Capitolo 13 - Conferme

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Corremmo più veloce che potemmo, con l'ansia a mille e senza sapere cosa stesse succedendo.

-Selene: «Cosa sta accadendo?!?» Esclamò.
-Shimi: «Non lo so» Risposi.

Arrivammo all'ingresso del villaggio e ciò che vedemmo fu un'enorme minotauro impazzito, con se Arnalel che cercava di fronteggiarlo. Caricava con le sue corna le case e cercava di afferrare le persone. Aveva una pelle marroncina e una pelliccia attorno al collo, muscoloso e con qualche vena che sporgeva per gli sforzi; i suoi sbuffi facevano uscire aria calda dal suo naso. Corse verso un bambino che pochi secondi prima era caduto cercando di scappare, ma una saetta di vento si schiantò fra i due, allontanando e stordendo il minotauro.

-Arnalel: «Scappa ora che hai tempo!» Urlò al bambino.

Il bambino scappò, e noi raggiungemmo immediatamente Arnalel per darle supporto.

-Arnalel: «Ci siete pure voi, dovrebbe essere più facile adesso» Disse.
-Selene: «Arnalel, ma loro non dovrebbero...» Disse prima di essere interrotta da una carica del Minotauro.

Schivammo il suo attacco e ci preparammo; Arnalel però mi chiese di avvicinarmi a lei.

-Arnalel: «Qui servirebbe il tuo potere, te la senti?» Domandò.
-Shimi: «Sì» Risposi determinata.

Il minotauro caricò ancora verso di noi; io e Selene schivammo, mentre Arnalel estrasse la spada e la usò per parare l'attacco. Approfittando dell'occasione, Selene scoccò diversi dardi ghiacciati verso la schiena del minotauro; sfortunatamente, però, la sua muscolatura frantumò i dardi e non si ferì nemmeno.

-Selene: «Oh fantastico, non gli faccio nulla!» Esclamò.
-Arnalel: «Rimani concentrata!» Esclamò.

Iniziai a incanalare il mana presente nell'aria, provai lanciando una palla di fuoco, ma il minotauro non si fece nulla. Si girò verso di me e iniziò a correre.
"Dietro di me ho una casa, non posso schivarlo, la colpirebbe. Devo per forza parare, ma non sono forte quanto Arnalel" pensai.
Vidi il Minotauro avvicinarsi sempre di più a me, chiusi gli occhi, estrassi la spada e la usai per pararmi. Il pugno che parai fu così potente che mi scaraventò verso il muro della casa. Per l'impatto rimasi stordita e attorno a me sentivo solo suoni, rumori e urla. Una volta che iniziai a riprendermi, sentii Arnalel urlarmi di riprendermi e di curarmi la testa il prima possibile; ancora stordita, mi toccai la fronte e notai che la mano si sporcò di sangue. L'impatto era stato talmente forte da farmi sanguinare la testa.
"Non posso perdere tempo a curarmi, devo aiutarle" Pensai.
Indebolita, iniziai a camminare a stento verso di loro, sentendo sempre quel ronzio e quei rumori. Il minotauro mi riprese nuovamente di mira. "È forse la mia morte questa?" Pensai. Un flash di quella fatidica notte del 984, quelle fiamme alte, quella distruzione, quelle morti, mi tornarono tutte in mente, soprattutto quella sagoma nel fuoco.

In quel momento non ero più in me, la botta che avevo ricevuto e la testa ferita non mi facevano ragionare, presa da un delirio da quei ricordi, mentre il minotauro stava per tirarmi un altro pugno, un muro di fuoco si generò fra me e il Minotauro, bruciando la pelle della sua mano e facendola sanguinare. Arnalel si precipitò verso la mia direzione e si mise dietro di me.

-Arnalel: «So che è difficile in questo caso, ma cerca di controllare questo potere» Disse, con calma.

In quel momento ripresi in mano la situazione, grazie ad Arnalel che nel frattempo mi stava curando la testa. "Un muro di fiamme eh" Pensai. Il minotauro sbuffò ancora, incanalando ancor più rabbia; i suoi occhi diventarono totalmente bianchi e iniziò a sbavare. Selene prese la sua attenzione con altri dardi, permettendo quindi un distacco fra noi e lui.

-Shimi: «Grazie Arnalel, sto bene ora» Dissi rassicurandola.

In quel momento avevo imparato un nuovo modo per proteggermi non utilizzando la spada. Certo, sapevo che utilizzandolo incautamente potevo ferire chi avevo vicino e soprattutto richiedeva molto mana.
"Se questo muro di fuoco brucia qualsiasi cosa fatta di carne che lo tocchi, magari potrei utilizzarlo per..." Pensai.

-Shimi: «Arnalel, puoi ferirlo in qualche modo?» Chiesi.
-Arnalel: «Ne dubito, le nostre magie, tranne la tua, non hanno effetto su di lui. Per lo più, le nostre spade non sono di alta qualità, ma forse ho un'idea; passami la spada» Rispose.
-Shimi: «Ascolta, qualsiasi sia la tua idea, voglio che la fai mentre attirerò la sua attenzione» dissi passandole la spada.

Prese la spada e annuì. Dopo di che si avvicinò a Selene, mentre io attirai l'attenzione del minotauro con una palla di fuoco.

- Shimi: «Hey toro impazzito, vuoi ammazzare qualcuno? Eccomi!» Esclamai.

Il minotauro iniziò a caricarmi. Aspettai un paio di secondi prima di dare il segnale ad Arnalel e, una volta dato, assieme a Selene fece congelare la lama delle due spade. Insieme poi scoccarono le spade come se fossero frecce e colpendo il minotauro ai polpacci, i colpi furono così potenti che riuscirono a trafiggerglieli, facendolo cadere quadrupede. Mi avvicinai a lui e sfruttando la magia appresa, feci un muro di fiamme sotto il suo collo, fiamme che iniziarono subito a bruciargli la carne e a polverizzare l'osso del collo, decapitandolo.
Riprendemmo fiato e guardandoci attorno notammo tutte le persone avvicinarsi a noi, esultando, facendo il mio nome, seguiti da Humbert che pose la sua mano sulla mia spalla, congratulandosi con me.
"Fino a qualche giorno fa ero odiata, eppure solo perché ho ucciso un Minotauro..." Pensai prima di essere interrotta da Selene che con una piccola spinta sull'altra spalla, mi disse:

-Selene: «E dai su, sorridi, non è roba da poco!» Esclamò, avvicinandosi successivamente a Arnalel.

Mi guardai attorno, tutti erano felici per questo trionfo, eppure ero ugualmente ciò che sono sempre stata.

-Arnalel: «Se la smettete di fare casino, potrei parlare! Shimi, avvicinati un momento» Esclamò.

Calò momentaneamente il silenzio e mi avvicinai a lei.

-Shimi: «Dimmi, che succede?» Domandai.
-Arnalel: «Guarda la spalla del Minotauro» Rispose.

Mi chinai per vedere da vicino e ciò che vidi, mi fece rabbrividire, un tatuaggio magico che si stava schiarendo a forma di loto.

- Selene: «Cercavo di dirlo da prima, è strano che un minotauro attacchi così, è una razza che ha abbandonato la lotta da anni e soprattutto, già da anni sono senzienti e comunicano. Solo alcuni, come guardiani di templi, sono ancora in cattività» Disse freddamente.
-Arnalel: «Non giriamoci attorno, questo è mandato dalla Capitale, l'hanno ridotto così, in stato di animale senza più poter ragionare, non oso pensare le torture e cosa gli avranno fatto» Rispose.
-Shimi: «Tutto questo per me?» Dissi.
-Arnalel: «Probabile» Rispose.
-Shimi: «Questo non è giusto!» Esclamai.
-Arnalel: «Non puoi farci nulla, per lo più il tatuaggio che aveva, non era semplicemente per marchiarlo, ma era legato a una magia che lo continuava a torturare se non avrebbe dato ascolto, nei peggiori casi, la tortura sarebbe continuata in ogni caso» Rispose freddamente.

Tutto quello era stato fatto per uccidermi, torturare un essere fisicamente e mentalmente solo per fargli macchiare le mani al posto loro. Tutto per una volta mi fu chiaro; sapevo benissimo cosa dovevo fare...

-Shimi: «Humbert, questo posto ha bisogno di qualcuno che lo protegga e lo comanda, che lo migliori e lo fortifichi. Humbert, tu hai accolto me e altre razze che non eravamo ben viste, grazie a te abbiamo avuto una possibilità, grazie a te io sono arrivata a questo punto. Proprio per questo, io voglio che tu comandi questo luogo» Dissi.
-Humbert: «Cosa? Sei forse impazzita? Non saprei nemmeno da dove iniziare e, soprattutto, hai salvato tu tutti noi, dovresti esserlo tu» Rispose.
-Shimi: «Imparerai. Io ho un luogo in cui tornare e una battaglia che mi attende» Dissi.
-Selene: «Normintòn eh?» Disse.
-Shimi: «Sì, si torna a casa. Humbert, so che ti chiedo molto, ma proteggi queste persone e, per favore, fai seppellire questo minotauro. Non voleva attaccarci» Dissi guardando il corpo.
-Humbert: «Come fai a sapere che tutti i cittadini mi vorrebbero come capo?» Chiese.
-Shimi: «A chi non va bene che Humbert sia il vostro capo?» Chiesi alle persone presenti.

Nessuno rispose, a tutti stava bene che Humbert li avrebbe guidati.

-Shimi: «Vedi?» Dissi.
-Humbert: «Allora è il momento di dare un nome a questo luogo, Thalesìa» Disse.

Tutti esultarono dalla gioia, mentre io, Arnalel e Selene, ci guardammo negli occhi, sapendo del viaggio che ci stava aspettando.

La Kitsune di Fuoco [Hi No Kitsune]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora