Capitolo 35 - Una Salita Ardua

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Il mattino seguente, salutammo il Re e partimmo verso Thalesia. Lungo il percorso, iniziavamo nuovamente a incontrare i mostri tipici di quella zona: centauri, goblin, demoni del vento e sentinelle. Uccidendoli, notai anche un aumento di velocità della barra della maturità, probabilmente dovuto alla loro potenza rispetto ai comuni scheletri uccisi a Normintòn. Nel giro di qualche giorno, raggiungemmo Thalesia, che a prima vista risultava completamente diversa. I campi esterni erano stati riprogettati e, rispetto a prima, erano più curati e più grandi. Le mura esterne che circondavano la città erano state completamente rifatte: erano imponenti e, a prima vista solide, non presentavano crepe o zone indebolite. L'ingresso era stato migliorato con un cancello di metallo posizionato in alto, che si poteva far calare in caso di assedio, bloccando l'entrata della città. Entrando, alcune case erano sotto ristrutturazione, altre erano ancora come prima, altre ancora erano nuove, probabilmente costruite da poco. Le stradine che un tempo erano di terra, adesso erano fatte di pietra, finalmente evitando di far inciampare. Subito in lontananza, notai Humbert parlare con un ragazzo e mi avvicinai per salutarlo, anche se era un po' difficile avvicinarsi visto il passaggio dei carri con i materiali da costruzione.

-Humbert: «Quante volte devo dirtelo ancora? Non puoi trattare male le altre razze, la volta scorsa hai insultato un'elfa, questa volta invece? Hai preso dannatamente in giro un nano per la sua altezza!» Esclamò.
-Ragazzo: «Sono esseri inferiori, si affidano alle loro doti, invece noi umani, senza avere una dote specifica, riusciamo a fare tutto» Rispose.
-Humbert: «Questo non mi importa, qui si accolgono tutte le razze e il tuo comportamento va contro il mio obiettivo» Affermò.

Solo una cosa non era cambiata a Thalesia: sebbene avessi ucciso il minotauro e salvato questo luogo, gli umani continuavano ancora con i loro sguardi di odio, alimentando ciò che Humbert cercava di combattere da solo. Il ragazzo, vedendo il mio arrivo, si allontanò turbato.

-Shimi: «Sempre i soliti qui, eh?» Domandai.
-Humbert: «Shimi?!?!» Esclamò.
-Shimi: «Ehi, come va?» Domandai.

Ci accompagnò alla sua vecchia locanda e subito ci preparò qualcosa da mangiare e da bere. Mi mancava quell'ambiente, eppure dalla mia partenza, Humbert da solo lo stava migliorando.

-Humbert: «Cosa cavolo ci fai, anzi ci fate qui?» Domandò.
-Shimi: «È una lunga storia, ma riassumendola direi che la capitale mi vuole morta a tutti i costi, attaccherà Normintòn, poi Chalesìa, insomma ci stiamo preparando per la battaglia» Risposi.
-Humbert: «Cosa?!?!» Domandò sorpreso.
-Arnalel: «Shimi vuole fare un tentativo per convincere il primordiale della terra a benedire nuovamente Normintòn» Affermò.
-Humbert: «Impresa ardua, quindi immagino andrete a ovest» Rispose.
-Selene: «Esatto» Annuì.
-Shini: «Comunque devo dire che questo luogo è cambiato tantissimo in poco tempo, come hai fatto?» Domandai.
-Humbert: «Ci sta aiutando molto Chalesìa, soprattutto con i materiali; senza Re Rodrich non saremmo mai riusciti a rialzarci» Rispose.
-Shimi: «Immagino anche con l'aiuto di tua madre, credo che sapendo la notizia che sei diventato il capo di questo luogo, ti aiuti con le sue conoscenze» Affermai.
-Humbert: «Mia madre? La conosci?!» Domandò incredulo.
-Shini: «È una storia lunga anche quella, ma posso dirti che sono stata alla città portuale» Risposi.
-Humbert: «Oh no, spero sia andato tutto bene, è un po' particolare» Affermò.
-Shimi: «Diciamo che è andato tutto bene, eccetto che mi ha fatto indossare un vestito da cameriera per il suo locale» Risposi ancora.
-Humbert: «Ecco cosa intendevo quando dicevo che è particolare, è fissata con la moda e lo stile, scusala» Disse abbassando il capo.
-Shimi: «Tranquillo, se non fosse stato per lei, non sarei tornata a Normintòn per ricongiungermi con loro» Affermai.
-Humbert: «Capisco, beh, credo che avete un viaggio arduo da fare, le montagne sono ripide e non voglio levarvi altro tempo» Disse alzandosi.
-Shimi: «È stato un piacere riparlare con te. Humbert, questo luogo sta migliorando tantissimo grazie a te e spero migliori ulteriormente» Affermai alzandomi.

La Kitsune di Fuoco [Hi No Kitsune]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora