Capitolo 51 - Verità

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Arrivammo finalmente alla città portuale. Mentre ognuno di noi si occupava di fare rifornimenti o di riposarsi, io mi diressi direttamente alla locanda. Bussai due volte e poi entrai, notando subito la madre di Humbert al suo bancone, alla fin fine erano molto simili loro due.

-Rodriguez: «Ma guarda un po' chi abbiamo qui» Affermò.
-Shimi: «Mi mancava questo posto e volevo tornarci» Dissi, chiudendo un occhio.
-Rodriguez: «Cosa ti porta qui, ragazza? L'ultima volta eri scappata dalla Capitale» Disse ironicamente.
-Shimi: «Un posto più appartato in cui parlare?» Domandai.

Subito mi capì, si alzò e andò verso le due cameriere della volta scorsa, bisbigliò qualcosa alle loro orecchie e poi mi fece cenno di seguirla. Salimmo le scale ed entrammo nella stanza in fondo al corridoio; capii che era la sua per via dell’ordine e della pulizia che regnavano in ogni angolo della stanza. 
Rodriguez si avvicinò al letto e si sedette incrociando le gambe; anche le sue movenze erano curate, classico per una persona come lei. Dopo tutto, Humbert mi aveva detto qualcosa a riguardo del suo "stile".

-Rodriguez: «Eccoci qua» Affermò.
-Shimi: «Già, posso per caso...?» Dissi, guardando il letto.
-Rodriguez: «Oh, sì certo, conosci mio figlio, figurati se non puoi. Siediti pure» Rispose.

Mi sedetti accanto a lei e preparai la mia mente e le parole, per raccontare nel miglior modo possibile.

-Shimi: «Non so se l’ha saputo, ma abbiamo battuto la Capitale a Normintòn» Dissi.
-Rodriguez: «Non c'è più bisogno che mi dai del lei. Comunque no, non mi è giunta ancora voce, beh, complimenti» Si congratulò.
-Shimi: «G-Grazie» Dissi, leggermente imbarazzata.

Rodriguez si alzò per un momento e aprì la finestra, forse per alleggerire un po’ l’aria, che si era fatta un po' pesante.

-Rodriguez: «Beh, quindi perché sei qui? Non che mi dispiaccia la tua compagnia» Domandò.
-Shimi: «Voglio attaccare il cuore della Capitale, ma prima volevo vedere come se la passano tutti» Risposi.
-Rodriguez: «Ho capito, alla fine conquisteresti questo regno» Disse.
-Shimi: «Sì» Risposi.

La faccia di Rodriguez cambiò d’un tratto: da essere una donna fissata sulla moda e sull'ordine, a diventare una persona preoccupata. Si riavvicinò al letto e si risedette, tirando un lungo sospiro, quasi di sollievo.

-Rodriguez: «Sai, sono un'umana. Per te, la mia vita sarà breve, quasi paragonabile a qualche giorno, visto che puoi vivere per oltre un secolo» Disse.
-Shimi: «S-Sì, questo lo so bene, ma perché dirmelo?» Domandai.
-Rodriguez: «Nonostante tutto, sono comunque la madre di Humbert, anche se lui non è molto d'accordo sul mio stile» Affermò.
-Shimi: «Perché non vi sentite così tanto?» Domandai.

Con quella domanda fu come se l'avessi colpita in pieno petto; infatti, mi sentii un po' in colpa.

-Shimi: «Scusa per la domanda, non serve rispondere» Dissi.
-Rodriguez: «Humbert perse il padre proprio il giorno del suo sedicesimo compleanno. Fu una dura perdita anche per me... Però...» Disse.
-Shimi: «Rodriguez, non serve che ti sforzi così tanto» Affermai.
-Rodriguez: «No, no, voglio dirlo. Se ciò che mi hai riferito è vero, devo dirlo» Rispose.
-Shimi: «Va bene»

Ben presto l'intera conversazione cambiò completamente. Ciò che sentii dopo, non cambiò solo il mio rapporto con lei, né solo quello con Humbert, ma l'intera visione che avevo avuto fino a quel momento. Ero totalmente all'oscuro su di loro e sul motivo per cui Humbert mi avesse aiutata così tanto. Qualcosa stava per cambiare fra le mura di quella stanza, e io non ne ero ancora consapevole.

-Rodriguez: «Abbiamo perso quella persona nell'anno 984. Combatté contro la Capitale per permetterci di scappare; fummo i primi» Disse, stringendosi le mani.
-Shimi: «Mi spiace. So che in quell'anno la Capitale aumentò la sua presenza e i suoi attacchi in tutte le zone» Affermai.
-Rodriguez: «Già... tutto non solo per il potere, ma anche per cercare la Signora Mika. La temevano» Affermò.
-Shimi: «Signora? Pensavo che tutti la odiassero perché era il Demone del Fuoco» Domandai.

La Kitsune di Fuoco [Hi No Kitsune]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora