Capitolo 48 - Ultime Decisioni

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L'acqua aveva pulito e purificato, facendo scivolare via i residui della battaglia. In quel momento non avevo sentito nulla, nonostante avessi ucciso più di duecento soldati da sola, non provavo alcuno stato d'animo. Forse perché avevano scelto di non fuggire, o forse perché la mia mente era rivolta a Luriell. Allungai la mano e afferrai l'asciugamano, mi asciugai e poi lo legai attorno a me, avvicinandomi allo specchio.

"Avevo altre scelte?" Pensai.
"No" disse il Demone.

Mentre ero immersa nei miei pensieri, qualcuno aveva bussato delicatamente alla porta.

-Shimi: «Chi è?» Domandai.
-Arnalel: «Sono io, mi apri la porta?» Chiese.

Allungai il braccio, afferrai la maniglia e aprii la porta.

-Arnalel: «Pensavo ti sarebbero serviti» Disse, porgendomi i miei vestiti puliti.
-Shimi: «Come hai fatto in così poco tempo?» Domandai.
-Arnalel: «Beh, l'acqua ce l'abbiamo, ho semplicemente usato il mio vento per asciugarli» Rispose.
-Shimi: «Grazie» Dissi.
-Arnalel: «Dai su, ti stiamo aspettando di sotto» Affermò.
-Shimi: «Arrivo subito» Dissi.

Arnalel chiuse la porta e sentii i suoi passi scendere le scale. Mi voltai un'ultima volta verso lo specchio e poi mi vestii.

"Devo smetterla di pensarci, sono sempre me stessa!" Esclamai nei miei pensieri, tirandomi un pizzicotto alla guancia.

Una volta decisa, mi sistemai i capelli e scesi anch'io le scale. Guardandomi attorno nel salotto, vidi che erano tutti lì, di nuovo.

-Re Rodrich: «Stai bene?» Domandò.
-Shimi: «Sì» Risposi sedendomi.
-Midori: «Direi che la difesa è andata bene, li avete fatti fuori tutti» Disse.
-Re Rodrich: «Signorina Midori, non mi sembra il caso» Disse.
-Midori: «Oh, vero, scusa Shimi» Affermò.

Ormai avevo capito che erano preoccupati per me. Era stata la mia prima battaglia e da sola avevo ucciso tutti quei soldati, senza provare alcuna reazione. Sospirai, mi alzai e mi affacciai alla finestra.

-Shimi: «Sapete... quella sera mi affacciai qui e ciò che vidi furono solo fiamme. Non ero ancora consapevole di cosa ci fosse veramente fuori... Morte. Quando però Yhugo buttò giù la porta, intravidi all'esterno un braccio mozzato. Solo quando mi prese in braccio per salvarmi vidi cosa c'era fuori: corpi mutilati e sparsi per tutta Normintòn, urla, pozzanghere di sangue e paura. Ricordo ancora quando Yhugo, correndo, calpestava quelle pozzanghere e il suono bagnato che facevano, la sua paura e il suo tremolio, nonostante fosse uno dei soldati più forti... Ormai i ricordi mi sono tornati tutti di quella sera, non sono più confusi. Casa mia, questa casa andava a fuoco e se Yhugo non fosse venuto, sarei morta fra le fiamme di un luogo che reputavo sicuro, senza nemmeno vedere un'ultima volta i miei cari. Poi però lo uccisero dinanzi ai miei occhi... Lo vidi barcollante, con il sangue che gli colava dalla bocca, e nonostante ciò si sacrificò per salvarmi... Sapete, magari vi può sembrare una vendetta ciò che ho fatto oggi, ma non è così. Porto sulle mie spalle i ricordi e le paure della popolazione che viveva qui prima, i loro sogni e i loro desideri, i loro obiettivi e i loro fallimenti... Questo regno non può continuare a macchiarsi di sangue per la Capitale, e se per evitarlo dovrò ucciderli tutti... allora lo farò con la stessa mancanza di pietà che hanno avuto con noi» Dissi.

Nessuno disse nulla. Non era semplice, ma non potevo lasciare che quel silenzio durasse ancora a lungo. Mi girai e li guardai.

-Shimi: «Ormai siamo tutti coinvolti, li abbiamo sconfitti qui, dobbiamo sconfiggerli anche dentro le loro mura. Sono stanca di vedere come sottomettono tutti» Affermai.
-Arnalel: «Per far ciò, la principessa addormentata potrebbe pure darci una mano» Disse.
-Shimi: «Chi?» Domandai, stranita.
-Reynard: «Sono sveglio» Disse.

La Kitsune di Fuoco [Hi No Kitsune]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora