saette di ghiaccio si conficcarono nel terreno tra me e loro, dividendo le nostre posizioni, mentre saette di vento colpirono il suolo, sollevando un polverone.

-Voci: «ADESSO, CORRI!» Urlarono.

Ne approfittai e, sfruttando la copertura, scappai attraverso la polvere, coprendo naso e bocca con una mano. Continuai a correre, sentendo i passi svelti dietro di me, proseguendo finché le voci mi parlarono di nuovo.

-Voci: «Vai alla casetta, Shimi, ti copriamo noi»

Selene? Arnalel? Dovevano essere loro, ora era chiaro. Ascoltai e corsi più veloce che potevo, il fiatone però ben presto mi raggiunse, facendomi rallentare. Dopo un po' di corsa, ormai stanca, mi fermai e guardai attorno, accorgendomi che non ero più inseguita. Decisi di camminare per riposare le gambe. "E se non dovevo scappare? Cosa faranno a Humbert?" Pensai. Arrivai alla prima entrata della città, "Devo attraversare la città adesso" pensai ancora. Era tutto come prima, tutti chiusi in casa impauriti, forse spaventati da me? Continuai a camminare mentre sentivo gli sguardi di tutte quelle persone addosso, così mi coprii con il cappuccio per evitare gli sguardi indiscreti. Percorsi la città fino a raggiungere la seconda entrata e presi la strada per la casetta di Arnalel. Una volta raggiunta, entrai e le vidi sedute vicino al tavolo.

-Arnalel: «Troppo lenta» Disse.
-Selene: «Stai bene, Shimi? Cosa volevano?» Chiese.

Mi sedetti con loro, Selene mi passò un bicchiere d'acqua, mentre Arnalel, battendo le dita sul tavolo, dimostrava impazienza.

La Kitsune di Fuoco [Hi No Kitsune]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora